Investire è un’arte? Si, ma a differenza di quanto comunemente si tende a credere, guadagnare sui mercati finanziari più che “ispirazione” o”intuizione”, richiede una buona dose di conoscenza, strategia e, soprattutto, disciplina (e spesso pazienza). Ne parliamo con Massimiliano Siviero, consulente finanziario da oltre 26 anni.
“Investire con successo richiede attenzione, disciplina e un approccio informato. Evitare questi errori comuni può aiutare a costruire un portafoglio più robusto e a raggiungere i propri obiettivi finanziari. La chiave è l'educazione finanziaria continua e la capacità di mantenere una prospettiva a lungo termine.
Anche gli investitori più esperti possono commettere errori che compromettono i loro rendimenti. Ci sono in particolare alcuni errori più frequenti di altri e conoscerli può aiutare a evitarli per massimizzare le opportunità di successo”.
In ordine di importanza, ci può indicare quali sono? Qual è il più frequente?
Uno degli errori più frequenti è non diversificare adeguatamente il portafoglio. Investire una grande percentuale del proprio capitale in una singola azione o settore oppure in una particolare area geografica o tipologia di asset (azionario, obbligazionario o liquidità) può esporre a rischi significativi. La diversificazione riduce il rischio, permettendo di mitigare le perdite in un’area con i guadagni in un’altra. Per evitare questo errore, occorre creare un portafoglio bilanciato che includa una varietà di asset azionari, obbligazionari, alternativi e immobiliari.
Quali sono i timori o le spinte irrazionali più diffuse?
Molti comportamenti irrazionali derivano dai cosiddetti“bias cognitivi”.
Un errore molto comune tra gli investitori è quello di privilegiare gli investimenti nel proprio paese o in aziende a loro familiari, trascurando le opportunità offerte dai mercati internazionali.
Questo comportamento, noto come home bias, limita la diversificazione e può aumentare il rischio, soprattutto se l’economia locale attraversa una fase difficile. Occorre invece diversificare geograficamente i propri investimenti, includendo asset di diversi paesi e regioni, per ridurre il rischio legato a una singola economia.
Molti investitori tendono a sopravvalutare inoltre la propria capacità di prevedere il mercato o di selezionare gli investimenti vincenti. Questo errore cognitivo, noto come over confidence bias, porta spesso a prendere rischi eccessivi o a ignorare i segnali di pericolo. In alternativa, alcuni investitori possono cadere nell’effetto opposto, ovvero la sottovalutazione delle proprie competenze (under confidence), che li porta a rimanere eccessivamente conservativi e a perdere opportunità di rendimento.
Il suggerimento è di mantenere un approccio oggettivo e basato sui dati, confrontando le proprie decisioni con un consulente finanziario.
Più in generale, occorre sempre tener presente che le emozioni possono influenzare significativamente le decisioni di investimento. La paura può spingere a vendere durante i ribassi di mercato, mentre l’avidità può portare a investire in modo imprudente durante i periodi di euforia.
Per questo motivo, è importare avere un piano di investimento ben definito. Stabilire obiettivi chiari e aderire a una strategia disciplinata aiuta a mantenere la rotta indipendentemente dalle oscillazioni del mercato.
Quali sono gli errori più frequenti causati da una scarsa educazione finanziaria?
Ce ne sono diversi, ma per tentare di sintetizzare possiamo citarne tre: rincorrere il famigerato “market timing”, non fare ricerca adeguata e ignorare i costi di investimento.
Molti investitori cercano di acquistare ai minimi e vendere ai massimi, ma prevedere esattamente quando il mercato salirà o scenderà è quasi impossibile. Questo approccio può portare a decisioni impulsive e perdite finanziarie. Quando si vende, poi, è sempre difficile decidere quale sia il momento migliore per riacquistare, e questo porta a procrastinare facendoci perdere delle opportunità.
Per questo motivo è preferibile adottare una strategia di investimento a lungo termine oppure concentrarsi su un piano di investimento regolare, come quello reso possibile dai PAC (Piano di Accumulo di Capitale), che riduce l’impatto della volatilità del mercato.
Un altro errore molto grave è quello di procedere senza una conoscenza approfondita delle aziende o degli strumenti finanziari in cui si sta investendo. Affidarsi solo a consigli di amici o a voci di mercato o ai mass media può essere pericoloso e può esporre a livelli di rischio eccessivamente elevati da tollerare.
Occorre invece dedicare tempo alla ricerca e all’analisi delle opportunità di investimento anche valutando il ricorso alla consulenza fornita da un professionista finanziario.
Molti investitori poi trascurano l’impatto delle commissioni e delle spese di gestione sul rendimento complessivo. Anche piccoli costi possono accumularsi nel tempo e ridurre significativamente i guadagni. Il suggerimento è quello di scegliere gli strumenti finanziari con costi bassi e soprattutto trasparenti.
Quali sono gli errori a cui l’investitore tende a dare meno importanza?
Sicuramente non avere un piano di uscita. Investire senza avere stabilito prima un piano chiaro su quando e come vendere può portare a decisioni avventate. Avere una strategia di uscita ben definita è essenziale per massimizzare i rendimenti e ridurre le perdite.
È opportuno stabilire obiettivi di vendita basati su parametri specifici, come target di prezzo o variazioni percentuali, e rivedere regolarmente il proprio portafoglio per apportare aggiustamenti quando necessario.
Un errore che molti investitori commettono, sottostimandone l’importanza, è quello di non rivelare completamente il proprio patrimonio o gli investimenti già effettuati quando si rivolgono a un consulente finanziario. Questo comportamento può portare a una duplicazione degli investimenti o a una diversificazione inefficace, con il rischio di assumere più rischi del necessario o di perdere opportunità di ottimizzazione fiscale. È preferibile sempre essere trasparenti con il proprio consulente e fornire un quadro completo della propria situazione finanziaria. Solo con tutte le informazioni disponibili potrà offrire consigli realmente utili e personalizzati.
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