Cos’è l’assegno di inclusione? La conversione in legge del decreto Lavoro 2023 ha definitivamente sancito l’addio al reddito di cittadinanza che, dal 2024, verrà sostituito da una nuova misura a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà economica a causa della disoccupazione e non solo. Scopriamo tutte le news dell’ultima ora e quali sono i requisiti per beneficiare del nuovo sussidio.
Come funziona l’assegno di inclusione
Dal 1º gennaio 2024 diremo definitivamente addio al reddito di cittadinanza. Al suo posto verrà introdotto l’assegno di inclusione, che verrà erogato dall’Inps direttamente su una carta d’inclusione ricaricabile, che non potrà essere utilizzata per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità ma per l'acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo, di giochi pirotecnici e di prodotti alcolici.
La somma riconosciuta ai beneficiari di assegno di inclusione potrà essere utilizzata solo per le spese di necessità. La misura è erogata per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop è rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è sempre prevista la sospensione di un mese.
La normativa sull’assegno di inclusione prevede che, se uno o più componenti del nucleo familiare inizino un’attività di lavoro dipendente nel corso dell’erogazione del sussidio, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3mila euro lordi annui.
I requisiti per l’assegno di inclusione
I richiedenti devono rispettare alcuni requisiti, come:
- essere residenti in Italia da almeno cinque anni;
- avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 annui moltiplicati per la scala di equivalenza;
- avere un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a euro 150mila, non superiore ad euro 30.000, e non si devono possedere navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.
Un’ulteriore novità riguarda le donne vittime di violenza, che potranno costituire nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini Isee per l’accesso all’Assegno di inclusione. Inoltre, queste donne potranno avvalersi di percorsi di inclusione personalizzati.
La nuova scala di equivalenza
Cambia ancora una volta la scala di equivalenza secondo la quale verrà stabilito il requisito reddituale per accedere all'assegno di inclusione e l'ammontare finale dell'aiuto. Avrà maggiore peso la presenza di un ulteriore componente con disabilità o non autosufficiente (che “vale” da solo 0,5 punti). Mentre si aumenta dello 0,2 per ciascun altro componente adulto in condizione di grade disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla Pa.
Come fare domanda
La domanda per l’assegno di inclusione va inoltrata online direttamente all’Inps, che verificherà il possesso dei requisiti e delle condizioni previsti dalla nuova normativa prima di erogarlo. L’Istituto ha fatto sapere anche che è necessaria l’iscrizione presso il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), ovvero il nuovo portale del Lavoro.
La domanda può essere presentata anche presso i Caf. Il beneficio economico decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale. I beneficiari poi devono presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro centoventi giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
I servizi sociali effettuano una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, finalizzata alla sottoscrizione di un patto per l’inclusione. I componenti tra i 18 e i 59 anni attivabili al lavoro sono avviati ai centri per l’impiego o ai soggetti accreditati ai servizi al lavoro per sottoscrivere (entro 60 giorni) il patto di servizio personalizzato.
L’offerta di lavoro congrua
Con l’assegno di inclusione viene modificata la definizione di offerta di lavoro congrua (che, se rifiutata, fa perdere il sussidio). Un componente del nucleo familiare beneficiario dell'assegno di inclusione, attivabile al lavoro, deve infatti accettare in tutta Italia:
- un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi;
- un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell'orario a tempo pieno;
- un impiego con retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.
Inoltre, nel caso in cui il contratto di lavoro sia a tempo determinato, anche in somministrazione, il luogo di lavoro non deve distare più di 80 km dal domicilio del soggetto o sia raggiungibile in non oltre 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico.
Per i nuclei familiari con figli under 14 è previsto l'obbligo di accettare il contratto (anche a tempo indeterminato) scatta solo entro una distanza lavoro-domicilio di 80 Km o entro un limite temporale di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico.
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