
Ha saputo aspettare il suo momento e, nel momento più delicato della stagione, ha ripagato la fiducia di mister Daniele De Rossi con parate dal coefficiente di difficoltà molto elevato e dal peso specifico ancora più alto. Per Mile Svilar, alla sua seconda stagione nella Capitale, non c’è nessun segreto: “Non bisogna mai smettere di crederci e poi a Roma mi sento a casa”. Il portiere romanista si racconta a idealista/news, nell’ultimo dei cinque episodi della rubrica “A casa dei campioni”.
Sei alla tua seconda stagione in giallorosso e finalmente sei diventato un protagonista assoluto. Come ci sei riuscito?
Non bisogna mai smettere di crederci.
Per me l’importante è restare concentrato sul lavoro. Cerco di migliorarmi ogni giorno, avvicinandomi ai miei obiettivi.
Qual è la parata a cui sei più legato da quando sei alla Roma e perché?
Per me è quella contro il Servette, quest’anno. Ho sfiorato la palla, sono riuscito a mandarla in calcio d’angolo, era molto difficile.
Ormai sei di casa in città, cos’è che ti piace di più di Roma e cosa ti ha sorpreso di più quando sei arrivato?
Tutto. Mi trovo molto bene qui con la mia fidanzata. Mi ha stupito molto il fatto che il centro città è sempre pieno. C’è sempre tantissima gente ovunque.
Mi sento a casa a Roma.
Quali sono le caratteristiche più importanti per te quando scegli una casa (distanza dal centro di allenamento, privacy ecc.)?
La distanza dal centro sportivo è un elemento importante nella scelta: non deve essere una distanza troppo lunga, altrimenti si fa tanta strada ogni giorno.
Villa o appartamento?
Tra una villa e un appartamento scelgo la villa. C’è maggiore libertà. Avendo due cani, il giardino per me è fondamentale. A Roma fa anche molto caldo in estate e quindi mi piace avere una piscina in casa.
Qual è la tua stanza preferita?
Il salone, perché mi piace molto guardare film.
Meglio vivere in affitto o comprare casa secondo te?
Io ho comprato casa a Roma, per me è sempre meglio comprare, potendo.
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