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Contro i furbetti del cartellino, è in arrivo il cosiddetto disegno di legge “concretezza”. Se ne fa promotrice il ministro Giulia Bongiorno, con il preciso scopo di introdurre delle norme che limitino le inefficienze della pubblica amministrazione.

Tra le misure previste nel ddl, l’introduzione dell’identificazione biometrica per il controllo degli orari di lavoro (leggi: lettura delle impronte digitali, della retina o il riconoscimento vocale dei dipendenti per identificarne l’entrata o l’uscita), oltre alla tradizionale videosorveglianza. Misure che, comunque, dovranno avere l’ok del Garante della privacy.

Verrà inoltre istituito un apposito “nucleo” di vigilanza, che affiancherà l’ispettorato della Funzione pubblica, e sarà composto da 53 dipendenti di cui 23 già nell’organico delle pubbliche amministrazioni e 30 da reperire con concorso. Il costo complessivo a regime dal 2019 sarà di quasi 3,9 milioni che, secondo il ministro Bongiorno, dovranno essere già disponibili attravero fondi di riserva del Mef. A ciò si aggiunga la possibilità di un piano triennale di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni a partire dal 2019.

In breve, ecco tutte le misure del ddl concretezza:

  1. Contro l’assenteismo: rilevazioni biometriche e videosorveglianza;
  2. Piano nazionale triennale: da presentarsi a cura delle Pubbliche Amministrazioni con azioni concrete per l’efficienza, su cui vigilerà il  “Nucleo della concretezza”, che affiancherà l’Ispettorato per la funzione pubblica;
  3. Questione buoni pasto: il Ddl consente alle Pa di richiedere la restituzione dei buoni pasto distribuiti al personale dipendente e procedere alla sottoscrizione di nuovi contratti finalizzati all'acquisto di buoni pasto sostitutivi (dopo il caso “Qui!”);
  4. Nuovo piano di assunzioni: dal 2019 per reclutare personale non dirigenziale, valevole per il triennio 2019-2021;
  5. Salario accessorio: dal 1° gennaio 2017, le risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale pubblico, anche di livello dirigenziale, non potrà superare quello previsto per il 2016. Senza contare però gli incrementi previsti dai rinnovi contrattuali;
  6. Riorganizzazione del viminale: entro dicembre eliminati 29 posti di prefetto. Il taglio del 20% previsto dalla spending review dovrebbe avvenire sull’intera dotazione organica di 147 posti.
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