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Quanto valgono le case degli italiani (grafici e classifica regioni)

I valori immobiliari dipendono da diversi fattori. Dalla ricchezza locale, per esempio, composta dagli stipendi più altri redditi. Dall'incrocio tra domanda e offerta, ragion per cui nelle grandi città le case sono più care. Ma anche dal territorio in sé: la bellezza o una posizione privilegiata costano. In base a tutti questi valori, ecco come si distribuisce la ricchezza immobiliare in Italia

Proseguiamo il nostro viaggio tra gli immobili in Italia, che ci aiuterà ad avere un quadro completo del mattone nazionale. Nella prima puntata ci eravamo occupati dei proprietari: chi sono, che lavoro fanno e come sono distribuiti sul territorio

Il patrimonio immobiliare

Il valore complessivo delle proprietà in Italia ammonta a 6.461,6 miliardi di euro, una cifra di oltre tre volte superiore al nostro debito pubblico. La stragrande maggioranza appartiene a persone fisiche (6.124,5 miliardi) ed è composta da abitazioni, in quanto le pertinenze rappresentano una piccola parte del totale (337.1 miliardi)

Distribuzione regionale

Naturalmente le regioni più popolose e in cui troviamo le maggiori città sono al top della classifica della distribuzione territoriale. Lazio (875 miliardi, con la forte spinta di Roma) e Lombardia (974 miliardi) guidano la classifica. Notiamo tuttavia come una regione poco popolata come la Liguria abbia un alto indice patrimoniale

La tabella fa riferimento alle abitazioni, pertinenze escluse

Quanto valgono le case degli italiani (grafici e classifica regioni)

Valore delle case / ricchezza

Se vediamo infatti il rapporto tra patrimonio immobiliare e pil regionale possiamo trarre alcune interessanti conclusioni: le case in Lombardia, per esempio, hanno lo stesso valore relativo che in Calabria, mentre Liguria e Valle d'Aosta sono le regioni in cui le abitazioni sono più care rispetto alla ricchezza prodotta. Ciò si determina, naturalmente, per la vocazione turistica che sposta la ricchezza da altre regioni (visualizza il grafico)

Prezzi medi

Quando parliamo di prezzi al mq la Liguria batte tutti (2.806 euro al mq) mentre il Molise risulta essere la regione più economica d'Italia (770 euro al mq). I valori indicati sono basati sui valori omi dell'agenzia del territorio e quindi suscettibili di alcune precisazioni, tuttavia danno conto della distribuzione regionale in modo pressoché corretto

Quanto valgono le case degli italiani (grafici e classifica regioni)

Scarica il rapporto completo gli immobili in Italia 2012

 

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7 Commenti:

8 Febbraio 2013, 14:07

Interessante come le lezioni di astrofisica delle 5 del mattino......mah che sito senza senso

8 Febbraio 2013, 19:50

Per l'ennesima volta leggo un'articolo che non dice nulla sul vero mercato immobiliare da quando è (finalmente) entrata in vigore la certificazione energetica e più precisamente che i valori sono decisamente cambiati e che sono destinati a subire ancora veri e propri terremoti; e' innegabile che oggi un'abitazione in classe energetica 'G' ha un valore solo pari al prezzo della cubatura (al quale io personalmentwe toglierei anche il costo della demolizione e dei costi di discarica). Il grosso problema sta nel fatto che diffondere queste verità creerebbe una situazione di mercato con valori ''veri'' ma disastrosi. Prima o poi comunque dovremo arrivare a questo, come prima o poi gli operatori del settore immobiliare (agenzie) dovranno cominciare a dire al potenziale acquirente cosa perde in termini di valore con l'acquisto di abitazioni a certificazione B C D E F G . Il settore dell'auto ha superato questo scoglio e oggi il potenziale acquirente di auto compra auto a bassa emissione co2 o ibride o elettriche, gli elettrodomestici, i televisori, i telefonini , i computer stessa cosa. A quando anche le case?

9 Febbraio 2013, 9:38

In reply to by anonimo (not verified)

Non riesco a capire come sia possibile avere una confusione così globale delle cose! Mescolare il concetto dell'abitazione (con annessa certificazione energetica) come bene pluriennale duraturo, destinato all'uso ed al riuso delle famiglie con passaggi generazionali, senza considerare le opportune ed eventuali opere di risanamento, ristrutturazione e quant'altro sia fattibile operare sugli immobili, utilizzando i moderni concetti ecologici e/o eco-sostenibili. Non è concepibile e, tantomeno, auspicabile un raffronto tra il bene casa e quelli destinati al cosumo (auto, telefonini, televisori, ecc.). L'idea ecologista è nobile, ma non per questo dovemmo abbattere le opere del bernini o del brunelleschi, i palazzi del settecento od i centri storici del patrimonio nazionale. La vera distorsione del mercato immobiliare risiede, invece, in questa sorta di collasso confusionale in cui persino le migliori idee vengono defraudate del loro vero significato, rendendole sterili e prive di utilità. qui non si tratta di rinnovare il parco automezzi, ma di riattare la cultura del bene casa, ammodernando gli immobili esistenti, senza depauperare un territorio già deturpato ed eroso da palazzinari rampanti e rapaci. La sua mi sembra solo una pleonastica opinione da "porta a Porta", destinata a riempire solo lo spazio che gli è stato dedicato.

9 Febbraio 2013, 10:44

In reply to by anonimo (not verified)

Al signor anonimo
Si capisce chiaramente che lei non conosce la certificazione energetica e comunque per sua conoscenza il patrimonio storico ereditato non è soggetto a certificazione energetica. I miei paragoni sono riferibili ad immobili schifezza degli anni 60 e e il paragonare i beni come telefonini o altro è solo un'esempio di come anche beni che rientrano addirittura nel paniere devono oggi avere bassi consumi e riciclabilità, il suo mi sembra un ragionamento da agente immobiliare e non da economista

9 Febbraio 2013, 11:18

Sono un agente immobiliare e penso che gli immobili anni 60 abbiano una concezione piu' adatta all'essere umano nella mia città un buon 70 % e' di questo tipo e ho sempre compravenduto in certe zone anche prestigiose si predilige ristrutturare. La qualificazione energetica non ha molta rilevanza ma so che in alta Italia la considerano anche troppo.

9 Febbraio 2013, 11:38

In reply to by immobiL.T (not verified)

Per agente immobiliare :se alta Italia significa applicazione di direttive europee ( 31/2010 e.u) allora significa europa che denuncia per l'ennesima volta l'Italia per infrazione, credo che a questo punto manchi molto la conoscenza delle direttive ma sopratutto manchi la cultura del risparmio del rispetto dell'ambiente e una visione molto ridotta del costo energetico di una casa senza considerare che l'investimento mattone è Fermo proprio per la mancanza di prodotto qualificato e la dimostrazione sta nel fatto che oggi il patrimonio immobiliare nuovo è considerato non invenduto ma invendibile

9 Febbraio 2013, 11:20

Sono un agente immobiliare e penso che gli immobili anni 60 abbiano una concezione piu' adatta all'essere umano nella mia città un buon 70 % e' di questo tipo e ho sempre compravenduto in certe zone anche prestigiose si predilige ristrutturare. La qualificazione energetica non ha molta rilevanza ma so che in alta Italia la considerano anche troppo

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