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Compravendite immobiliari: nel 2016 crescita a due cifre delle transazioni
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Quello che volge al termine sarà ricordato come l'anno della ripresa per il mercato della casa. Dopo il periodo di profonda crisi e i primi segnali positivi del 2015 - che ha chiuso con un rialzo del 4,7% - nel 2016 le compravendite immobiliari hanno difatto cominciato la loro corsa a due cifre. 

Balzo a due cifre delle compravendite

Le buone notizie arrivano con il primo trimestre, quando la consueta nota Omi registra un mattone in netta ripresa. RIspetto allo stesso periodo del 2015, le transazioni aumentano del 17,3% e del 20,6% se si si considera solo il settore delle abitazioni. Il buon andamneto del mercato residenziale trova conferma nelle otto maggiori città, che raddoppiano il risultato del trimestre precedente. "I bassi interessi sui mutui e un calo dei prezzi nominali" spingono all'acquisto anche se "ciò ancora manca al settore "un'iniezione di fiducia che riattivi gli investimenti di medio e lungo termine".

Crescita rallentata nel terzo trimestre

Prosegue il trend positivo anche nel secondo trimestre dell'anno, quando le compravendite regisrtano un aumento del 21,8% rispetto al 2015, mentre il residenziale migliora la media con un 22,9%. Nel terzo trimestre 2016, il mercato delle abitazioni continua a crescere in tutte le aree del Paese, grazie soprattutto al permanere dei tassi di interesse sui mutui particolarmente bassi e al contesto economico nel suo complesso, anche se la crescita è generalmente rallentata rispetto al trimestre precedente. Il terremoto causato dal Brexit, dall'elezione di Trump e dalle dimissioni di Renzi non ha causato i temuti effetti sul mattone, anche se si prevede che l'instabilità politica possa portare ad un rallentamento delle compravendite nel IV trimestre.

Secondo le previsioni di Nomisma il 2016 si chiuderà con un incremento dell'attività transattiva stimabile su base annua nell'ordine  del 12,3%. A guidare il cambiamento è in particolare il settore residenziale, il quale in tre anni è cresciuto del 23,3%, mentre per l’insieme degli immobili di impresa, l’aumento è stato più contenuto e nell’ordine del 13%.

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