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Servizi immobiliari, un mercato da 68 miliardi: vale il 12,7% del nostro Pil
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L’industria dei servizi immobiliari si sta affermando sempre di più all’interno del sistema economico nazionale. Come evidenziato dalla seconda ricerca “I servizi immobiliari in Europa e negli Stati Uniti”, realizzata da Scenari Immobiliari con la collaborazione di Revalo-Gruppo Finnat, mentre il settore delle costruzioni si ridimensiona (In Italia il 4,4% del Pil) l’insieme delle attività gestionali degli immobili (dalla manutenzione alla gestione) aumenta in modo importante. Oggi rappresentano il 12,7% del Pil con un fatturato di 68 miliardi di euro e 565mila addetti.

L’Italia guida la classifica

L’Italia guida la classifica dei servizi immobiliari sul Pil con il 12,7%, a conferma della centralità del settore immobiliare nello scenario economico italiano, ma anche di un minore livello di diversificazione del tessuto produttivo rispetto ad altri Stati.

Francia e Spagna si collocano al secondo e terzo posto, e sono i mercati con maggiori analogie con l’Italia. Il Regno Unito è lievemente al di sotto della media in quanto l’economia britannica è estremamente variegata, ma l’immobiliare rappresenta il secondo comparto, dopo quello commerciale, avendo superato il peso dei settori finanziario e industriale.

Il fatturato europeo (Eu27) si avvicina agli 800 miliardi di euro, contro i quasi 700 degli Stati Uniti.

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Il fatturato

Il fatturato dei servizi immobiliari nei cinque principali Paesi europei si aggira intorno a 495 miliardi di euro, guidato da Regno Unito e Germania. L’Italia è indietro rispetto alle Nazioni concorrenti (fatta eccezione per la Spagna) quanto a fatturato per occupato, evidenziando una scarsa efficienza del settore, con un numero eccessivo di occupati rispetto al giro d’affari complessivo.

Le strutture più efficienti sono nel Regno Unito, con 260mila euro per occupato, seguite a breve distanza da Germania e Francia, che superano 250mila euro/occupato. Le società statunitensi hanno un giro d’affari complessivo di 690 miliardi di euro, pari a 265mila euro/occupato, dato superiore a tutti quelli europei.

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Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha spiegato: “Nonostante la grande crescita degli ultimi anni, in Italia c’è un grande spazio di sviluppo di questa industria, dato che solo il 15,7% del nostro stock immobiliare (case più altri usi) è gestito professionalmente contro una media europea del 21,1 e il 24,7% degli Stati Uniti. L’obiettivo di 100 miliardi di fatturato annuo e 120mila addetti in più è realistico”.

Secondo Luciano Manfredi, consigliere delegato di Revalo “la conoscenza è il primo passo per recuperare i ritardi più evidenti rispetto agli altri Paesi europei. Questo deve essere di stimolo alle associazioni di categoria (Assoimmobiliare e Ance in primis) perché tutti spingano verso l’evoluzione dei servizi immobiliari”.

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