I terremoti rappresentano una delle calamità naturali più distruttive, con la capacità di causare danni estremi alle strutture abitative e di alterare profondamente il tessuto urbano e sociale. La forza di questi eventi sismici può provocare danni che vanno da lievi crepe nelle fondamenta e nelle pareti a crolli completi di interi edifici, mettendo in pericolo la vita e la sicurezza degli abitanti.
Vediamo cosa bisogna sapere se si è in casa quando si avvertono le scosse e soprattutto come procedere con le richieste di risarcimento dei danni da terremoto in casa, quando è possibile farlo.
Chi paga i danni in caso di terremoto?
La questione di chi paga i danni in caso di terremoto è complessa e dipende da vari fattori. Generalmente, i proprietari degli immobili sono responsabili per i danni subiti dalle loro proprietà. Tuttavia, in molti paesi, esistono forme di assicurazione contro i danni sismici che possono coprire parzialmente o totalmente i costi dei danni.
In Italia, per esempio, il Governo può intervenire con aiuti e fondi di emergenza, specialmente in caso di grandi disastri. Inoltre, ci sono programmi di sostegno per la ricostruzione e la ristrutturazione post-sisma. Questi fondi possono provenire da varie fonti, inclusi fondi statali, regionali, dell'Unione Europea e altre forme di aiuto internazionale.
È importante notare che l'estensione della copertura assicurativa e il livello di supporto governativo possono variare notevolmente a seconda del Paese, della regione, e della specificità del contratto assicurativo. Inoltre, le politiche pubbliche in materia di prevenzione e gestione dei disastri influenzano significativamente la risposta a tali eventi.
Non bisogna poi dimenticare che, in alcuni casi, può essere anche il costruttore a dover risarcire una parte dei danni. Questo accade quando l’attività svolta non è stata completata a regola d’arte in modo da assicurare la stabilità massima dell’immobile anche in caso di terremoto. Infatti, quando non sono stati utilizzati materiali di qualità o sono stati commessi errori strutturali, la casa può essere meno stabile e, di conseguenza, più soggetta a danni in caso di sisma.
Quanto costa una polizza terremoto?
Il costo di una polizza terremoto in Italia varia in base a diversi fattori. Le compagnie assicurative offrono queste polizze a costi che possono andare da qualche decina fino a centinaia di euro all'anno. Secondo l'ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), la tariffa media per una polizza terremoto è di circa 75 euro all'anno. Tuttavia, il prezzo finale dipende dalle seguenti variabili:
- area geografica di residenza: le zone a rischio sismico più elevato tendono ad avere premi assicurativi più alti;
- estensione dell'immobile: la dimensione dell'edificio influisce sul costo della polizza, con tariffe generalmente calcolate al metro quadro;
- anno di costruzione del fabbricato: gli edifici più vecchi sono considerati a maggior rischio di crollo e possono comportare premi più alti;
- caratteristiche dell’immobile: fattori come la tipologia di costruzione, il valore catastale e le specifiche di resistenza sismica possono influenzare il costo della polizza.
Ad esempio, per le zone italiane a minor rischio sismico, il costo si aggira intorno ai 2,50€/metro quadro, mentre nelle zone ad alto rischio sismico può salire fino a 3,50€ - 4€/metro quadro. Queste informazioni sottolineano l'importanza di valutare attentamente le proprie esigenze e le caratteristiche dell'immobile prima di sottoscrivere una polizza terremoto, per assicurarsi una copertura adeguata al giusto prezzo.
A quale magnitudo cadono le case?
La magnitudo di un terremoto è un indicatore chiave per comprendere il potenziale di danneggiamento delle strutture, inclusi gli edifici residenziali. Un terremoto di magnitudo 4 è in grado di causare danni significativi agli edifici e, in alcuni casi, può portare al crollo di strutture particolarmente fragili o di edifici datati, scarsamente manutenuti o non antisismici. Questo livello di magnitudo è generalmente percepito come violento dalle persone e può portare alla caduta di oggetti all'interno delle case.
Con l'aumento della magnitudo, cresce anche il rischio di danni gravi. Terremoti con magnitudo superiore a 5,5 sono considerati particolarmente pericolosi e possono provocare danni estesi a edifici e infrastrutture, anche ben costruiti. A livelli di magnitudo ancora più elevati, come 7 o più, si possono verificare distruzioni di intere aree urbane.
Va notato che oltre alla magnitudo, anche altri fattori influenzano la resistenza di un edificio a un terremoto. Questi includono il design e i materiali di costruzione, il rispetto delle norme antisismiche, la qualità della manutenzione e la vicinanza all'epicentro del terremoto. Edifici moderni e ben progettati possono resistere meglio anche a terremoti di magnitudo elevata, a differenza di strutture più vecchie o costruite con standard inferiori.
Cosa fare in caso di terremoto se si è in casa?
In caso di terremoto, soprattutto quando ci si trova all'interno di una casa, è fondamentale mantenere la calma e seguire alcune misure di sicurezza essenziali. Queste azioni possono fare la differenza nella protezione personale e di chi ci sta intorno:
- cercare riparo sotto un arco portante della casa o un tavolo robusto o un'altra struttura solida che possa fornire protezione da cadute di oggetti. È fondamentale evitare di stare vicino a finestre o mobili alti che potrebbero rovesciarsi o rompersi;
- stare lontano dalle porte esterne: contrariamente a un'opinione comune, le porte non sono i luoghi più sicuri dove rifugiarsi durante un terremoto. È meglio evitare di stare vicino alle entrate esterne, poiché possono essere punti di debolezza strutturale e luoghi di caduta di detriti;
- spegnere gas, elettricità e acqua: se possibile, spegnere l'alimentazione di gas, elettricità e acqua per prevenire incendi, cortocircuiti o perdite;
- preparare un kit di emergenza: dovrebbe includere acqua, cibo non deperibile, una torcia, un kit di primo soccorso, documenti importanti e qualsiasi medicinale necessario;
- evitare l’uso di ascensori: non utilizzare ascensori durante o subito dopo un terremoto, poiché potrebbero bloccarsi o danneggiarsi;
- aspettare che la scossa finisca: rimanere in posizione sicura fino a quando il terremoto non è finito completamente. Spesso, ci possono essere scosse di assestamento che seguono il terremoto principale;
- seguire le istruzioni delle autorità: dopo il terremoto, ascoltare le notizie e seguire le istruzioni fornite dalle autorità locali per capire quando è sicuro lasciare il rifugio.
Queste misure possono aiutare a ridurre il rischio di lesioni durante un terremoto. Tuttavia, è importante tenere presente che ogni situazione è unica e richiede un giudizio personale e la comprensione dell'ambiente circostante.
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