L’immobiliare quotato europeo si presenta come un’opportunità per chi cerca diversificazione e rendimenti di lungo termine. Nonostante i rischi intrinseci, il settore offre oggi valutazioni competitive e prospettive di rivalutazione legate alla ripresa economica e ai cambiamenti strutturali in atto. Secondo Veronique Gomez e Pierre Toussain, gestori del fondo ODDO BHF Immobilier, ci sono segnali concreti di ripresa e opportunità che rendono questo comparto particolarmente interessante per gli investitori.
Diversificazione e agilità: i pilastri del successo
Uno dei maggiori punti di forza dell’immobiliare quotato è la capacità di diversificare geograficamente e settorialmente. A differenza degli investimenti diretti, questo segmento permette di accedere a portafogli di asset distribuiti in diverse città e categorie, tra cui hotel, uffici, alloggi, magazzini e spazi commerciali.
Un altro vantaggio cruciale è la valorizzazione quotidiana degli asset, che, sebbene comporti una maggiore volatilità tipica dei mercati azionari, offre agli investitori una trasparenza che manca nell’immobiliare diretto. Inoltre, questi strumenti garantiscono rendimenti stabili grazie ai dividendi, resi possibili da statuti fiscali speciali come REIT e SIIC, che obbligano le società a distribuire gran parte dei loro utili.
Sostenibilità e nuove tendenze: una prospettiva di lungo termine
Le sfide del passato – dalla pandemia alla crisi inflazionistica – hanno imposto un ripensamento delle strategie nel settore. Oggi, l’immobiliare quotato guarda avanti grazie a trend strutturali come urbanizzazione, evoluzioni demografiche e digitalizzazione. Ma è la sostenibilità a fare da elemento cardine per il futuro: l’attenzione all’efficienza energetica e alla capacità di adattarsi al cambiamento climatico rappresentano priorità per preservare il valore degli asset.
L’avvio del ciclo di allentamento monetario in Europa, iniziato nel giugno 2024, aggiunge un’ulteriore spinta. La riduzione dei tassi di interesse, se confermata, potrebbe rendere gli investimenti immobiliari ancora più attraenti.
Logistica: il motore della reindustrializzazione
Uno dei settori più promettenti è quello della logistica, spinto dalla crescita dell’e-commerce e dalla necessità di avvicinare magazzini e centri di distribuzione ai consumatori. Gli investimenti tecnologici nei magazzini hanno inoltre fidelizzato i locatari, rendendo questa nicchia particolarmente resiliente.
Un caso emblematico è quello di CTP, società specializzata in asset logistici che opera soprattutto nell’Europa dell’Est, dove il costo del lavoro è inferiore. Grazie alla crescente domanda di piattaforme logistiche e alla reindustrializzazione in atto, CTP rappresenta un modello di successo, supportato anche dalla normativa europea sulla decarbonizzazione.
Opportunità di rivalutazione e scenari futuri
Ogni crisi offre opportunità, e il settore immobiliare non fa eccezione. Secondo Gomez e Toussain, il mercato potrebbe trovarsi a una svolta. Con trend positivi negli affitti e una stabilizzazione del valore degli asset – fatta eccezione per gli uffici periferici – il settore immobiliare quotato si avvia verso una significativa ripresa.
L’aspetto più incoraggiante è il ruolo delle banche centrali, che con il taglio dei tassi stanno creando le condizioni per una nuova fase di crescita. I titoli immobiliari quotati, spesso anticipatori delle dinamiche del mercato fisico, hanno già iniziato a risalire dalla fine del 2023, segnalando un potenziale punto di svolta.
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