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Immobili confiscati alla mafia
il Prefetto Bruno Corda e il notaio Valentina Rubertelli Consiglio Nazionale del Notariato

È stata siglata una convenzione per la vendita di immobili ed altri beni confiscati alla mafia attraverso la rete aste telamatiche notarili. Per saperne di più idealista/news ha intervistato il Direttore dell'Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), il Prefetto Bruno Corda, e la Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Valentina Rubertelli.

Che caratteristiche hanno gli immobili oggetto dell'accordo tra ANBSC e Notariato?

Bruno Corda: Si tratta di beni immobili confiscati, la cui vendita si rende necessaria per il soddisfacimento dei creditori in buona fede, ovvero in via residuale di beni offerti ai soggetti individuati dall’articolo 48 del Codice antimafia e specificamente agli enti locali, alle amministrazioni pubbliche ovvero, attraverso un bando, agli enti del terzo settore, ma non ritenuti dagli stessi d’interesse per il perseguimento di finalità istituzionali o sociali.

Di quanti immobili stiamo parlando?

BC: Al momento è in corso una ricognizione più puntuale, considerato che il numero dei beni confiscati viene aggiornato di continuo. Peraltro, in considerazione della recente previsione di un significativo plafond di fondi nazionali e comunitari da destinare all’utilizzo dei beni confiscati, l’Agenzia ha ritenuto di dover sottoporre nuovamente alcuni dei beni inoptati all’attenzione degli enti locali.

Quando partiranno le vendite all'asta?

Valentina Rubertelli: Siamo ancora in una fase organizzativa, ma quanto prima tutte le informazioni relative ai bandi e alle aste saranno disponibili sul sito www.notariato.it sezione RAN.

Come avverrà il processo di asta telematica? Chi potrà partecipare?

VR: Le aste telematiche notarili si svolgono attraverso la Rete Aste Notarili (RAN), il sistema integrato realizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato per la loro gestione. Attraverso il collegamento dagli studi notarili su tutto il territorio italiano si potrà partecipare alle aste via web, con rilanci da parte di cittadini anche a centinaia di km dall’immobile, abbattendo le barriere territoriali con la sicurezza garantita dal notaio.

Nell’asta telematica il notaio svolge la sua funzione di pubblico ufficiale in grado da un lato di orientare e supportare il cittadino partecipante all’asta e dall’altro di rendere certa la procedura, evitando pericoli di turbativa d’asta ed eseguendo anche i controlli previsti dalla normativa in materia di antiriciclaggio. Per questo motivo, tutti, anche se meno esperti in materia informatica, possono partecipare ad un’asta telematica.

Una persona interessata all’acquisto di un immobile non dovrà più recarsi fisicamente dal professionista presso il quale si tiene l’asta, ma potrà andare in qualsiasi studio notarile aderente alla RAN per depositare la cauzione e fare le offerte. Successivamente, nel giorno e nell’ora stabiliti dal bando, il cittadino si recherà presso lo studio del notaio al quale ha presentato l’offerta.

Durante la sessione d’asta, che si svolgerà via web collegando tra loro tutti i notai coinvolti, il notaio presso il quale si svolgerà l’asta avrà cura di comunicare a tutti i partecipanti presenti le offerte provenienti da tutta Italia, in modo tale che ognuno abbia la consapevolezza di come l’asta si sta svolgendo e fare offerte, se lo ritiene.

Come si garantirà che il bene non ritorni nelle mani di soggetti criminali?

BC: All’esito della vendita all’asta, si procederà ad una aggiudicazione provvisoria, a cui seguiranno le verifiche previste dal Codice antimafia, meglio indicate all’art.48, comma 5. In particolare, l’Agenzia acquisisce le informazioni antimafia relative all’acquirente e agli altri soggetti allo stesso riconducibili, affinché i beni non siano acquistati per interposta persona da soggetti esclusi (soggetto proprietario all’atto della misura penale o di prevenzione, soggetto sottoposto ad indagini connesse al reato di associazione mafiosa o a quello di cui all’articolo 416bis1 del codice penale, relativi coniugi o parti dell’unione civile, parenti e affini entro il terzo grado, nonché persone con essi conviventi) ovvero riconducibili alla criminalità organizzata ovvero che utilizzino proventi di natura illecita.

Fermo l’obbligo di inalienabilità dei beni immobili, prevista dal Codice Antimafia, per cinque anni dalla data di trascrizione dell’acquisto, l’Agenzia ha inoltre previsto di inserire nel contratto una clausola risolutiva da attivare qualora si evidenzi che nel suddetto periodo il bene è comunque entrato nella disponibilità di uno dei soggetti sopraindicati. A tal proposito, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Direzione Nazionale Antimafia per un controllo rafforzato su possibili sopravvenuti elementi ostativi.

Come verrà fissato il prezzo d'asta e a chi sarà destinato il ricavato?

BC: Il prezzo d’asta verrà fissato secondo le modalità di cui al citato art.48, comma 5, del Codice Antimafia e in ogni caso a seguito di perizie specifiche. Il ricavato verrà destinato tenendo conto delle motivazioni a base della vendita. Pertanto le somme saranno versate, ai sensi dell’art.48, comma 1, del predetto Codice, al Fondo Unico Giustizia, o utilizzate per il soddisfacimento dei creditori in buona fede.

Qual è secondo lei l'ostacolo più grande al momento di mettere in vendita i beni confiscati alla mafia?

BC: La presenza di eventuali irregolarità urbanistiche non sanabili. 

 

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1 Commenti:

franci
27 Maggio 2022, 14:41

ottimo! così potranno ricomprarsi gli immobili a due lire!!! che bella l'Italia!!!!!!!!!!!!!!

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