Fino al 1° luglio è possibile inviare le domande per partecipare al progetto “Riabitare il Sud”, pensato per sostenere piccoli comuni e organizzazioni del terzo settore in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono stati stanziati 8 milioni di euro da destinare ad almeno 4 territori in cui avviare interventi di sviluppo locale. Scopriamo tutti i dettagli del bando, dagli obiettivi alle modalità di fruizione fino all’invio delle candidature.
Il contesto
Nel Mezzogiorno, dal 2001 al 2023, è stato rilevato un saldo negativo del numero di abitanti quantificabile in ben 730mila unità. Secondo le proiezioni demografiche definite dallo scenario “medio” (dunque non quello peggiore) entro il 2080 il Sud dovrebbe contare 8 milioni di abitanti in meno (di cui la maggioranza sarà rappresentata dalle classi di età più giovani), contro i 5,2 milioni del Centro-Nord.
In questo contesto si inserisce il lancio del progetto “Riabitare il Sud – Bando di sviluppo locale per la rigenerazione del Sud Italia”, attraverso il quale la Fondazione Con il Sud vuole contrastare spopolamento e l’isolamento dei territori del Meridione, incentivando interventi che contribuiscano a rallentare il processo di abbandono.
Gli obiettivi
Come ha spiegato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud, gli obiettivi di “Riabitare il Sud” sono chiari: “Contrastare i processi di spopolamento delle regioni meridionali e favorire percorsi di rigenerazione demografica e sociale delle comunità è l’obiettivo strategico che la Fondazione Con il Sud ha deciso di perseguire nel prossimo triennio”.
Consiglio ha specificato anche: “Non possiamo rimanere impassibili di fronte alla deriva demografica, né possiamo accettarla come un destino già segnato senza rimboccarci le maniche. Crediamo invece che, attraverso la collaborazione con attori pubblici e privati e con le comunità, si possano mettere in campo strategie, prototipi di intervento e approcci trasversali capaci di cambiare le cose”.
Il bando
Il bando (scopri il testo completo) si articola in due distinte fasi: la prima è finalizzata alla candidatura e alla selezione dei territori di intervento, mentre la seconda alla definizione dei progetti da realizzare. Durante la prima fase i territori possono candidarsi formulando una “manifestazione di interesse”, specificando le informazioni sul “gruppo promotore” della candidatura, sulla strategia pluriennale di rivitalizzazione del territorio e sulle azioni progettuali che, nel breve e medio termine, si intende avviare per dare seguito alla strategia.
La presentazione della manifestazione di interesse è curata da un Ente di terzo settore con sede legale nel territorio candidato. Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 16 luglio 2025 attraverso il portale Chàiros.
Al termine della prima fase di valutazione delle manifestazioni di interesse saranno individuati i territori ammessi alla successiva fase di progettazione esecutiva dei progetti, che sarà coordinata da un “gruppo di coordinamento territoriale” composto dai referenti degli enti che hanno presentato la manifestazione di interesse e dai collaboratori della Fondazione con il Sud, compresi i consulenti esperti.
Gli obiettivi
Nel dettaglio, tutti gli interventi finanziabili dovranno garantire il raggiungimento di risultati misurabili di rigenerazione demografica attraverso le quattro dimensioni del nascere, restare, tornare, accogliere. Il macro obiettivo è quello di incentivare una strategia rigenerativa integrata volta al miglioramento dei servizi (educativi, socio-sanitari, di mobilità) e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale territoriale.
L’inclusione socio-lavorativa di persone in condizioni di vulnerabilità è un fattore centrale per valorizzare:
- i beni comuni (scuole non utilizzate, spazi urbani, immobili storici, ecc.);
- le risorse ambientali (creazione di comunità energetiche sociali;
- il recupero e l'utilizzo di terreni abbandonati, di parchi naturali, ecc);
- l’attivazione di servizi per la mobilità sostenibile;
- il miglioramento e l’innovazione dei servizi socioassistenziali;
- lo sviluppo di attività di imprenditoria sociale per favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone in difficoltà;
- il supporto alle comunità educanti; azioni per la digitalizzazione;
- i servizi per il turismo sostenibile;
- le azioni per favorire il “southworking”.
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