L'iniziativa di una agenzia immobiliare di Monza di presentare ogni anno un calendario artistico: ringraziamenti da Buckingham Palace e Vaticano
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Calend'Arte
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L’arte e le vendite immobiliari, due rette parallele che sembrano non doversi incontrare mai e che invece si incrociano benissimo, da oltre vent’anni, nell’agenzia “Totem Soluzioni Immobiliari” di Monza, che ogni anno stampa e presenta al pubblico un calendario artistico dedicato ai nomi illustri della pittura, con particolare attenzione a quelli del territorio. Un'iniziativa che travalica i confini italiani e che ogni anno restituisce all’agenzia i ringraziamenti di Buckingham Palace, della Santa Sede, di Palazzo Chigi e, prima ancora, dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in persona. L’iniziativa è stata di Corrado e Giuseppe Catania, oggi portata avanti da tutta la famiglia. Ne parliamo in questa intervista con Tommaso Catania. 

La sua agenzia ha un tratto distintivo: l'idea di pubblicare un calendario d'arte annuale con opere di grandi artisti. Come è nata questa iniziativa e qual è il suo obiettivo?

Calend’Arte è divenuto un format nel 2001, anche se per la verità già nel 1999 e nel 2000 c’erano già state due pubblicazioni. Possiamo dire che  l'idea iniziale era di fornire un gadget ai clienti, tanto che si è pensato di inserire queste opere nella custodia di un cd - che all’epoca andavano di moda -  proprio per offrire qualcosa di collezionabile. Un omaggio che fosse qualcosa di diverso dai soliti. Tuttavia nel tempo, soprattutto per volontà di mio zio Corrado e di mio padre Giuseppe Catania, l’idea di base è pian piano mutata. Abbiamo puntato a restituire al territorio di Monza e della Brianza parte delle gioie e delle soddisfazioni che mio padre e mio zio hanno avuto qui: la linea conduttrice da quel momento è stata l’arte contemporanea, con i grandi pittori che nel corso del secolo hanno avuto un legame con questa zona. Di qui il nome di Calend’Arte. 

Si tratta prevalentemente di artisti che hanno fatto grande il nostro Paese a livello internazionale:  alcuni di loro - da Fontana a Manzoni- hanno fatto scuola.

 E poi Agostino Bonalumi, Arturo Vermi: sono veramente tanti e di grandissimo livello gli artisti che abbiamo potuto annoverare nella nostra iniziativa. Poi l’evoluzione tecnologica come sa ha messo da parte i cd, ma a noi è piaciuto mantenerli a tutt’oggi come confezione che raccoglie le opere. 

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Dal ramo delle vendite immobiliari alle sfumature ed alle tavolozze: quanto lo apprezzano i clienti?

Naturalmente la passione per l'arte non si sovrappone a quella per il nostro  lavoro, sono due corse distinte. Si dice che l'immobile  sia il cuore delle emozioni, però noi vendiamo solidi mattoni. Posso dire tuttavia che come gadget viene sicuramente molto apprezzato. Io ho iniziato a lavorare qui intorno ai primi anni duemila e in quegli anni gli istituti di credito - ma non solo loro - offrivano ai propri clienti una ricca oggettistica in regalo: dai calendari alle agende, alle penne. Poi la spending review ha frenato abbastanza questa impostazione: noi invece abbiamo continuato sempre a mantenere l’attenzione sull’arte contemporanea, crescendo anno dopo anno. 

Oggi la presentazione annuale di Calend’Arte è un evento atteso, un appuntamento fisso a novembre a cui partecipano molte persone e figure istituzionali. 

Silvio Berlusconi ci ha sempre inviato un biglietto di ringraziamento, anche quando era premier, dopo aver ricevuto Calend’Arte. Anche da Buckingham Palace negli ultimi anni abbiamo ricevuto ringraziamenti ufficiali (il Re Carlo d’Inghilterra è un appassionato e collezionista di fama mondiale, ndr), da Palazzo Chigi e dalla premier Meloni e persino dal Vaticano.   

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In che modo questa iniziativa artistica si lega all’attività di agenzia immobiliare? Avete visto nel tempo un ritorno concreto in termini di branding, reputazione o acquisizione clienti?

Faccio fatica a misurare quanto questa misura pesi a livello reputazionale. Credo comunque abbia ragione mio zio, il quale sostiene che chi riceve questo calendario d’arte nel piacere di ritrovarsi tra queste opere ha modo di pensare a noi anche in un contesto diverso da quello lavorativo. Per questo direi che dal punto di vista del posizionamento è molto importante. Consideri che, per esempio a prescindere da chi vinca le elezioni qui sul territorio, abbiamo sempre il patrocinio istituzionale del Comune o della Regione.

