I titolari di partita IVA devono conoscere molto bene le regole da seguire per una corretta gestione fiscale, facendo attenzione in particolare alle scadenze da rispettare per evitare di incappare in possibili sanzioni. Uno degli strumenti più utilizzati è il codice tributo 6099, da utilizzare per il pagamento del debito IVA annuale, ossia del saldo che dovesse risultare dalla presentazione della dichiarazione.
Quando e chi deve usare nello specifico il codice tributo 6099 e quali le regole da rispettare per una corretta compilazione del modello F24? Come funziona la compensazione e quali tributi possono essere compensati con il credito IVA? Queste le domande più frequenti dei contribuenti, ed ecco le risposte.
Quando si usa il codice tributo 6099?
Il codice tributo 6099 è essenziale per gestire in maniera corretta la posizione fiscale di quanti sono titolari di partita IVA. Nello specifico, infatti, si usa per il pagamento del saldo dell’IVA e viene adoperato nel caso di somme a debito, ma anche per compensare l’eventuale saldo a credito.
Grazie al codice tributo 6099 è possibile la compensazione del credito IVA con altri debiti fiscali o contributivi e l’uso di questo codice è strettamente legato alla compensazione orizzontale, ossia quella modalità che consente di utilizzare il credito IVA non per ridurre un debito IVA, ma per saldare altri tipi di imposte.
Da ricordare che nel caso di importi a debito è imposto il versamento per somme superiori a 10,33 euro, mentre per gli importi a credito è possibile la compensazione fino a un massimo di 5.000 euro senza il visto di conformità, che serve invece nel caso si superi il suddetto limite.
Quali tributi si possono compensare con il credito IVA?
Con il codice tributo 6099 è possibile la compensazione orizzontale, cioè quella che permette di pagare altri tipi di imposte che il contribuente deve versare allo Stato, alle Regioni, all’Inps e all’Inail. Utilizzando il modello F24 si possono quindi compensare non solo altri tributi, ma anche contributi previdenziali, premi e altri versamenti. Ecco di seguito un elenco non esaustivo di ciò che si può compensare con il credito IVA:
- IRPEF;
- addizionali regionali e comunali IRPEF;
- IRES;
- IRAP;
- contributi previdenziali INPS (artigiani, commercianti, lavoratori autonomi);
- contributi INAIL;
- IMU;
- ritenute alla fonte (codici tributo 1001, 1012, ecc.).
Come funziona la compensazione con il codice tributo 6099
Quando dalla dichiarazione annuale IVA emerge un credito di imposta, si ha la possibilità di trasferirlo all’anno successivo, di chiedere il rimborso dell’eccedenza, oppure di utilizzarlo in compensazione. Se si sceglie quella orizzontale, allora bisogna fare ricorso al codice tributo 6099, tramite il quale si comunica all’Agenzia delle Entrate che il saldo di un determinato tributo non avviene con denaro, ma tramite l’utilizzo di un credito IVA. Per la compensazione si deve utilizzare il modello F24, da presentare esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dall’importo del credito e dalla tipologia delle imposte.
Codice tributo 6099: che fare quando si ha un credito
Chi vuole utilizzare un credito IVA derivante dalla dichiarazione, dovrà utilizzare il codice tributo 6099 e rispettare delle regole ben precise. Sulla scia delle modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2024, per importi fino a 5.000 euro la compensazione è libera e non prevede particolari adempimenti.
Quando si supera la soglia dei 5.000 euro si devono osservare regole più stringenti: in primis è necessario il visto di conformità sulla dichiarazione IVA, in secondo luogo si ha la possibilità di compensare crediti fino a 2 milioni di euro e si deve attendere il decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA.
Codice tributo 6099: la scadenza da rispettare
L’utilizzo del codice tributo 6099 prevede che siano rispettate delle scadenze ben precise per il pagamento, in base alla tipologia di versamento scelta, cioè se in un’unica soluzione o a rate. Nel primo caso, il saldo IVA dovrà essere pagato entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello della dichiarazione.
Se si sceglie di dilazionare il pagamento si dovrà maggiorare l’importo da versare dello 0,4% per ogni mese o frazione di mese successivi al 16 marzo e a ciò si aggiungerà lo 0,33% mensile per ogni rata successiva alla prima, a patto che l’ultima sia saldata entro il termine ultimo del 16 novembre.
Come compilare l’F24 con il codice tributo 6099
Per scongiurare errori e ancor più il rischio di sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, è necessaria una corretta compilazione del modello F24, in alcuni casi anche dell’F24 semplificato, che presenta delle differenze con l’ordinario, quando si utilizza il codice tributo 6099. Dopo aver completato la parte iniziale con i dati del contribuente, bisogna concentrarsi sulla sezione Erario, nella quale andranno compilati i seguenti campi:
- Codice tributo: 6099;
- Rateazione: scrivere due cifre numeriche per il numero di rata da versare e due cifre numeriche per il numero di rate in cui si intende frazionare il debito (ad esempio se si è scelto di frazionare il pagamento in 6 rate e si versa la seconda, si scriverà 0206);
- Anno di riferimento: scrivere l’anno in cui si è generato il credito;
- Importo a credito compensato: l'importo che si vuole compensare;
- Importo a debito versato: a seconda del tributo da compensare, va inserito l’importo corrispondente nella riga specifica con il codice tributo pertinente (es. 1001 per ritenute IRPEF dipendenti).
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