Il prossimo 8 luglio il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ufficializzerà una serie di proposte relative allo scottante tema delle pensioni. Lo farà in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Inps. Tante le ipotesi fatte, in particolare in merito alla flessibilità in uscita. Il costo di quest’ultima, secondo il numero uno dell’Istituto di previdenza, deve essere essere compensato all’interno dello stesso sistema previdenziale.
Come spiegato dallo stesso Boeri nella sua recente audizione in Commissione Lavoro della Camera, “la flessibilità deve avere un impatto neutro dal punto di vista attuariale, perché solo così la maggiore spesa sarà sostenibile anche rispetto ai vincoli che derivano dalla politica di bilancio monitorata dall’Unione europea e che consentono dei margini in situazioni economiche avverse”.
L’ipotesi della flessibilità in uscita prevede che chi vuole lasciare prima (tra i 57 e i 62 anni) potrà farlo al prezzo di un assegno ridotto, calcolato però interamente con il contributivo. Altro punto importante è quello che fa riferimento a un salvagente contro la povertà, soprattutto per la generazione tra i 55 e i 65 anni.
Nel frattempo, anche il Consiglio dei ministri ha affrontato il tema delle pensioni, con riferimento alla copertura individuata dal governo (2,2 miliardi) per far fronte agli effetti della sentenza della Consulta sul blocco della perequazione per il 2012 e 2013 relativamente ai trattamenti superiori a tre volte il minimo Inps.
1 Commenti:
PROMEMORIA per gli elettori che ne hanno poca.
L'età pensionabile nell'ultimo decennio è stata innalzata fondamentalmente per salvaguardare le pensioni di:
-dirigenti ed ex dirigenti (anno 2004 - legge maroni - "inglobamento" INPDAI nell'INPS)
-statali (anno 2011 - legge fornero - "inglobamento" INPDAP nell'INPS).
Da ricordarsi alle prossime elezioni. Grazie.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account