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Boom di affitti in nero: nel nostro paese sono 950.000 le locazioni sommerse

Altro che canone concordato o cedolare secca, il contratto di locazione preferito dagli italiani è quello non dichiarato. Secondo uno studio della cgia di mestre, infatti, sono quasi un milione le famiglie italiane che vivono in "nero". E si tratterebbe anche di un numero che non tiene conto del milione e mezzo di studenti universitari fuori sede e che raramente vivono in abitazioni di proprietà

La cgia è partita dai dati dell'istat, secondo cui le famiglie italiane che si trovano in affitto in Italia sono circa 4.800.000. Considerando un'unità abitativa per nucleo familiare, è stato sottratto il numero di abitazioni che i locatori dichiarano di affittare (2.700.000) quelli riconducibili all'edilizia pubblica (800.000), quelle date in affitto dalle società (350.000). Il risultato finale sfiora appunto il mione di unità, ovvero 950.000

E pensare che il legislatore aveva cercato con la cedolare secca (che introduce una aliquota fissa sugli immobili affittati ad uso abitativo) di far emergere il sommerso. Questo indroducendo non sono una tassazione agevolata per il locatore, ma anche la possibilità per il locatario di registrare unilateramente il contratto ottenendo cosi un canone agevolato

“È l’ennesima dimostrazione – dichiara Giuseppe bortolussi segretario della cgia di mestre -  che il contrasto di interessi non funziona. Possiamo dare  agevolazioni e sconti, ma la gente preferisce non pagare nulla piuttosto che pagare poco. Anziché continuare ad accanirsi su chi è conosciuto dal fisco, è necessario anche in questo caso  di concentrare l’attività di contrasto all’evasione su chi opera completamente in nero attraverso una più incisiva attività di intelligence"

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4 Commenti:

5 Febbraio 2013, 15:19

Tramite il codice fiscale e la banca dati del catasto è possibile conoscere i proprietari degli immobili. A questo punto è troppo difficile verificare se sulle dichiarazioni dei redditi sono indicati canoni di affitto oppure no?

6 Febbraio 2013, 9:35

Ma perchè io, che faccio il commerciante, devo conservare, registrare e fornire all'Agenzia delle entrate tutte le fatture, scontrini, ricevute ecc. Ecc., mentre la stessa agenzia non si prende la briga di chiedere ad uno studente universitario dove c...zo abita??????????????????????????

6 Marzo 2013, 2:32

Eppure sarebbe molto semplice... quando uno va a fare la denuncia dei redditi dovrebbe dichiarare dove vive, ergo, se tu vivi in affitto, indichi IL NOMe del proprietario e quanto spendi. Chi non compila i campi viene immediatamente controllato dagli organi competenti e si risale così anche al padrone di casa.
Occorre fare pressione su chi prende la casa in affitto e non su chi le affitta.. Poi per gli studenti, basta fare la medesima cosa. Tu genitore dichiari dove tuo figlio ha risieduto/risiede, quanto tu hai pagato per l'affitto e chi te l'ha affittata. Lo stato potrebbe incentivare così gli studenti offrendo un piccolo rimborso spese, così da spingere i genitori a richiedere contratti d'affitto e non più dare i soldini ai figli per contribuire a pagare affitti in nero.

30 Dicembre 2013, 20:47

Conviene fare piu'controlli su'tutto e cercare non solo nell'edilizia privata ma anche nell'edilizia popolare che e'quella non controllata perché tutti pensano che non ci siano furbetti ma i piu'furbi sono proprio li'CONtrollate e vedrete...che sorpresa!Se le comprano con un mutuo a poco e le affittano in nero a prezzi esorbitanti...

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