L’Inps, con un recente messaggio (n. 4192 del 24 novembre 2023), ha fornito importanti chiarimenti ai lavoratori disoccupati che hanno risolto il rapporto di lavoro in seguito all’accordo consensuale circa la possibilità di accedere alla pensione anticipata per i lavoratori precoci e all’indennità di Ape sociale. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo e le istruzioni per lasciare il lavoro anticipatamente.
Pensioni anticipate e disoccupazione
La normativa in materia di Ape sociale e pensione anticipata per i lavoratori precoci, prevede ipotesi tassative di cessazione del rapporto di lavoro per coloro che accedono ai benefici in qualità di disoccupati. Tra le causali indicate rientra la risoluzione consensuale nell'ambito della procedura di cui all'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604.
Cambio di scenario durante la pandemia
L’Inps ha sottolineato come l'emergenza legata alla pandemia ha introdotto a una serie di cambiamenti normativi e di procedure nel mondo del lavoro. Nel dettaglio, si fa riferimento alla possibilità per il datore di lavoro di procedere a licenziamenti per giustificato motivo oggettivo è stata preclusa e l'efficacia delle risoluzioni consensuali è stata sospesa.
Queste procedure, però, potevano essere finalizzate a fronte dell'adesione del lavoratore coinvolto a un accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
E proprio per questi casi l'Inps ha specificato che si può accedere all'Ape sociale e al pensionamento anticipato, sempre che il lavoratore risulti disoccupato e abbia concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione spettante da almeno 3 mesi. È previsto il riesame delle richieste in sospeso e anche di quelle respinte, tranne nei casi di sentenza passata in giudicato.
Pensione anticipata per lavoratori precoci
Un’altra importante novità spiegata dall’Inps nel suo messaggio si riferisce alla possibilità di pensione anticipata per cessazione del rapporto di lavoro dovuta a:
- mancato superamento del periodo di prova;
- cessazione dell'attività aziendale.
Si tratta di causali che già erano considerate "utili" per accedere all'Ape sociale, ma ora vengono considerate tali anche per la pensione dei precoci.
Va tenuto presente che per lavoratori precoci si intendono coloro che hanno almeno un anno di contributi previdenziali versati prima dei 19 anni. Si tratta di una forma di pensionamento anticipato a cui si può accedere a qualsiasi età se in possesso di 41 anni di contributi versati e in presenza anche di uno solo di questi requisiti:
- stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche;
- assistenza, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente convivente con handicap.
- svolgimento di attività usuranti (d.lgs n. 67/2011) o gravose (per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa ( v. paragrafo seguente).
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