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Quando si abbasserà il prezzo della benzina? Tutto sul taglio delle accise sui carburanti
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La domanda ricorrente degli automobilisti italiani è “quando si abbasserà il prezzo della benzina”? La risposta è semplice, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto energia il taglio delle accise è già in vigore. Scopriamo cosa comporta per il prezzo del carburante e fino a quando sarà attivo.

Il nuovo prezzo della benzina (ma anche degli altri carburanti) scenderà per via del taglio delle accise previsto dai due provvedimenti pubblicati in Gazzetta Ufficiale (decreto ministeriale e decreto legge). Si tratta di una diminuzione pari a 25 centesimi per benzina e diesel, a cui bisogna aggiungere l'Iva al 22%.

In totale lo sconto al consumo sui prezzi dei due carburanti (benzina e diesel) ammonta dunque a 30,5 centesimi. Per il Gpl le accise diminuiscono invece di 8,5 centesimi, come previsto nel decreto ministeriale. Sommando l'Iva si arriva al consumo a 10,37 centesimi.

In sostanza, quindi, il prezzo di benzina e gasolio verrà diminuito di 30,5 centesimi di euro al litro. Ma fino a quando? Il decreto energia prevede il ribasso per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento (dal 22 marzo fino al 20 aprile quindi).

Bonus benzina

Il bonus benzina 2022 (o bonus carburante), un’agevolazione del valore di 200 euro che le aziende possono concedere ai propri dipendenti per intervenire sulla crisi energetica e alleviare la spesa per l’alimentazione dei veicoli a motore.

Il bonus benzina da 200 euro, infatti, prevede che "l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburante, nel limite di 200 euro per lavoratore non concorre alla formazione del reddito".

In sostanza, il bonus benzina funziona in un modo simile a quello di altri benefit di welfare aziendale. Le aziende, quindi, potranno riconoscerlo ai lavoratori dipendenti senza che venga considerato retribuzione e perciò non è sottoposto a tassazione o a contribuzione. Si tratta pertanto di 200 euro netti sia per l’azienda sia per il lavoratore.

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