Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale promossa dal Governo italiano in risposta ai recenti eventi sismici e prorogata fino al 2024 tramite la Legge di Bilancio 2022. Si tratta, più nello specifico, di un incentivo, applicato alle spese per interventi antisismici, che varia a seconda dell'area geografica (in base al rischio sismico) e al tipo di intervento effettuato. Al momento, l’obiettivo principale del Sismabonus è stimolare gli investimenti per la ristrutturazione sismica del patrimonio edilizio esistente nel nostro paese. Vediamo meglio come poter beneficiare di tale sostegno nel seguente testo.
Sismabonus, cos’è e come funziona
Il Sismabonus è una riduzione fiscale del 50% applicata alle spese sostenute per l'implementazione di misure antisismiche sugli edifici, a condizione che le relative procedure di autorizzazione siano state avviate a partire dal 1° gennaio 2017. Si tratta di un’agevolazione nata con lo scopo di spronare i cittadini italiani ad investire in lavori che consentano di mettere in sicurezza le strutture in quelle aree ad alta pericolosità sismica.
Al momento, la detrazione può essere incrementata rispetto alla percentuale standard del 50% nelle seguenti situazioni:
- 70% nel caso in cui i lavori antisismici su una singola abitazione portano ad una riduzione di una classe di rischio inferiore;
- 75%, se le medesime condizioni riguardano complessi condominiali;
- 80% nel caso in cui gli interventi antisismici su una singola abitazione comportano una riduzione di due classi di rischio inferiori;
- 85%, se le medesime condizioni riguardano edifici condominiali.
Inoltre, è importante sottolineare che tale detrazione fiscale è limitata ad un massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare soggetta a lavori antisismici e che l'importo della detrazione sarà suddiviso in cinque rate annuali, permettendo al contribuente di beneficiare del rimborso nel corso di un periodo di tempo più lungo.
Chi può richiedere il Sismabonus?
Il beneficio del Sismabonus può essere ottenuto non solo dai proprietari degli immobili soggetti agli interventi, ma anche da coloro che detengono diritti reali o personali di godimento sugli stessi immobili e che, naturalmente, sostengono le spese.
Pertanto, rientrano tra i beneficiari del Sismabonus:
- coloro che sono proprietari o nudi proprietari degli immobili;
- i titolari di un diritto reale di godimento come l’abitazione, l'usufrutto, la superficie o l’uso;
- i conduttori o locatori degli immobili.
- gli affiliati di cooperative a proprietà divisa e indivisa;
- gli imprenditori individuali per gli immobili utilizzati per scopi produttivi;
- le società semplici, in accomandita semplice, in nome collettivo e le imprese familiari;
- i familiari che condividono l’abitazione con il proprietario dell'immobile;
- i coniugi separati a cui è stato assegnato l'immobile intestato all'altro coniuge;
Infine, anche i membri di un'unione civile o conviventi more uxorio (che vivono come se fossero sposati) possono usufruire dell’agevolazione del Sismabonus.
Quali sono le spese detraibili col Sismabonus?
Attraverso il Sismabonus è possibile detrarre vari tipi di spese, tra cui:
- acquisto di immobili antisismici collocate nelle aree sismiche 1,2,3;
- interventi di tipo antisismico effettuati su immobili adibiti sia ad abitazione principale che ad attività produttive, quali agricoltura, produzione di beni e servizi, professioni, attività commerciali e non, purché siano localizzati nelle zone sismiche 1,2,3;
- interventi combinati che prevedano sia misure antisismiche sia lavori di riqualificazioneenergetica nei complessi condominiali.
Naturalmente, per poter beneficiare di tale incentivo finanziario è importante effettuare i pagamenti tramite un bonifico bancario specifico, che fornisca le seguenti informazioni:
- causale del pagamento, in modo da indicare chiaramente il motivo del versamento;
- codice fiscale del beneficiario che ha diritto alla detrazione;
- numero di partita IVA o codice fiscale di colui che effettua il bonifico.
Come si richiede tale detrazione fiscale?
La legge prevede che il Sismabonus possa essere portato in detrazione solo attraverso la compilazione e presentazione del modello Redditi o del modello 730, indicando le spese sostenute (per un massimo di 96.000 euro) nella sezione A III, ai righi da E41 a E43. Questo perché, dal 17 febbraio 2023, non sarà più consentito scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura come modalità di fruizione del credito. Ovviamente, queste nuove disposizioni si applicano anche alle altre tipologie di agevolazione, ad eccezione del Bonus mobili e del Bonus giardini.
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Come portare in detrazione il Sismabonus?
Per portare in detrazione il Sismabonus esistono due modalità differenti. La prima consiste nel ricorso a due modelli (Modello 730 e Modello Redditi), attraverso i quali il Bonus è suddivisibile in 5 rate annuali di importo uguale. Questa opzione è valida fino a una spesa massima di 96.000 euro. La seconda modalità prevede, invece, o il ricorso a uno sconto diretto in fattura o la cessione del credito a terzi. In questo caso, non è necessario utilizzare i modelli sopracitati, poiché si può ottenere un beneficio immediato riducendo l'importo da pagare sulla fattura o trasferendo il credito a un'altra persona o entità autorizzata.
Cosa indicare nel rigo E41?
In dichiarazione dei redditi, nel rigo E41 si devono indicare: le spese relative ai lavori di restauro del patrimonio edilizio (noto come Bonus Ristrutturazioni), alle misure antisismiche (conosciute come Sismabonus), inclusi quelli che rientrano nel Superbonus, le spese per le quali è possibile richiedere il Bonus Verde e il Bonus Facciate.
Dove va inserito il bonus casa nel 730?
Il Bonus Casa nel 730 si inserisce nel Quadro E all’interno della sezione A III, rispettivamente ai righi da E41 a E43, che corrispondono a quelle spese che sono eleggibili per beneficiare della detrazione d'imposta per lavori di recupero e restauro del patrimonio edilizio e per misure antisismiche.
Quanto si detrae per il Sismabonus?
Per il Sismabonus si può detrarre un importo massimo di 96.000 euro per ciascun immobile che viene destinato ad interventi finalizzati a rendere antisismica la struttura.
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