La proprietà, denominata Earth House, è composta da 597 mq distribuiti su nove edifici interconnessi e isolati dalla rete elettrica
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Casa Canada
BIG & Vollebak

Negli ultimi decenni si sono diffuse diverse tendenze architettoniche che cercano di “ritrovare se stesse” e di integrarsi con l’ambiente circostante, ricercando un’efficienza energetica quanto più autosufficiente possibile. Le case bioclimatiche che si integrano con il paesaggio sono state sviluppate per avere il minimo impatto visivo, pur essendo energeticamente sostenibili.

Collegando questi due aspetti, lo studio BIG, guidato dall'architetto danese Bjarke Ingels, insieme al marchio di abbigliamento Vollebak, hanno progettato una casa composta da nove volumi completamente autosufficienti isolati dalla rete elettrica a Leader Island, in Nuova Scozia (Canada), che hanno ribattezzato Isola Vollebak.

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Per il suo design le stanze sono state pensate come “un cumulo artificiale di singoli volumi che emergono dal terreno e un supporto separato sul bordo delle onde che si infrangono”.

Il progetto abitativo è stato chiamato Earth House, si compone di 597 m2 distribuiti su nove edifici interconnessi, disposti attorno a un patio centrale, che si trova nell'epicentro dell'isola. Ogni edificio presenta tipologie e modalità costruttive diverse. La caratteristica comune è che sono tutte perfettamente integrate nell'ambiente circostante.

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Si tratta di materiali anch'essi all'avanguardia e antichi, come la roccia e la paglia o il cemento di alghe e canapa. I precursori del progetto condividono l'idea che, utilizzando materiali innovativi, è possibile risolvere importanti sfide costruttive e di sostenibilità.

Così, ad esempio, il modulo principale è realizzato interamente in paglia; le quattro camere da letto con cemento di canapa ignifugo; una stanza adibita a osservatorio stellare con cemento lucidato; oppure lo stabilimento balneare in stile giapponese con vasche da bagno scavate nella roccia dell'isola.

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Accanto al molo sono state concepite una rimessa per barche isolata dalle alghe e una serra in mattoni di vetro, destinata alla coltivazione di cibo per gli abitanti dell'isola.

Inoltre, sulla costa orientale dell’isola è stata progettata anche una guest house triangolare alta 8 metri. Questa casa è stata chiamata Wood House, perché è stata progettata con il legno abbattuto sull'isola, e ha due camere da letto.

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Architettura sostenibile e eco-friendly

Il concetto principale del progetto è che tutte le case siano alimentate da una combinazione di energia geotermica, eolica offshore e solare, con spazi agricoli dove poter coltivare il cibo. Per questo motivo il progetto è concepito “come uno straordinario ecosistema artificiale in cui tutto il necessario per vivere si trova sull’isola”, spiega Tidball di Vollebak.

Oltre a concepire un progetto unico e irripetibile, i promotori pensano che esso possa essere un test concettuale per il pianeta e che gli elementi possano essere adattati e applicati ad altri progetti in tutto il mondo attraverso tre premesse.

Da un lato, per la progettazione di una casa familiare che funzioni in armonia con la natura, sia in termini di sostenibilità che di efficienza. Dall'altro nella necessità di realizzare una casa termicamente isolata per non dover sempre dipendere dall'energia (anche se rinnovabile). Infine, grazie all'impiego e all'utilizzo di materie prime provenienti dall'ambiente circostante per sostenere le strutture, come legno, roccia o alghe.

Questa diversità di tipologie architettoniche è segnata dall'influenza del marchio di abbigliamento Vollebak. Il marchio è stato fondato nel 2015 da Steve Tidball e suo fratello gemello Nick. Negli ultimi anni hanno realizzato abiti con tutti i tipi di materiali, come rame, alghe, ceramica o minerali.

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Alcuni dei suoi ultimi prototipi sono una giacca quasi indistruttibile realizzata in fibra Dyneema, circa 15 volte più resistente dell'acciaio, o un rivestimento in grafene che funge da radiatore.

Ma "nell'abbigliamento c'è un limite pratico, perché tutto ciò che disegni deve funzionare accanto a un corpo umano sempre in movimento. Quindi, quando si passa all’architettura, si aprono più possibilità”, afferma Tidball.

L'idea è che l'isola, come il progetto abitativo Earth House, sarà messa all'asta e acquistata da una persona che condivida la visione e l'essenza dei valori sostenibili e autosufficienti che compongono il progetto.

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