Qual è stata finora la reazione dei clienti a questa iniziativa preziosa ma insolita?
 Per risponderle le racconterò un fatto accaduto pochi mesi fa. Ho lavorato molto e duramente per preparare delle valutazioni per dei clienti importanti. Il giorno dell’incontro arrivo, tiro fuori il plico delle valutazioni e inizio a spiegare. Poi, dopo cinque minuti, i clienti mi interrompono: “Ehi, ma quello è un Ermes!”. Di lì in poi abbiamo parlato di quadri, di arte e non delle valutazioni. Alla fine mi hanno detto solo «dove dobbiamo firmare?» 

Sul vostro sito c’è una foto con tutto il team circondato di quadri nella sede di Monza: impossibile non farci caso. Quanto conta la bellezza in un ambiente di lavoro? 
A mio avviso molto. Per noi l’ufficio è casa, nel senso che ci passiamo davvero tanto tempo, è un ambiente  totalizzante, che ci porta via una buona fetta della giornata. Quindi è fondamentale entrare in un ambiente sano, sereno, bello. Direi che  è un po' come quando si va al mare e si dice che il mare sia allo specchio dell'anima. La bellezza aiuta. Poi l’arte ci ricorda quello che potrebbe essere l’uomo se non ci fosse la società frenetica che ci condiziona: qui dentro abbiamo avuto clienti con cui abbiamo condiviso valori e  che sono diventati conoscenti, amici, o che comunque hanno suggellato dei passaggi importanti della loro vita come l’acquisto di una casa per mettere su famiglia. Penso sia importante che ci sia la giusta cornice.  

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Come avviene la selezione delle opere e degli artisti presenti su Calend’Arte? C'è un tema o un filo conduttore che guida le vostre scelte ogni anno?

Si cerca di fare una ricerca capillare dei collezionisti, di chi sia disposto  a mettere la propria opera nel catalogo. Ma poi c’è anche un discorso assicurativo  molto importante, che porta via tempo ed energie. Da un punto di vista della scelta il filo conduttore resta il medesimo: pittori dal ‘900 in poi che abbiano avuto legami o che siano nati e cresciuti nel territorio di Monza e Brianza.  

Ritenete che l'investimento in arte e cultura possa contribuire a creare un legame più profondo con la clientela e a distinguervi dalla concorrenza?

Direi di sì. Mi spiego: siamo nel collegio direttivo della Fimaa (la Federazione italiana mediatori agenti d’affari, ndr) e ci piacerebbe che questo tipo di lavoro aumentasse non solo la nostra reputazione, ma anche quella di tutta la categoria, che a volte non riesce più a comunicare i cambiamenti che sono intervenuti in questi anni. La figura del mediatore immobiliare è stata stravolta, oggi è un professionista che ha visto accrescere le proprie competenze in moltissimi ambiti e iniziative come questa possono aiutare a portarla ad un livello più alto. Ma le dico anche un’altra cosa:  lo facciamo anche per noi stessi, perché arricchirsi culturalmente è sempre importante. 

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Sul sito ringraziate il professor Pier Franco Bertazzini, che ruolo ha avuto? 

Una figura fondamentale. Lui - ex sindaco di Monza  e preside dell'Istituto d’arte, tra l’altro - ha sicuramente avuto un ruolo importante nell’ispirare a mio zio l’iniziativa di Calen’Arte. Ha formato generazioni giovani artisti, era una persona competente ed amava condividere la sua conoscenza. Sapeva incantare, mettendo in atto quello che oggi chiamiamo lo storytelling: le prime manifestazioni con Calen’Arte le abbiamo fatte nel foyer superiore del Manzoni, poi nella Galleria Civica d'Arte e solo negli ultimi anni, quando ormai ci serviva più spazio, ci siamo spostati nella sede di Assolombarda: il suo è sempre stato un contributo atteso e notevole. Erano delle lezioni di storia dell’arte. Oggi viene spesso il figlio, Luca Bertazzini, anche lui molto bravo, ma anche Luca Tommasi, un critico d’arte molto noto e presente anche in televisione. 

State già lavorando all’edizione 2026 immagino…a che punto siamo?

Siamo a buon punto. Ci sono ancora piccole questioni da risolvere ma una cosa posso dirgliela: il protagonista stavolta sarà Marco Carnà (pittore, scultore, disegnatore, ndr). 

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