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Domanda di mutui quasi ai livelli pre-crisi, ma importi mai così bassi. Luci e ombre del mercato del credito
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Se la domanda di mutui continua la sua ascesa (ad agosto la domanda di nuovi finanziamenti è cresciuta del 57,57% rispetto allo stesso mese del 2014), continua a contrarsi l’importo medio richiesto, che si è attestato a soli 120.511 Euro, il valore più contenuto da quando la rilevazione è in atto. Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF 

Ridotto il gap rispetto agli anni pre-crisi

Analizzando la dinamica in corso relativamente all’aggregato dei primi 8 mesi dell’anno appare evidente come si sia fortemente ridotto il gap rispetto agli anni pre-crisi, in un percorso di progressivo recupero che negli ultimi mesi non si è mai ridimensionato. Nel mese di agosto, però, l’importo medio richiesto ha fatto registrare una nuova contrazione, attestandosi a 120.511 Euro. Si tratta del valore medio in assoluto più contenuto da quando CRIF ha iniziato a rilevare in modo sistematico e strutturato la domanda di credito da parte delle famiglie.

Importo richiesto più ridotto

La tendenza a richiedere agli istituti di credito importi contenuti è confermata anche dalla distribuzione per fascia di importo: la classe prevalente si conferma essere quella tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota pari al 30,5% del totale (in aumento rispetto al 2014), seguita da quella al di sotto dei 75.000 Euro, con il 26,3%.

Piani di rimborso più lunghi

Al contempo si conferma la propensione degli italiani a richiedere piani di rimborso più lunghi nel tentativo di ridurre quanto più possibile l’incidenza delle rate sul reddito disponibile: la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è nuovamente risultata la preferita, con una quota pari al 24,1% del totale, ma nel complesso i 2/3 delle domande si sono orientate su durate lunghe

Secondo Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF ,  "se da un lato va guardato con ottimismo il costante recupero della domanda rispetto ai volumi pre-crisi, sostenuta dal riavvicinamento degli italiani al mercato immobiliare oltre che da un’offerta più vivace, dall’altro va sottolineato come l’importo medio stia costantemente diminuendo, spinto sia da condizioni di acquisto più favorevoli sia da perduranti elementi di prudenza derivanti dagli effetti della lunga crisi sul bilancio delle famiglie. A questo riguardo va sottolineato come solo 4 compravendite residenziali su 10 siano sostenute dall’accensione di un mutuo”.

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mauro
5 Settembre 2015, 20:17

quest'articolo è stato scritto con gli stessi criteri con cui si scrivono quelli che parlano di disoccupazione: le fasce sono da 15 a 24 (ovvio che la disoccupazione sia alta) e oltre i 50 anni. Non viene menzionato il dato di disoccupazione tra i 25 ed i 50 anni che dovrebbe essere minimo. Allo stesso modo non è scritto a quanto ammonta in percentuale il numero dei prestiti per cifre tra i 75.000 euro ed i 100.000. Secondo me aggiungendo questa percentuale alle prime due ci si avvicina molto al 100%, altro che terza o quarta posizione. Mi piacerebbe poi sapere dei mutui tra 100.000 e 150.000 quanti sono surroghe di mutui accesi all'epoca della pazzia, durata fino al 2007

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