Commenti: 4
pensioni_0

La semina delle riforme del governo monti dà i suoi frutti con lo scoccare del 2013. È il caso della riforma fornero per le pensioni, che dal 2013 modifica sia l'eta pensionabile, sia i requisiti per ritirarsi dal lavoro. La finestra mobile per andare in pensione con le vecchie regole si è chiusa definitivamente

I nuovi criteri

Si va in pensione con un'età maggiore: gli uomini a 66 anni e 3 mesi, le donne a 62 anni e 3 mesi. Si è passati al sistema contributivo puro, spariscono le pensioni di anzianità e le finestre

Le donne

Per le donne si tratta di un aumento significativo dell'età che aumenterà ancora gradualmente fino al 2018 (quando sarà equiparata a quella degli uomini). Fino a fine 2012 sono andate in pensione di vecchiaia le dipendenti con 61 anni (60 più uno di finestra mobile) e lavoratrici autonome con 61 anni e mezzo (60 anni più 18 mesi di finestra mobile) mentre dal 2013 bisognerà attendere per le dipendenti i 62 anni e tre mesi e per le autonome 63 anni e 9 mesi

Dal 2014 ci vorranno 63 anni e 9 mesi per le dipendenti e 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome. Per evitare il salto repentino previsto per gli anni successivi è previsto che le dipendenti che abbiano compiuto 60 anni entro il 2012 possano andare in pensione a 64 anni e 7 mesi (quindi nel 2016 senza rischiare l'ulteriore scalino a 65 anni e tre mesi)

Gli uomini

La pensione anticipata sostituisce la pensione di anzianità. L'abolizione delle quote e l'incremento di un anno per gli anni di contributi necessari per l'uscita determinano questa situazione: per la pensione di vecchiaia basteranno nel 2013 66 anni e 3 mesi (a fronte dei 66 anni con cui si è usciti fino a fine 2012) per la pensione anticipata ci vorranno 42 anni e 5 mesi di contributi (41 anni e 5 mesi per le donne)

Anche per gli uomini dipendenti è prevista una eccezione con la possibilità di andare in pensione a 64 anni se si sono maturati entro il 2012 60 anni di età e 35 di contributi

Vedi i commenti (4) / Commento

4 Commenti:

2 Gennaio 2013, 17:53

Antonio mastropasqua presidente inps. Nel "rapporto annuale 2011 INPS" il presidente a pagina 74 ( a proposito delle modifiche alle pensioni) afferma: il risparmio previsto dalla legge 214/2011 nei primi tre anni e poi a regime sarà di: 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni nel 2013 e 100 milioni a decorrere dal 2014. Tali risparmi devono essere versati al Bilancio dello stato e devoluti all’ammortamento dei titoli di debito nazionale contribuendo alla riduzione del deficit Pubblico. Il che, tradotto in parole povere, significa che l'innalzamento dell'età pensionabile ed il taglio all'importo delle pensioni, non serve a sostenere i COSTI della PREVIDENZA, ma a far diminuire il DEFICIT dello STATO.

4 Gennaio 2013, 9:35

Politici di merda colpiscono sempre i poveri

19 Maggio 2013, 22:45

Fornero monti 2 pezzi di merda

20 Maggio 2013, 0:13

Il commento di team-idealista ha almeno una imprecisione : per gli uomini c'è per alcuni un vantaggio rispetto alla precedente normativa. Io vado in pensione 3 mesi prima.
Team-idealista riassume ma non mi sembra abbia conoscenza approfondita della materia.

per commentare devi effettuare il login con il tuo account