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Cinque proposte per far ripartire l'immobiliare post-vacanze
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Dopo le vacanze estive, entra nel vivo il dibattito sulla legge di Bilancio 2017 e sul nuove misure per far ripartire il mercato immobiliare. Confedilizia ha stilato un programma in cinque punti che racchiude le maggiori urgenze, sul piano fiscale, per dare nuova linfa all'economia e al mattone.

  1. Detassazione immobili commerciali locati – Il commercio e l’artigianato diffusi sono garantiti dalla proprietà immobiliare diffusa. Da alcuni anni, la redditività degli immobili non abitativi è inesistente e ogni giorno aumentano i locali vuoti. Sono urgenti misure di detassazione, pena l’aggravarsi della crisi del commercio e il crescere del degrado. Dovrebbero essere prese in considerazione riduzioni sia della tassazione patrimoniale, fissando uno specifico limite di legge alle aliquote IMU e TASI (ad esempio, del 4 per mille), sia di quella erariale, con l’introduzione di una cedolare secca.
  2. Aumento deduzione redditi da locazione – Fino a qualche anno fa la deduzione forfettaria IRPEF delle spese sostenute per l’attività di locazione era del 25%. Poi è stata ridotta al 15%. Infine, la “legge Fornero” l’ha portata al 5%. La conseguenza è che i proprietari-locatori si vedono di fatto tassate anche le spese. È necessario, al minimo, ripristinare la misura del 15%.
  3. Misure per gli affitti a canone calmierato – Nel 2017 scadrà il periodo di applicazione, in alcune zone, dell’aliquota del 10% della cedolare per i contratti di locazione agevolati (3+2) e per studenti universitari. È essenziale stabilizzare questa misura ed estenderla a tutta Italia. Va inoltre posto un limite alla tassazione patrimoniale di IMU e TASI (con un’aliquota, ad esempio, del 4 per mille).
  4. Soppressione Irpef immobili non locati – È necessario interrompere l’applicazione – iniziata nel 2014 – dell’IRPEF e delle relative addizionali alle abitazioni non locate situate nello stesso comune in cui si trova l’abitazione principale. Imposte che si aggiungono ad IMU, TASI e TARI e che colpiscono gli immobili che i proprietari non riescono né a dare in affitto né a vendere.
  5. Eliminazione tassazione canoni non riscossi – Sulla tassazione dei canoni di locazione non percepiti, occorre uniformare la disciplina riguardante gli affitti non abitativi a quella degli affitti abitativi. Solo per questi ultimi, infatti, è stata parzialmente derogata, sia pure attraverso un meccanismo complesso e costoso, la regola (anacronistica) che impone l’imposizione sui redditi fondiari indipendentemente dalla loro percezione
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