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Statista
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L’Indice mondiale della libertà di stampa di quest’anno mette in evidenza come la situazione economica dei giornalisti e delle organizzazioni mediatiche rappresenti un rischio significativo per la libertà di stampa, poiché "i media odierni sono stretti tra il preservare la propria indipendenza editoriale e garantire la sopravvivenza economica".

A causa del calo dell’indicatore economico dell’indice di oltre due punti in un solo anno, e del peggioramento – seppur parziale – degli altri sotto-indici che misurano la sicurezza, la situazione sociale, politica e legale della stampa rispetto al 2024, l’indice complessivo è entrato per la prima volta nel 2025 in una fascia considerata "difficile".

"Non può esserci libertà di stampa senza indipendenza economica. Quando i media sono sotto pressione finanziaria, vengono spinti a una corsa per attirare pubblico", ha dichiarato Anne Bocandé, direttrice editoriale di RSF (Reporter senza frontiere). In 160 dei 180 Paesi inclusi nel rapporto, le testate giornalistiche hanno dichiarato di riuscire a raggiungere la stabilità finanziaria solo "con difficoltà" o "per nulla". In un terzo dei Paesi, è stata registrata la chiusura di importanti testate, sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati.

Negli Stati Uniti, l’indicatore è calato molto più della media globale, con un calo di 5,4 punti, e secondo il rapporto le “news deserts” (aree senza copertura giornalistica locale) stanno diventando la norma. Inoltre, i tagli dell’amministrazione Trump all’U.S. Agency for Global Media – che hanno colpito redazioni come Voice of America e Radio Free Europe/Radio Liberty – hanno aggravato la difficoltà economica, privando oltre 400 milioni di cittadini nel mondo dell’accesso a informazioni affidabili. Anche i tagli dell’USAID hanno avuto un impatto sui giornalisti a livello globale, inclusi quelli in Ucraina, che ricevevano finanziamenti da tale agenzia.

La situazione della sicurezza, sociale e legale dei giornalisti, in media a livello globale, continua a essere classificata come “non difficile”, sebbene di poco, con punteggi tra i 58 e i 67 punti (dove valori inferiori a 55 indicano una situazione difficile). La situazione politica dei media nel mondo è valutata come “difficile” già dall’anno scorso, mentre quella economica è in zona critica da più tempo. Tuttavia, nel 2025 ha raggiunto un nuovo minimo: solo 44,1 punti.

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