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S&P
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La fiducia tra le aziende private italiane è calata a ottobre, poiché produzione, redditività, occupazione e aspettative di investimento si sono tutte attenuate rispetto a giugno. Le tensioni geopolitiche in corso, i tassi di interesse elevati e un'alta inflazione sono state le principali cause di preoccupazione per le aziende in Italia. Infatti, le previsioni di pressioni sui costi elevate sono proseguite, ma con previsioni per gli oneri al loro punto più debole da metà 2021, le aspettative di redditività sono diminuite. Anche le considerazioni sugli investimenti sono diminuite a ottobre, con piani per la spesa in capitale e la ricerca e sviluppo ai minimi rispettivamente di tre e un anno.

Il saldo netto dell'S&P Global Business Outlook per i bilanci delle imprese è stato del +18% a ottobre, in calo dal +28% a giugno e al minimo di un anno. Le aspettative di produzione dell'Italia erano più forti rispetto all'eurozona (+10%) ma più deboli rispetto alla proiezione globale (+25%). I saldi netti per i settori manifatturiero e dei servizi sono diminuiti rispettivamente al +28% e +15% (dal +31% e +27%).

Le principali incertezze nel settore privato italiano derivavano dalla potenziale continuazione di condizioni di domanda contenute, tassi di interesse elevati e un'alta inflazione. Giocano un ruolo anche le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche in corso in Ucraina e nel Medio Oriente, e il loro impatto sui mercati internazionali. Le opportunità di crescita erano ampiamente legate alla (auspicabile) dissipazione delle suddette preoccupazioni. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato menzionato dalle aziende come un'opportunità di crescita. I produttori hanno anche fatto notare piani per lanciare nuovi prodotti per allinearsi più strettamente alle preferenze dei clienti.

 

 

 

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