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Il 20 dicembre è in scadenza il termine per versare l’ultima rata del ravvedimento speciale, l’opzione che consente ai contribuenti di sanare le violazioni relative alle dichiarazioni dei redditi relative al 2022 e agli anni precedenti. Si tratta dell’ultimo appuntamento della cosiddetta “tregua fiscale”. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Cos’è il ravvedimento speciale

Il ravvedimento speciale permette di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 e a quelli precedenti, a patto che le dichiarazioni siano state validamente presentate. La tregua fiscale, quindi, consente di regolarizzare le violazioni constatate sia prima che successivamente al 30 settembre 2023, purché relative alle medesime annualità d’imposta, anche laddove il contribuente non abbia in precedenza aderito all’istituto del ravvedimento speciale.

L’agevolazione consiste nel pagamento delle sanzioni nella misura di 1/18 del minimo edittale irrogabile. In caso di rateazione delle somme, il mancato pagamento, anche parziale, di una rata entro il termine di scadenza della rata successiva comporta la perdita del beneficio della dilazione e le somme residue sono iscritte a ruolo con applicazione della sanzione ordinaria e degli interessi.

Come pagare

Per le violazioni relative al 2021 e agli anni precedenti, ogni versamento rateale è pari a un ottavo del totale dovuto. Mentre per il 2022, un anno regolato con un intervento ad hoc, l’importo da versare per regolarizzare le dichiarazioni è suddiviso in quattro tranche. In ogni caso sono dovuti interessi nella misura del 2% annuo.

Per beneficiare delle agevolazioni previste dal ravvedimento speciale è necessario effettuare il versamento utilizzando il Modello F24. I codici tributo corretti da inserire nel documento sono stati individuati attraverso la Risoluzione n. 6/2023 dell’Agenzia delle Entrate, con i soggetti che hanno già dei crediti che possono utilizzarli per compensare quanto dovuto.

Sanzioni per mancato pagamento

In caso di mancato pagamento dell’ultima rata non si perdono i benefici sanzionatori, ma non si potrà più accedere al beneficio della rateazione: l’amministrazione tributaria iscriverà a ruolo l’importo residuo a titolo di imposta e interessi e provvederà a irrogare le sanzioni previste dalla legge per l’omesso versamento.

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