Sebbene condividano la funzione di copertura degli ambienti esterni di un edificio, esiste una differenza tra portico e porticato. In questo discorso non è sbagliato accennare anche al pergolato, una terza possibilità architettonica con delle particolarità, ma più distante dai primi due concetti. Vediamo quali sono gli elementi di distinzione tra i due dispositivi di copertura e riparo dagli agenti atmosferici.
Come è fatto un portico? Dettagli e particolarità
Il portico (dal latino porticus, “porta”) consiste in uno spazio aperto delimitato su almeno un lato da colonne o pilastri in serie e sugli altri lati da pareti continue che possono essere intervallate da porte, vetrate e finestre.
Questo elemento architettonico si caratterizza per l'installazione comune sui fianchi o sulla facciata frontale degli edifici. Per essere definito tale, un portico deve quindi garantire l’apertura verso l’esterno di almeno un lato (considerandone uno adiacente alle pareti dell’edificio).
Un altro dettaglio che identifica il portico è il suo valore di pertinenza per la costruzione principale. Dall’Intesa raggiunta tra Stato, Associazione Nazionale Comuni Italiani e Regioni nel 2016 è possibile trovare la descrizione di questo concetto tra le 42 definizioni uniformi valide per tutto il territorio nazionale: le pertinenze sono opere edilizie non autonome ma collegate all’edificio principale da un rapporto di strumentalità e complementarità.
Negli edifici privati è concessa la chiusura del portico e dunque la creazione di un nuovo ambiente autonomo integrato con la costruzione principale. La conseguenza diretta di questa operazione è l’aumento di volume dell’edificio nonchè la possibile trasformazione dell’ex portico da elemento accessorio a superficie utile (a meno che non conservi la connotazione di decorazione).
Cosa si intende per porticato?
Come accennato, la definizione urbanistica di porticato è la stessa adottata per i portici così come riportata nel Regolamento Edilizio Tipo (n. 39 del glossario di definizioni uniforme). Quest’opera architettonica si identifica per le seguenti caratteristiche, validi in ugual modo per i portici:
- materiali resistenti e pesanti;
- di dimensioni non trascurabili;
- con piano di copertura fisso e non retraibile;
- struttura solida fissata al terreno tramite colonne o pilastri;
- realizzazione che prospetta un utilizzo prolungato e non solo temporaneo o stagionale.
Tuttavia, dalla prospettiva della disciplina dell’architettura è più semplice comprendere la differenza tra portico e porticato. In realtà, l’estensione e la lunghezza dell’opera edilizia sono più consistenti rispetto a quelle dei portici di un’abitazione privata e ciò determina l’identificazione del porticato in uno spazio autonomo da includere nella volumetria dell’edificio principale e non considerabile come pertinenza dal valore accessorio.
Senza dubbio, portici e porticati sono quindi delle opere edilizie con un impatto non trascurabile dal punto di vista urbanistico ed edilizio. Per interventi di questo genere, il permesso per costruire è fondamentale, anche nel caso in cui venga dimostrato che l’impiego di questi ambienti sia stagionale.
Come distinguere tra portico e porticato
Per mostrare in linea generale la differenza tra portico e porticato si può definire concettualmente a cosa si riferiscono entrambi i termini:
- portico: copertura di una casa o di un palazzo sviluppata principalmente al piano terra e sostenuta da colonne o arcate;
- porticato: complesso di portici realizzati al piano terra di un palazzo e struttura di dimensioni più ampie in lunghezza rispetto a un semplice portico.
La funzione di entrambi gli elementi è quella di dare riparo alla zona esterna di un edificio dagli agenti atmosferici, così da creare un ambiente aperto ma coperto. Portici e porticati sono molto diffusi in piazze, fori e vie italiane, luoghi attraversati da un’importante storia mercantile dove venivano accolte molte attività commerciali nei secoli precedenti.
Portico e porticato nel Regolamento Edilizio Tipo
Dal momento che la differenza tra portico e porticato è piuttosto sottile, i due termini sono diventati praticamente interscambiabili nell'uso comune. La sottigliezza che caratterizza la distinzione tra i due concetti si è via via affievolita nel tempo e, concretamente, nella comunicazione di tutti i giorni, le due espressioni vengono frequentemente adoperate come sinonimi, contribuendo a creare un'omogeneizzazione nell'utilizzo di entrambi i termini.
A rendere ancor più fumosa la differenza tra le due tipologie di copertura interviene anche un altro fattore: consultando le definizioni riportate nel Regolamento Edilizio Tipo (RET) pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 268 del 16/11/2016), portico e porticato vengono riportati alla stessa voce con la descrizione “elemento edilizio coperto al piano terreno degli edifici, intervallato da colonne o pilastri aperto su uno o più lati verso i fronti esterni dell’edificio”. Pertanto, anche l’ambiguità dal punto di vista giuridico, ha reso più complicato per i più chiarire la distinzione tra le due nozioni.
Il pergolato: come si distingue da portico e porticato?
Il pergolato è una struttura aperta nella zona superiore e sui lati esterni che ha la doppia funzione di creare una zona ombreggiata per la superficie da coprire e di sostenere teli protettivi o piante rampicanti. Le caratteristiche di base di pergole e pergolati sono le seguenti:
- prive di fondazioni;
- con natura ornamentale;
- di dimensioni contenute;
- realizzata con materiali leggeri;
- facilmente amovibile (caratteristica delle strutture stagionali).
Da queste peculiarità si intuisce come il pergolato si possa presentare come intervento di edilizia libera, come definito dal Decreto Ministeriale del 2 marzo 2018, che approfondisce e regola tutti gli interventi rientranti in questo ambito d’azione e che generalmente non richiedono una specifica autorizzazione o approvazione da parte delle autorità locali per ogni singolo progetto.
Il rispetto di questi limiti è fondamentale per non ricadere nei regolamenti costruttivi previsti per tettoie e portici: nel caso in cui il pergolato non rispetti i criteri prestabiliti, sarà necessario essere in possesso del permesso di costruire o della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (le disposizioni comunali spiegano quale autorizzazione si debba possedere in base al tipo di intervento). La distinzione del pergolato da portici e porticato sta quindi nella natura accessoria e temporanea di questa installazione: se la si costruisce nel rispetto dei parametri prestabiliti per tali interventi è quindi definibile un’opera di edilizia libera.
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