Autore: Carlos Salas (collaboratore di idealista news)
Forse è stata una premonizione intitolare una delle saghe di “Terminator”, "Le macchine ribelli". Ora, infatti, un libro scritto da Martin Ford, autore di best seller e imprenditore della Silicon Valley, avverte: le macchine cominciano ormai ad occupare i nostri posti di lavoro. Questa volta davvero.
Martin Ford, un imprenditore americano della Silicon Valley, mette in guardia in “Rise of the Robots” dal fatto che i robot ruberanno il lavoro quasi a tutti. Noi non serviremo più. Cominceranno a sparire posti di lavoro in tutti i settori. Terminerà il ciclo d’oro dell’economia degli ultimi decenni in cui i lavoratori acquisivano nuove competenze e potevano chiedere aumenti salariali. Negli Stati Uniti, in quasi tutti i settori, i lavoratori guadagnano meno.
Ford fa sapere che siamo entrati in una nuova era, che si caratterizza per “un cambiamento fondamentale tra i lavoratori e le macchine”. Questo cambiamento ha inizio con la nostra idea di tecnologia, abbiamo sempre pensato che la tecnologia aiuta i lavoratori. Questa volta è diverso. “Le stesse macchine si stanno trasformando in lavoratori e la linea che separa le capacità lavorative e il capitale sta scomparendo”.
E tutto a causa dell’immenso sviluppo tecnologico, che è molto più esponenziale di quanto possiamo immaginare. Dal momento in cui è stato costruito il primo circuito integrato negli Anni ’50 del secolo scorso la velocità della tecnologia è paragonabile a quella di una macchina che ha iniziato a viaggiare a pochi chilometri all’ora e poi ha raggiunto più di 600 milioni di km/h.
“Come lavoratore nel settore della programmazione negli ultimi 25 anni – ha spiegato Ford – ho osservato da una posizione privilegiata questo straordinario sviluppo”. E quello che ha visto lo ha spaventato. Ford ha capito che ogni volta c’è meno necessità di assumere dei dipendenti “per eseguire compiti di routine che in precedenza richiedevano forza lavoro per svolgere qualsiasi attività commerciale”.
Ford fa un esempio. Nel 2009 ha scritto un libro in cui ha detto che nel corso del tempo i produttori avrebbero costruito automobili autonome, cioè senza conducente. Questo è successo, basta pensare a Google che ha annunciato il progetto dell’auto senza conducente. Negli Stati Uniti, tre Stati hanno approvato leggi che permettono la circolazione di veicoli senza conducente a una velocità controllata. Cosa accadrà ai tassisti?
Nessuno è al sicuro
L’intelligenza artificiale sta raggiungendo molti settori, tra cui il giornalismo. Ci sono programmi in grado di generare notizie finanziarie basandosi semplicemente sulle note emesse dalle società quotate nel momento in cui annunciano i risultati trimestrali. Una di queste è Narrative Science.
Non sappiamo con certezza chi verrà colpito e in che modo dall’evoluzione tecnologica, ma sappiamo che nel prossimo futuro ci saranno sempre maggiori disuguaglianze e sarà sempre più difficile trovare un impiego. Ford ha spiegato: “A mano a mano che le macchine prenderanno il controllo di lavori di routine e prevedibili, i lavoratori si troveranno ad affrontare una sfida imprevedibile”.
Il libro è stato definito “terrificante” da un giornalista del New York Times. E una firma dell’Economist ha avvertito: “Gli uomini d’affari, i politici e i professionisti di qualsiasi ambito dovrebbero leggere subito questo libro, prima che i robot rubino i loro posti di lavoro”.
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