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Le associazioni dei consumatori, su impulso delle forze dell’Ordine, hanno lanciato un allarme pochi mesi fa. Perché si torna a parlare con tanta insistenza del fenomeno del money muling? Perché è l’unico cyber crimine che trasforma le malcapitate vittime in complici a tutti gli effetti con importanti conseguenze anche in termini di legge. In pratica, se vi siete ritrovati coinvolti in una truffa di questo tipo potreste essere accusati di aver volontariamente agevolato il lavoro dei malviventi in cambio di un compenso. Ecco perché saperne di più è fondamentale.

Che cosa fa il “mulo di denaro”

Letteralmente un money mule è un mulo di denaro, ossia è una  persona che trasferisce ad altri del denaro  (digitalmente o in contanti) ricevuto da una terza parte, ottenendo in cambio una  commissione.

In sintesi: se qualcuno vi chiede di trasferire del denaro utilizzando il vostro conto corrente in cambio di contanti, allora vi sta chiedendo di fare da money mule. Si tratta di una truffa finalizzata al riciclaggio di denaro: è un reato e le conseguenze possono essere molto gravi sia per chi lo organizza, sia per chi lo subisce.

L'ingaggio delle vittime avviene sulle principali app di messaggistica inizialmente attraverso messaggi molto “neutri”: “Salve, posso parlarle un attimo?”  Questi messaggi possono arrivare tramite WhatsApp, Telegram, oppure via Sms Social Media  (es. Facebook,  Instagram), tramite i siti di incontri e annunci pop-up online.

 I truffatori chiedono inizialmente alle potenziali vittime di effettuare dei semplici compiti in cambio di pagamenti. A quel punto, una volta stabilito il contatto, e facendo leva sulla possibilità di ricevere ulteriori pagamenti, i malintenzionati chiedono operazioni sempre più complesse tra cui versamenti attraverso il proprio conto corrente o quelli di altri, con promesse di compensi sempre maggiori.

Lo schema della truffa

L’aggancio della vittima avviene da parte di sconosciuti attraverso un messaggio il cui contenuto si presenta molto vago: viene menzionato solo un eventuale pagamento o la possibilità di lavorare da casa. Per avere ulteriori dettagli viene richiesto alla vittima di rispondere all’e-mail.

L'opportunità di ottenere soldi facili  viene presentata come completamente priva di rischi. Viene detto cosa fare e quanto è possibile guadagnare facendo  quello che tanti altri hanno già fatto. Ma non solo: spesso viene offerta una commissione aggiuntiva  per ogni nuovo money mule che il malcapitato riuscirà a reclutare.

Alla fine però verrà richiesto dai riciclatori di denaro il numero del conto corrente, oppure di aprirne uno nuovo su cui la vittima andrà ad operare per fare i versamenti. Chi accetta però aiuta i criminali a trasferire fondi di provenienza illecita in giro per il mondo, collaborando al riciclaggio di denaro.

I segnali di pericolo

Ci sono delle situazioni che devono spingere ad alzare la guardia, come ad esempio contatti non richiesti che promettono soldi facili, pubblicità di offerte di lavoro di aziende estere che ricercano “agenti locali/nazionali” che agiscono per conto loro (al fine di portare a termine la truffa, possono copiare il sito originale di un'azienda con una URL simile).

Altri campanelli d’allarme devono suonare quando si riscontra, ad esempio, che a fronte di una proposta di lavoro, l’indirizzo email del mittente nella maggior parte dei casi si appoggia a un servizio web gratuito (Gmail, Yahoo!, Hotmail, etc.) che non coincide con il nome dell’azienda.

Altri elementi “sospetti” di un finto annuncio di lavoro sono: frasi con errori grammaticali, l’assenza di determinati requisiti di istruzione o esperienze particolari per accedere all’offerta, la precisazione che tutto il lavoro verrà svolto on line.

In genere i bersagli preferiti sono le persone sotto i 35 anni, minorenni inclusi, le persone che si sono trasferite di recente in un Paese, disoccupati, studenti e persone in difficoltà economica. Anche chi non rientra in queste categorie può ritrovarsi però nel mirino: è bene quindi sempre diffidare da messaggi ambigui e che promettono facili guadagni in cambio di prestazioni lavorative non ben precisate.

Diffidare e controllare sempre per prevenire le truffe

In caso di dubbi è bene seguire i consigli della Polizia di Stato:

  • Fai una ricerca sull'azienda o la persona che ti offre  il lavoro. 
  • Non fornire mai i tuoi dati bancari ad altri, a meno che  siano persone che conosci e di cui ti fidi.
  • Non consentire a persone che hai conosciuto da poco di utilizzare il tuo conto corrente per ricevere o trasferire denaro.
  • Non rivelare mai ad altri le tue credenziali di accesso ai servizi di online banking, né i dettagli della tua carta (es. PIN, codice CVV)
  • Diffida delle offerte di lavoro  che prevedono che tutte le  comunicazioni e le transazioni  avvengano esclusivamente online.

Le conseguenze legali per le vittime

Il coinvolgimento in attività di money muling ha conseguenze legali gravi. In Italia, chi partecipa a tali operazioni rischia di essere perseguito ai sensi dell’articolo 648-bis del codice penale, con pene detentive fino a dodici anni e pesanti multe. Oltre alle sanzioni penali, i money mule possono subire la chiusura dei propri conti correnti, avere grandi difficoltà nell’accesso a prestiti o mutui e, in casi estremi, anche minacce o ricatti da parte dei criminali.

Se si pensa di essere finiti in uno schema di money muling, occorre smettere immediatamente di trasferire il denaro e avvertire la propria banca, o il proprio fornitore di carte di pagamento, e informare il prima possibile la Polizia di Stato.

Prevenzione e iniziative internazionali

La prevenzione del fenomeno del money muling è una priorità per le forze dell’ordine e le istituzioni finanziarie.  Tra le iniziative più importanti vi è la campagna EMMA (European Money Mule Action), promossa da Europol in collaborazione con oltre 2.800 banche e istituti finanziari. EMMA9, conclusa nel 2023, è stata la nona edizione di un’ampia operazione internazionale dedicata alla lotta contro il money muling, coordinata da Europol, Eurojust e INTERPOL. L’operazione ha visto la partecipazione di 26 Paesi e ha coinvolto non solo forze dell’ordine, ma anche aziende tecnologiche e istituti finanziari. Nel corso delle operazioni, svolte tra giugno e novembre 2023, sono stati ottenuti risultati importanti:

  • 10.759 money mules identificati in tutto il mondo.
  • 474 reclutatori di money mules arrestati ( persone che giocano un ruolo centrale nel coordinare le reti di trasferimento illecito di denaro)
  • 1.013 arresti complessivi effettuati
  • Oltre 100 milioni di euro sequestrati, grazie all’identificazione di 10.736 transazioni fraudolente.
  • 4.659 indagini avviate a seguito delle operazioni EMMA9, che continuano a portare avanti processi investigativi per smantellare reti criminali più ampie.

 

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