Secondo l'associazione del settore edile statunitense, i dazi imposti dall'amministrazione Donald Trump potrebbe aumentare i costi di costruzione negli Stati Uniti di circa 9.200 dollari, ovvero circa 8.390 euro. Aumenti che si riverseranno sul prezzo finale dell'abitazione, che attualmente si attesta sulla media nazionale di 414.500 euro (378.000 euro). La National Association of Home Builders (NAHB) stima, infatti, che circa il 10% dei materiali da costruzione utilizzati nell'edilizia residenziale sia importato.
Il "Giorno della Liberazione", come lo ha ribattezzato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in seguito all'imposizione di nuovi dazi sulla maggior parte dei suoi principali partner commerciali, ha sbalordito Wall Street e mandato in tilt il mercato azionario. Una situazione che non ha risparmiato il mercato immobiliare.
Nel complesso, le misure commerciali di Trump aumentano l'aliquota tariffaria effettiva su tutte le importazioni a circa il 26%, rispetto al 2,3% registrato prima del suo insediamento, secondo una valutazione di Capital Economics.
"Sebbene la complessità di queste tariffe renda difficile stimare l'impatto complessivo sull'edilizia abitativa, senza dubbio aumenteranno alcuni costi di costruzione", ha affermato Buddy Hughes, presidente della National Association of Home Builders (NAHB).
Da un recente sondaggio condotto tra i costruttori di case è emerso che questi prevedono un aumento medio di 9.200 dollari (circa 8.390 euro) nel costo di una casa a causa delle recenti tariffe sui beni importati, che devono essere pagate dall'azienda che li riceve.
Se i costi di costruzione aumentano, i costruttori potrebbero cercare di trasferire l'aumento sugli acquirenti per non ridurre i loro margini di profitto, già sotto pressione e, se si restringono troppo, l'attività edilizia potrebbe rallentare.
A livello nazionale, il prezzo medio di una nuova casa unifamiliare a marzo era di 414.500 dollari, poco più di 378.000 euro, secondo i dati dell'Ufficio del censimento degli Stati Uniti.
I dazi, ovvero le tasse sui beni importati, vengono solitamente pagate allo Stato dalle aziende locali che li importano. Nella maggior parte dei casi, il costo viene scaricato sui consumatori sotto forma di prezzi più elevati.
Trump ha dichiarato che il suo obiettivo con i nuovi dazi è quello di livellare il campo di gioco per i prodotti realizzati negli Stati Uniti e stimolare la ripresa del settore manifatturiero americano. La Casa Bianca afferma che i dati del primo mandato di Trump dimostrano che i dazi stimolano l'economia senza alimentare l'inflazione.
Tuttavia, alcuni economisti temono che le nuove barriere commerciali possano aumentare il costo dei beni di consumo quotidiano e sconvolgere le complesse catene di approvvigionamento globali.
L'impatto dei dazi per i prezzi delle case
Per il mercato immobiliare, le nuove tariffe potrebbero comportare maggiori costi di costruzione per i costruttori, poiché inciderebbero sui materiali importati utilizzati nella costruzione delle case.
La National Association of Home Builders (NAHB) stima che circa il 10% dei materiali da costruzione utilizzati nell'edilizia residenziale sia importato.
"Gli Stati Uniti stanno affrontando una carenza di quasi 4 milioni di case e l'unica soluzione a lungo termine a questo problema è costruirle. Tuttavia, l'aumento di queste tariffe renderà la costruzione più costosa, soprattutto per le case più economiche, che sono le più svantaggiate", afferma Joel Berner, economista senior di Realtor.
"Gli acquirenti di case si trovano già in una situazione difficile a causa degli elevati prezzi di vendita e dei tassi dei mutui, quindi anche questo aumento relativamente piccolo dei costi terrà molti di loro ai margini, mentre avrebbero potuto diventare acquirenti entro il 2025", aggiunge.
La NAHB stima che il 72% del legname importato provenga dal Canada (attualmente esente da dazi doganali) e il 74% del gesso importato (utilizzato per la produzione di cartongesso) provenga dal Messico.
"La capacità dei costruttori edili americani di produrre nuovi immobili a prezzi accessibili è direttamente correlata alla loro capacità di importare materiali essenziali dai paesi vicini", afferma Berner.
Fortunatamente per i nuovi acquirenti di case, il legname canadese è attualmente esente dalla tariffa del 25% per la sicurezza nazionale imposta da Trump ai suoi vicini.
L'impatto dei dazi sui mutui negli Stati Uniti
I dazi potrebbero anche incidere sui tassi di interesse dei mutui se mantengono l'inflazione elevata per un periodo prolungato, come temono molti economisti.
Un'inflazione prolungata spingerebbe la Federal Reserve a ridurre o annullare i futuri tagli al tasso di interesse di riferimento, il che, a parità di altre condizioni, manterrebbe elevati i tassi dei mutui più a lungo. I tassi medi sui mutui a tasso fisso a 30 anni sono rimasti sopra il 6,6% dalla fine di ottobre, in parte a causa di cifre di inflazione più alte del previsto.
I tassi dei mutui sono rimasti elevati, sfidando la promessa elettorale di Trump di ridurli al 3% o addirittura di meno, nonostante i presidenti in genere non abbiano un controllo diretto sui costi dei prestiti.
Trump ha dichiarato di voler abbassare il rendimento dei titoli di Stato a lungo termine, che solitamente determinano i tassi dei mutui. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto riducendo il deficit federale, abbassando l'inflazione o rallentando la crescita economica, oppure con una combinazione di queste tre misure.
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