La diffusione della tecnologia, insieme alla proliferazione di personal computer e prodotti multimediali, ha avuto un impatto significativo sulle abitudini di consumo degli italiani nell'arco degli ultimi tre decenni. Secondo l'indagine di Confcommercio è stato soprattutto il dominio dei telefoni che ha segnato una notevole espansione, con un aumento sbalorditivo del 5.339% negli acquisti. Simultaneamente, l'adozione di servizi di intrattenimento e cultura è cresciuta in modo rilevante (+93%), contribuendo all'espansione del settore del tempo libero.
Allo stesso tempo, si è registrata una diminuzione negli acquisti per consumi interni, come i pasti preparati in casa (-11,2%), gli acquisti di mobili ed elettrodomestici (-5,1%), e l'uso di energia elettrica e gas (-12,2%). Questo calo può essere attribuito sia a sforzi di riduzione degli sprechi sia a politiche di risparmio energetico.
Nel complesso, nel 2022, la spesa media pro capite delle famiglie si è attestata a 20.810 euro, cifra ancora inferiore ai livelli del 2019 (20.914 euro). Si prevede che nel 2024 non si raggiungeranno i picchi di spesa del 2007 (21.365 euro rispetto ai 21.569 euro dell'epoca). Tuttavia, il 2023 è stato un anno di stabilizzazione, segnato in particolare dal contributo significativo del settore turistico. Rispetto all'anno precedente, viaggi, vacanze, alberghi (+23,6%), servizi culturali e ricreativi (+9,7%), bar e ristoranti (+8%) hanno registrato notevoli aumenti.
In attesa di una ripresa nel settore manifatturiero orientato all'esportazione, questi elementi costituiscono le fondamenta del settore terziario del mercato, da cui potrebbe derivare una crescita economica più robusta. Ci si aspetta che questa crescita sia ulteriormente sostenuta da riforme e investimenti delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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