Un rapporto pubblicato dall'UNICEF e dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro mostra che, dopo alcuni passi indietro, la lotta globale contro il lavoro minorile sta di nuovo facendo progressi. Le organizzazioni avvertono, tuttavia, che, al ritmo attuale, eliminare il lavoro minorile nel mondo entro il 2030 – come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU – richiederebbe un progresso 11 volte più rapido. Anche se il ritmo quadruplicasse, il lavoro minorile finirebbe solo nel 2060, conclude il rapporto.
Nel 2020, il numero di minori lavoratori nel mondo è salito di nuovo a 160 milioni, rispetto ai 152 milioni di quattro anni prima. Nel 2024, ci sono ancora 138 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni impegnati in lavori inappropriati per la loro età e/o pericolosi.
Mentre il lavoro minorile in Asia e America Latina è costantemente diminuito, è aumentato di nuovo nell’Africa subsahariana tra il 2012 e il 2020. Nel 2016, il 22,4% dei bambini tra i 5 e i 17 anni nella regione era coinvolto nel lavoro minorile; quella percentuale è salita a quasi il 24% all'inizio del 2020, prima di scendere ora al 21,5%. Poiché il numero di bambini nell’Africa subsahariana è in crescita, il numero assoluto stimato di minori coinvolti nel lavoro minorile è rimasto invariato tra il 2020 e il 2024 – un impressionante totale di 86,6 milioni. Grazie ai progressi in altre regioni, la percentuale globale di bambini coinvolti nel lavoro minorile è diminuita dal 9,6% nel 2020 al 7,8% nel 2024.
Il rapporto rivela anche che una delle immagini più comuni del lavoro minorile nel mondo in via di sviluppo – bambini che lavorano a salario in fabbrica – è in realtà lo scenario meno frequente. Il lavoro minorile nell’industria rappresenta il 13% a livello globale, superato dal settore dei servizi (27%) e soprattutto dall’agricoltura, che rimane il campo più comune per il lavoro minorile (61%). Ricevere un salario è anche raro per i bambini, tranne che in America Latina, poiché la grande maggioranza dei minori lavora con la propria famiglia.
In America Latina e Asia, il lavoro minorile riguarda tipicamente più bambini tra i 12 e i 17 anni, più lavoro salariato o autonomo, più lavoro urbano e più impiego nei servizi e nell’industria, anche se l’agricoltura resta comunque il principale settore di impiego. In Africa, invece, prevalgono i bambini più piccoli e il lavoro agricolo: il 69% ha meno di 12 anni e il 70% lavora nei campi.
A livello globale, circa il 39% dei minori lavoratori svolge un lavoro pericoloso, definito come attività che possono danneggiare la salute, la sicurezza o la moralità del bambino, rispetto a quasi la metà di quattro anni fa.
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