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In attesa di una riforma del Catasto che si fa attendere, è compito dei Comuni intervenire per sopperire ad alcuni squilibri fiscali, attivando la revisione delle rendite catastali. La finanziaria 2005 prevede infatti la collaborazione tra municipi e Agenzia delle Entrate.

A ricordarlo è stato il presidente della Cassa Geometri, Fausto Amadasi, durante un incontro organizzato nell'ambito dell'assemblea annuale dell'Anci. Secondo Amadasi, infatti, in attesa della riforma del catasto, esistono gli strumenti per sopperire agli squilibri fiscali dell'attuale tassazione immobiliare, ma spesso sono inutilizzati. I commi 335 e 336 dell'articolo 1 della legge 311 del 2014 (la finanziaria 2005) prevedono la collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate.

Nelle zone dove è troppa la differenza tra valore di mercato e catastale, i Comuni possono intervenire per riequilibrare il rapporto. Ma ad oggi, ha detto Amadasi, "una percentuale inferiore al 15% ha dato seguito alle verifiche sugli immobili, oggetto di intervento edilizio, per i quali non è stata presentata la variazione catastale"

 

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