Sostanza pericolosa per l’ambiente e le persone, è fondamentale conoscere il corretto smaltimento dell’acquaragia.
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dove si butta l'acquaragia
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L’acquaragia è un solvente particolarmente utile sia in ambiti industriali che nei contesti domestici. Per gli appassionati del fai da te, è utile per diversi scopi, come per rimuovere macchie di pittura o per diluire vernici e smalti; è però un prodotto chimico che necessita di un’attenzione particolare, quando si tratta di smaltirlo. Pur essendo estremamente utile, l’acquaragia è una sostanza nociva sia per l’ambiente che per la salute umana, motivo per cui non deve essere gettata nei comuni secchi dell’immondizia e soprattutto non dispersa nei corsi d’acqua. Ecco dunque, di seguito, come e dove si butta l’acquaragia.

Che rifiuto è l'acquaragia?

L’acquaragia, essendo a base di petrolio, rientra nella categoria dei solventi; estremamente versatile, l’acquaragia viene utilizzata per diluire smalti e vernici, nonché per la pulizia di superfici verniciate e attrezzature utilizzate nella pittura. Grazie alla sua capacità di sciogliere grassi, cere e resine, risulta particolarmente efficace per rimuovere residui di pittura da pennelli, rulli e altri strumenti impiegati nella pittura.

Essendo una sostanza altamente infiammabile, l’utilizzo dell’acquaragia richiede delle importantissime precauzioni: innanzitutto, deve essere conservata e maneggiata con attenzione, lontano da fonti di calore o fiamme libere. Inoltre, i vapori rilasciati dall’acquaragia possono risultare nocivi se respirati, specialmente se in ambienti chiusi o scarsamente ventilati. Poiché perché l'acquaragia evapora, è fondamentale proteggersi con guanti e mascherine filtranti quando si ha intenzione di utilizzarla.

Dunque, dal punto di vista dello smaltimento, l’acquaragia rientra nella categoria dei rifiuti speciali pericolosi: non può essere quindi eliminata come un normale rifiuto domestico né tantomeno versata negli scarichi o nell’ambiente. Quindi, come eliminare l'acquaragia? Bisogna conferirla nei centri di raccolta specializzati o seguire le indicazioni fornite dalle autorità ed enti locali circa la gestione dei rifiuti pericolosi.

rifiuti pericolosi
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Dove buttare l'acquaragia e smaltirla correttamente

Come anticipato, l’acquaragia non va assolutamente buttata nei rifiuti domestici o scaricata nelle tubature e nei corsi d’acqua. Per smaltirla in modo corretto e sicuro per l’ambiente, il metodo corretto è quello di rivolgersi a dei centri di raccolta comunale; molti comuni mettono a disposizione luoghi di smaltimento rifiuti secondo le normative di legge – come le isole ecologiche – dove è possibile portare rifiuti speciali e/o pericolosi per l’ambiente come, in questo caso, l’acquaragia. Per sapere di più consultare il sito web del tuo comune di residenza.

Un’altra opzione per smaltire l’acquaragia in modo corretto è quella di rivolgersi direttamente a ditte specializzate nel ritiro e nella gestione dei rifiuti pericolosi: queste si occupano dell’intero processo in modo sicuro e conforme alla legge, eliminando alla base il problema legato al trasporto e allo smaltimento corretto del rifiuto. Infine, alcuni rivenditori locali – come ad esempio dei negozi di vernici – mettono a disposizione servizi di raccolta appositi.

Come conservare l'acquaragia prima dello smaltimento

Come analizzato, l'utilizzo dell’acquaragia ha dei rischi se non viene gestita con particolare attenzione. Proprio per questo motivo, è essenziale conservarla correttamente onde evitare rischi a cose e persone.  Si dovrebbe, innanzitutto mantenere l’acquaragia nel suo contenitore originale, ben chiuso ed ermetico. Nel caso non si possieda più il contenitore originale, è possibile utilizzare, in alternativa, anche barattoli di vetro o di latta, purché siano sigillati nella maniera corretta.

Per garantire una conservazione sicura e corretta, è importante mantenere l’acquaragia a una temperatura inferiore ai 20 °C, in un ambiente fresco e ben ventilato. Ovviamente, essendo infiammabile, questa dovrà essere tenuta lontano da fiamme libere e fonti di calore, così come dai raggi solari diretti. Inoltre, è fondamentale conservarla a distanza da alimenti, bevande e mangimi, così da scongiurare sul nascere possibili contaminazioni del cibo.

tre secchi per la raccolta differenziata
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Cosa fare con l'acquaragia residua?

In caso di acquaragia avanzata, è importante adottare soluzioni che ne evitino lo spreco e, soprattutto, la dispersione nell’ambiente. Una delle prime opzioni da considerare è il riutilizzo: se la quantità rimanente è ancora in buone condizioni, questa può essere filtrata, rimuovendo così eventuali impurità e contaminanti, permettendone un nuovo utilizzo per futuri lavori.

Se non è possibile riutilizzare l’acquaragia in alcun modo, bisogna conservare il solvente in totale sicurezza fino allo smaltimento. Si dovrà quindi riporre il liquido in un contenitore ben sigillato - preferibilmente in vetro o metallo - e mantenuta in un luogo fresco lontano da fonti di calore, fiamme libere e raggi solari diretti. È essenziale evitare che l’acquaragia entri in contatto con alimenti, bevande o materiali infiammabili.

Perché adottare precauzioni nell'uso dell'acquaragia?

È fondamentale adottare le corrette precauzioni quando si utilizza l’acquaragia poiché quest’ultima è composta da sostanze chimiche volatili e altamente infiammabili che, se disperse nell’ambiente, possono avere conseguenze dannose sulla flora e sulla fauna. Inoltre, va sottolineato che un rilascio incontrollato di acquaragia può impattare in maniera dannosa sul suolo e sulle falde acquifere, compromettendo la qualità dell’acqua potabile e, di conseguenza, mettendo a rischio interi ecosistemi. 

Uno smaltimento improprio di questo solvente rappresenta un pericolo anche per la salute umana, poiché l’inalazione dei suoi vapori tossici può causare irritazioni alle vie respiratorie e, in caso di esposizione prolungata, gravi problemi respiratori. Per questi motivi, è fondamentale smaltire l’acquaragia in modo sicuro, corretto e responsabile, evitando qualsiasi forma di dispersione nell’ambiente.

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