
Nonostante la ferma opposizione del comitato di redazione del corriere della sera, rcs ha concluso la vendita della sede storica della testata in via solferino al fondo americano balckstone. L'accordo prevede la stipula di un contratto di affitto che permetterà alle redazioni di corsera e della gazzetta dello sport di non abbandonare l'immobile
La sede di via solferino
La vendita della sede centenaria del corriere della sera e della gazzetta dello sport è stata approvata dalla maggioranza del consiglio di amministrazione del gruppo rcs. Dopo una prima selezione che ha visto come candidati all'acquisto anche prelios e hines, a spuntarla è stata il colosso usa del private equity blackstonte
L'accordo è stato raggiunto per una cifra di 120 milioni e prevede anche la stipula di un contratto d'affitto, con durata variabile sulle diverse porzioni del complesso e in modalità sale&lease-back, che eviterà il trasferimento delle redazioni delle due testate a crescenzago, nella periferia est di Milano. È stato il stesso gruppo con un comunicato a rendere ufficiale la conclusione della trattativa
L'opposizione di corsera
Da mesi il comitato di redazione del corriere della sera era impegnato a contrastare questa operazione considerata un'operazione di svendita che assesta un duro colpo all'identità del giornale
Il 4 novembre il cdr- che è titolare di azioni di rcs-ha presentato un esposto al tribunale di Milano dove si sottolinea che l'operazione violerebbe una conciliazione giudiziale siglata nel 1974 con l'allora editore rizzoli. Il cosiddetto "verbale siniscalchi" prevede regole precise in maniera di autonomia e "identità della testata giornalistica", di livelli "organizzativi retributivi" di "organizzazione del lavoro"
La situazione del gruppo
Solo nella prima metà del 2013, ascendeva a 125 milioni di euro la perdita accomulata da rcs mediougrup, società editrice del corriere della sera e proprietaria di un imperio multimediale che comprende anche la casa editrice rizzoli e il gruppo editoriale spagnolo unidad editorial
A luglio i principali azionisti della società (fiat, mediobanca, intesasanpaolo, pirelli, italmobiliare, dorint, pandettte, ut communications, fondiaria-sai) hanno approvato una ricapitalizzazione da 400 milioni (poco più di 90 dei quali arrivarono dalle casse della fiat) per convincere le banche a rifinanziare il debito
Il caso recoletos
A portare l'indebitamento di una società che fino al 2006 aveva dei bilanci floridi è stato l'acquisizione di recoletos, una società editoriale spagnola che allora controllava anche il quotidiano economico expansion e la testata sportiva marca. Nel 2006 la società era controllata dagli inglesi di pearson la casa editrice di financial times
In prima battuta recoletos venne acquistata nel 2004 dalla finanziaria retos cartera per 941milioni di euro, con un rialzo inspiegabile rispetto al valore di mercato. Tre anni più tardi nel 2007 rcs group acquistò il 100% per 1,1 miliardi, quando per il controllo sarebbe bastato solo il 51% per un esborso di gran lunga minore. Il perché dell'acquisto dell'intera società, per una cifra che è stata la principale causa dell'indebitamento del gruppo, rimanda a una serie di intrecci personali tra finanzieri e industriali che lo stesso cdr ha analizzato in un dossier
Piani di prepensionamento
A fare le spese della situazione di dissesto è stata la gallina d'oro dell'intero gruppo rcs, il corriere della sera, i cui guadagni hanno sostenuto per oltre vent'anni il deficit di tutti gli altri. Nel mese scorso è stato firmato con il ministero lo stato di crisi del quotidiano che porterà al via un piano di prepensionamenti e pensionamenti con incentivi da trattare individualmente
Il piano prevede il prepensionamento di 70 giornalisti entro il 2017 ( 37 nel biennio 2013-2015, altri 33 nel secondo biennio entro il 2017). A partire dal primo novembre è partita inoltre la cassa integrazioni dei giornalisti per un giorno a testa nel biennio
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