Nonostante la “scorpacciata” avvenuta a dicembre, l’appetito degli investitori verso il Bitcoin sembra essere ancora abbastanza robusto. L’attesa per l’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti (che inizierà il 20 gennaio 2025) sta alimentando aspettative rialziste sul valore della criptovaluta più famosa al mondo che è tornata lo scorso 6 gennaio sopra la soglia fatidica dei 100mila dollari. Ma quali sono le premesse di questo boom e quanto ancora potrà durare?
A fornire alcuni elementi utili per comprendere l’andamento del Bitcoin è Ferdinando Ametrano, docente di “Bitcoin and Blockchain Technology” presso l’Università Bicocca di Milano e presso altri atenei.
Le tappe cruciali che ha sostenuto il boom
Nel 2024 vi sono stati alcuni eventi che hanno avvalorato la definizione di Bitcoin come il nuovo “oro digitale”, come spiega Ametrano. “Il 2024 è stato un anno memorabile l’intero settore delle criptovalute e in particolare per il Bitcoin. Dopo aver raggiunto nuovi massimi storici a marzo e ottobre, Bitcoin ha superato la soglia simbolica dei 100.000 dollari a dicembre, rafforzando la sua posizione di asset di riferimento globale. L’approvazione degli ETF Bitcoin a gennaio ha poi rappresentato un punto di svolta cruciale, stimolando significativi afflussi di capitale provenienti da soggetti istituzionali. L’halving di aprile ha ridotto l’offerta disponibile sul mercato: in pratica la riduzione dell’offerta di nuovi bitcoin potenzialmente può portare in futuro a un apprezzamento del prezzo se la domanda rimane costante o aumenta. A dare un ulteriore slancio, verso la fine dell’anno scoorso, sono arrivate le dichiarazioni di Trump a proposito di una riserva strategica Bitcoin per gli Stati Uniti. Con questi sviluppi, le prospettive per il 2025 appaiono positive per la diffusione di Bitcoin e per un rafforzamento dei corsi”.
Il ruolo svolto dai grandi investitori istituzionali
Il Bitcoin ha già superato la soglia dei 2 mila miliardi di dollari di capitalizzazione, posizionandosi come il settimo asset globale per valore. Secondo Ametrano, a questi numeri avrebbe contribuito anche “l’approvazione degli Etf Bitcoin che ha aperto le porte agli investitori istituzionali. BlackRock e Fidelity hanno raccolto quasi 50 miliardi di dollari, superando qualsiasi record storico di raccolta in ambito Etf. Il Bitcoin è entrato quindi nella fase di istituzionalizzazione. Siamo di fronte a un cambiamento strutturale, con effetti duraturi che si dispiegheranno nei prossimi anni”.
Anche grandi fondi e banche centrali hanno infatti iniziato a includere Bitcoin nei loro portafogli. “Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno rivelato, nelle rispettive trimestrali, investimenti in Etf Bitcoin, mentre le banche centrali di Norvegia e Svizzera hanno acquisito azioni di MicroStrategy, l’azienda statunitense nota per essere il maggiore detentore di Bitcoin al mondo”.
Regolamentazione e prospettive
Le prospettive per il 2025 sono promettenti e secondo le ipotesi di Ametrano il Bitcoin potrebbe facilmente superare i 140 mila dollari: “Molto dipenderà dall’attuazione delle promesse di Trump, inclusa la grazia a Ross Ulbricht e la creazione di una riserva strategica nazionale di Bitcoin. Tuttavia, sarà il mercato europeo a guidare la crescita”.
Con l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) avvenuta lo scorso giugno, il quadro normativo dell’Unione Europea è divenuto finalmente più chiaro. “Grazie a MiCA, il mercato dei capitali europeo si aprirà sempre di più nei prossimi 12-18 mesi. Questo eviterà i drammatici ritracciamenti di prezzo osservati in passato a vantaggio di una crescita certamente molto volatile, ma sicuramente più graduale”, ha aggiunto Ametrano.
Nuovi servizi bancari all’orizzonte
Il 2024 è stato anche l’anno della “pulizia” nel settore cripto. “Gli interventi regolatori negli Stati Uniti, con le sentenze e le sanzioni che hanno colpito FTX e Binance, hanno rafforzato la fiducia in un ecosistema che punta sempre più alla trasparenza. L’adozione di Bitcoin è un fenomeno inarrestabile, ma la fiducia rimane il pilastro fondamentale per una crescita sostenibile”, conclude Ametrano che, oltre a essere un docente, è anche amministratore delegato di CheckSig, fintech italiana che offre soluzioni bitcoin e crypto per investitori privati e istituzionali. “A sostenerne l’adozione su ampia scala sarà il settore bancario, destinato a trasformarsi radicalmente e a cimentarsi con l’offerta di nuovi servizi al cliente. Per Ametrano, “vedremo centinaia di operatori italiani ed europei entrare nel mercato dei servizi cripto. Entro tre anni, stimiamo che una banca su due in Italia offrirà servizi cripto, come trading, custodia e consulenza. Le banche hanno l’opportunità di servire meglio i clienti attuali e attrarne di nuovi”.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account