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Il caro mutui si fa sentire, con l’aumento dei tassi di interesse Bce, creando non pochi problemi alle famiglie italiane. La situazione non migliorerà, secondo i dati, prima della fine del 2024. E lo stesso vale per i canoni di affitto. Kruk Italia ha stilato uno studio sui rincari delle rate del mutuo e delle locazioni, e fornisce al contempo alcuni preziosi consigli su come rinegoziare il tutto per non restare travolti dalla situazione. Ecco quali.

Caro mutui, i dati della ricerca Kruk Italia

Secondo lo studio di Kruk Italia, oggi una famiglia, in media, è arrivata a pagare una rata del mutuo di 750€ rispetto ai 456€ di gennaio 2022, con un aumento percentuale del 64,46%. La pausa voluta dalla BCE rallenterà la crescita dei tassi avuta negli ultimi anni. Tuttavia, per vedere un calo, bisognerà attendere almeno la fine del 2024, nuovi aumenti permettendo.

In particolare, il 28% del campione ha stipulato mutui trentennali e il 76% è ben consapevole degli aumenti dei tassi variabili, ma ben il 50% non ha percepito o ritiene che non percepirà i vantaggi di una rinegoziazione dei tassi del mutuo. Gli euro in aumento sulla tassa mensile del mutuo sono stati nel 56% dei casi 100, nel 31% dei casi tra i 200 e 300 e nel 12,5% dei casi tra i 400 e i 500. Aumenti per cui il campione ha dovuto rinunciare a spese non strettamente necessarie (62,5%), ha dovuto mettere mano ai risparmi (25%) o addirittura ha dovuto chiedere un prestito ai parenti (12,5%).

Caro affitti, gli aumenti del 2023 in Italia

Per quanto riguarda i dati sugli affitti, le sistemazioni preferite dal campione sono il bilocale (36%) e la camera singola in una residenza condivisa (23%). Mentre la spesa media del medesimo campione è di 500€ (32%) e 800€ (23%), che ha registrato un aggiustamento all’affitto nel 36% delle situazioni. In particolare questo adeguamento è stato nel canone mensile di appena 100€ (69%), tra i 200 e 300€ (25%) e di 500€ nel 6% dei casi. Nonostante questi rincari il 60% del campione si rende conto che paga un affitto piuttosto caro ma comunque adeguato ai prezzi della località/città in cui risiede. Le altre voci che incidono per i locatari sono alla medesima stregua la bolletta elettrica e le spese condominiali (41%).

Come rinegoziare rate del mutuo e canoni di affitto

Ma come riuscire a non farsi risucchiare dal vortice del debito o sprofondare ancora di più in una situazione economica in passivo? “Non proponiamo una ricetta univoca anche perché ogni situazione è a sé e merita una soluzione tailor-made, - spiega Luca Pagani, Regional Manager di KRUK Italia. - Tuttavia ci permettiamo di suggerire alcune linee guida utili nella gran parte dei casi”. Ecco in particolare i tre consigli da seguire:

Non negare la situazione

Nascondere la testa sotto la sabbia sperando che il momento passerà potrebbe portare a conseguenze talvolta irreparabili. Qualsiasi creditore preferirebbe, a ragione, una cifra più esigua rispetto a quella inizialmente pattuita piuttosto che l’insolvenza.

Contattare la banca

La prima cosa da fare quando ci si accorge di essere insolventi è certamente quella di contattare immediatamente la banca o il proprietario di casa per spiegare la situazione e negoziare su quanto siamo in grado di pagare. Non è una trattativa facile ma necessaria.

Rinegoziare una rata sostenibile

È fondamentale contemplare due fattori: quanto possiamo pagare e per quanto tempo possiamo sostenere quella data cifra. Questi due fattori sono fondamentali anche per chi non è in una situazione di principio di insolvenza ma ha comunque delle difficoltà economiche e vuole rinegoziare il mutuo o l’affitto.

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