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L'Italia delle case "vuote e fragili" continua a soffrire per la mancata prevenzione e la cementificazione selvaggia
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Il ministro dell'agricoltura, maurizio Martina, ospite del "nueva economía forúm europa" a madrid ha ribadito il suo obiettivo: "presentare entro fine anno, o al massimo entro le prime settimane del 2015, una legge per contenere il consumo del suolo". Non è il primo titolare del ministero a gridare la necessità di una normativa nazionale che - nonostante i continui proclami e i tanti disastri idrogeologici imputabili anche all'urbanizzazione selvaggia - non si è mai tradotta in realtà. Eppure dal 1996 ad oggi nel nostro paese il consumo di suolo è aumentato del 156% a fronte di una crescita della popolazione del 24%

Una legge "urgente", ma mai approvata
"In alcune zone del paese esiste un disequilibrio molto forte tra urbanizzazione e territorio, il mio obiettivo è portare in parlamento una legge per il contenimento del suolo entro fine anno o al massimo entro i primi mesi del 2015. È un appuntamento - ha detto il ministro - che non possiamo rimandare, perché specialmente in alcune zone del paese ci sono disequilibri molto forti"

Martina non è il primo ministro che annuncia la necessità di una legge contro il consumo del suolo. Prima di lui altri illustri colleghi che hanno occupato il dicastero dell'ambiente e del territorio - dalla prestigiacomo a corrado clini fino ad Andrea orlando - hanno spinto per una normativa nazionale, che non è mai stata approvata. Quello che esiste è un disegno di legge ormai caduto nel dimenticatoio dei diversi esecutivi

Un fenomeno inarrestabile
Intanto però si tratta di un fenomeno che non ha tregua. Secondo il primo rapporto "Il consumo di suolo in Italia" presentato dall'ispra , "Nonostante la crisi, [îl consumo di suolo] è ancora record. A dimostrarlo, anche la velocità con cui si perde terreno che, contrariarmente alle aspettative, non rallenta e continua a procedere al ritmo di 8m2". S Olo negli ultimi tre anni, la superficie di terreno consumato è aumentata di di 720km2, un'aerea pari alla somma dei comuni di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo"

Nel suo dossier  "basta casa vuote di carte", legambiente analizzò il consumo di suolo nel nostro paese E la diffusione delle case inutili e inaccessibili per chi ne avrebbe bisogno. Secondo il rapporto nel nostro paese una vera e propria " Invasione di case insicure, fragili, non coibentate, energeticamente costose e spesso vuote e inutili, isieme a capannoni, autostrade, parcheggi, cave e strade continuano a cancellare importanti porzioni del nostro territorio". Senza per altro "incidere per nulla sull'emergenza casa che riguarda ben 650mila famiglie che per reddito e condizioni avrebbe diritto ad un alloggio di edilizia popolare"

Un paese fragile
Eppure i numerosi casi di alluvioni e disastri naturali, ormai di continua attualità, ci ricordono che viviamo in un paese fragile, dove il rischio idrogeologico è altissimo e coinvolge ben 6633 comuni. Se a ciò si uniscono i cambiamenti climatici in corso -che comportano fenomeni meteorogici estremi caratterizzati da pioggie intense in un breve periodo di tempo- è quanto mai evidente la necessità di una nuova cultura dell'impiego del suolo libera da usi speculativi e abusivi del territorio o dal suo completo abbandono

Il caso tedesco
Mentre in Italia si succedono ormai da tempo i proclami inutili, in altri paesi una legge contro il consumo del suolo esiste già tempo. È il caso della germania dove già nel 1996 l'allora ministro dell'ambiente Angela merkel fissò per la prima volta un obiettivo: scendere dai 129 ettari consumati al giorno, ai 30 entro il 2020. E finalmente la normativa è arrivata nel 2002, con il governo di schroeder che ha riproposto l'obiettivo, poi confermato dagli esecutivi successivi, dei 30 ettari al giorno

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