Al fine di incentivare il settore dell’edilizia e superare l’utilizzo di combustibili fossili a favore di fonti energetiche rinnovabili, Il Governo italiano ha introdotto l’Ecobonus tra le detrazioni fiscali concesse ai fini Iva. Anche per il 2023, infatti, i contribuenti possono beneficiare dell’Ecobonus detrazione col 730 oppure optando per la cessione del credito o lo sconto in fattura. Maggiori informazioni sui requisiti e le procedure, previste per tale agevolazione, sono presenti nel seguente testo.
Ecobonus, cos’è e come funziona
L’ecobonus è un’agevolazione fiscale accessibile a quei contribuenti che decidono di avviare lavori di riqualificazione energetica, di prevenzione del rischio sismico, di implementazione di impianti fotovoltaici e di installazione di colonnine finalizzate alla ricarica delle automobili elettriche.
Rispetto al 2022 non ci sono novità in tema di Ecobonus e detrazione fiscale, poiché la legge di Bilancio 2023 non è intervenuta per modificare requisiti e/o parametri. Questo vuol dire che, anche per l’anno in corso, in alternativa alla detrazione fiscale con 730, permane la possibilità di utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Aliquote
Oggigiorno, la percentuale di spesa rimborsata al contribuente varia in base alla tipologia di intervento di riqualificazione effettuato. Anche per il 2023, sono state quindi riconfermate le 4 aliquote ordinarie dell’Ecobonus:
- aliquota al 50%, applicabile a quegli interventi relativi ad infissi, schermature solari e biomassa;
- aliquota al 65%, applicabile alle altre tipologie di spesa. Per l’Ecobonus, la detrazione fiscale 65% è, infatti, utilizzabile per interventi quali, ad esempio, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento oppure l'installazione di dispositivi multimediali per controllare da remoto gli impianti di riscaldamento;
- aliquota al 70% e al 75%, valide per quei lavori che riguardano le parti comuni condominiali.
In questi due ultimi casi, la detrazione fiscale è pari al 70% se gli interventi e le spese effettuate coinvolgono l’intero involucro dell’edificio; mentre è pari al 75% se i lavori di riqualificazione energetica hanno come scopo il miglioramento e il risparmio sulla spesa energetica sia in estate che in inverno.
Chi può usufruire dell’Ecobonus in detrazione fiscale?
Attualmente, possono usufruire dell’Ecobonus in detrazione fiscale 65 o 50% tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF su prima o seconda casa, residenti o meno in Italia, ma anche coloro titolari di reddito d’impresa. A questi soggetti si aggiungono poi:
- persone fisiche, inclusi coloro impegnati nell'esercizio di arti e professioni e i nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento;
- contribuenti che percepiscono reddito d’impresa (es: persone fisiche, società di capitali e di persone). I titolari di reddito d’impresa possono godere dell’Ecobonus in detrazione fiscale solo con riferimento agli immobili strumentali, di cui si servono nell’esercizio della loro attività imprenditoriale;
- associazioni tra professionisti; locatari (affittuari) o comodatari;
- istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
- enti pubblici e privati che non si dedicano ad attività commerciale;
Inoltre, possono beneficiare dell’Ecobonus anche il convivente more uxorio o il familiare convivente che sostengono le spese per l'esecuzione dei lavori di riqualificazione, a condizione che tali interventi non vengano effettuati su immobili utilizzati per attività imprenditoriali.
Ecobonus detrazione nel 730: pagamento e documentazione necessaria
Per chi desidera beneficiare dell’Ecobonus come detrazione fiscale è necessario, innanzitutto, che l’importo versato per gli interventi di riqualificazione sia documentato ed effettuato con pagamenti tracciabili (preferibilmente con bonifico postale o bancario). Naturalmente, la metodologia di versamento dipende dal tipo di soggetto che avvia i lavori:
- se non è titolare di reddito d’impresa, allora questo è tenuto al pagamento tramite bonifico bancario o postale, nel quale dovrà indicare: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto o ente che ha condotto gli interventi;
- se, invece, è titolare di reddito d’impresa, il soggetto è esonerato dall’obbligo sopraindicato, ma è tenuto a dar prova del pagamento tramite documentazione idonea.
In quest'ultimo caso, per godere dell’Ecobonus in detrazione 730, la documentazione necessaria include:
- una dichiarazione redatta e firmata da un professionista abilitato (o una dichiarazione rilasciata dal direttore dei lavori) che attesti la conformità degli interventi ai requisiti tecnici richiesti e la loro idoneità per accedere all'incentivo;
- una scheda informativa dettagliata che fornisca informazioni complete sugli interventi eseguiti;
- e, solo se richiesto, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) post-interventi, che attesti le prestazioni energetiche migliorate dopo l'esecuzione degli interventi.
Inoltre, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, è fondamentale ricordarsi di trasmettere all’ENEA una comunicazione che attesti la fine degli interventi di riqualificazione. Infine, le detrazioni per l’Ecobonus devono essere indicate nel modello 730 dai righi E61 a E62, indicando in ciascuna colonna le informazioni richieste (es. tipologia di intervento, ammontare della spesa ecc..).
FAQ
Come si detrae l'ecobonus?
L’ecobonus è un’agevolazione fiscale che può essere detratta nella dichiarazione dei redditi, tramite previa compilazione del modello 730 dai righi E61 ai E62. In alternativa, esistono altre due modalità, attraverso le quali è possibile beneficiare dell’Ecobonus, ossia lo sconto in fattura e la cessione del credito. è, inoltre, bene sapere che chi preferisce optare per queste due ultime procedure è tenuto a presentare il Visto di Conformità.
Cosa indicare nel rigo E41?
Nel rigo E41 del modello 730 vanno indicate le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per le quali il contribuente ha diritto ad una detrazione del 41% o 36%. Tra gli interventi ammessi per usufruire di tale detrazione rientrano: lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione.
Come funziona la detrazione sul 730?
Per detrarre le spese nel 730 è necessario che queste siano documentate e pagate con metodi di pagamento tracciabili (es. bancomat, bonifico bancario o postale, carta di credito ecc). Naturalmente, la detrazione nel 730 segue delle procedure specifiche in base alla tipologia di spesa effettuata. Ad esempio, gli importi versati per le ristrutturazioni di edifici vanno indicati nel quadro E, nella sezione III A (righi da E41 a E43).
Come funziona la detrazione fiscale in 5 anni?
Al momento, chi supera i 70 anni d’età ha la possibilità di usufruire della detrazione fiscale in 5 rate annuali di pari importo, presentando una copia del bonifico effettuato e la fattura di quietanza.
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