Novità in vista per i manager della pubblica amministrazione. Ma non solo. La riforma della Pa viene discussa nell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Vediamo quali sono i principali cambiamenti.
Manager pubblici
Ruolo unico – Il ruolo diventa unico, per la conferma occorre superare una prova di tre anni, altrimenti c’è il declassamento a funzionari. Possibile anche una disciplina rafforzata per i posti a rischio corruzione.
Durata incarichi – La durata degli incarichi sarà di due anni, dopo di che bisogna affrontare una nuova selezione. Niente automatismi e conterà la pagella. Se poi non si raggiungono i target fissati scatta la revoca o salta la retribuzione di risultato (-80%). Se, inoltre, si resta privi di incarico dopo un certo periodo c’è la “decadenza”, ossia la licenziabilità.
Camere di commercio
L’intenzione è quella di ridurre le camere da 105 a 60, sancire il costo zero per gli incarichi e ridurre le poltrone dei consiglieri.
Era digitale
Il governo apre al domicilio elettronico e ai micropagamenti via sms. Nel testo saranno inserite anche clausole volte ad incentivare lo smartworking e l’istituzione di un commissario ufficiale all’Agenzia digitale. Le amministrazioni ancora impreparate a dire addio alla carta avranno 4 mesi in più.
Enti di ricerca
L’idea è quella di dare agli enti di ricerca una disciplina specifica, per allentare i vincoli della spending review e della burocrazia. L’obiettivo sta nello sblocco delle assunzioni e nella semplificazione degli acquisti per i laboratori.
Partecipate
Lo scopo è ridurre le partecipate da 8mila a mille. In programma, tra sei mesi un primo piano di revisione per eliminare le micro società e i doppioni, tra un mese la definizione di cinque fasce retributive.
Giustizia contabile
L’idea è quella di dar vita a un testo unico per tutti i processi e i giudizi, compresi quelli pensionistici, che si svolgono davanti alla Corte dei Conti.
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