Con Internet che ha permesso di comunicare e diffondere informazioni a livello globale in pochi secondi, le Esposizioni Universali hanno in parte perso il loro scopo principale, ovvero presentare le innovazioni al mondo. Ma le Esposizioni rimangono un luogo di incontro e scambio tra culture e conoscenze, dove un'architettura audace e moderna viene presentata nei loro padiglioni. In questo caso, Expo 2025 Osaka è una vetrina di architettura innovativa.
Il padiglione del Bahrein, ad esempio, rende omaggio al patrimonio marittimo del Paese reinterpretandone l'architettura con una sensibilità contemporanea che lo rende una delle proposte più poetiche dell'evento.
Un'imbarcazione simbolica
Con il motto "Connecting Seas", il padiglione alto 17 metri si ispira alle navi tradizionali dhow del Golfo Persico. Imbarcazioni che per secoli hanno trasportato merci attraverso le acque del Golfo.
Ma lo studio Lina Ghotmeh Architecture, che ha progettato il padiglione non si è limitato a replicarne la forma. "Il Padiglione del Bahrein è concepito come l'anatomia di un dhow, un'evocazione contemporanea del tradizionale dhow del Bahrein", ha spiegato. Aggiungendo: "L'architettura ne cattura l'essenza: il ritmo, la costruzione in legno e il senso della navigazione".
La struttura, costruita con oltre 3.000 pezzi di cedro giapponese, si sviluppa come una rete di travi che imitano lo scheletro di una nave. Dai lati, queste travi sporgono in una formazione ritmica che suggerisce il movimento delle onde. Il tetto curvo, infossato al centro e rialzato alle estremità, rafforza questo senso di dinamismo, come se l'edificio stesse per salpare.
In contrasto con il calore del legno, una membrana traslucida avvolge la facciata principale, evocando le vele di un dhow e filtrando la luce naturale all'interno. "Questi materiali conferiscono alla struttura un aspetto morbido, simile a quello di una vela, che ricorda il tessuto di un dhow tradizionale e filtra delicatamente la luce naturale all'interno", ha osservato lo studio.
Un viaggio sensoriale attraverso la storia del Bahrein
L'interno del padiglione è organizzato attorno a un atrio centrale che attraversa i quattro piani dell'edificio ed è coronato da un'apertura nel soffitto. Questo spazio costituisce il cuore del padiglione, dove la luce naturale crea un'atmosfera eterea e avvolgente.
È separata dagli spazi adiacenti (come la caffetteria e il negozio di souvenir) da ampie pareti a membrana, scelte per creare una "presenza eterea" all'interno del padiglione. "La scelta della membrana non solo esalta la leggerezza e la permeabilità del padiglione, ma facilita anche il controllo passivo della temperatura", ha spiegato lo studio.
I primi due piani ospitano mostre dedicate a temi chiave dell'identità del Bahrein: commercio, artigianato, manifattura, perle ed ecologia. Il terzo piano è dedicato agli incontri di lavoro, con aree relax e sale riunioni.
L'impegno per la sostenibilità è evidente in ogni decisione progettuale: dall'utilizzo di materiali riutilizzabili alla riduzione al minimo delle fondamenta e all'implementazione di strategie di raffreddamento passivo.
"Il Padiglione del Bahrein integra olisticamente la sostenibilità attraverso il design, i materiali e i metodi di costruzione", ha affermato lo studio. E ha sottolineato: "Queste strategie mirano a rendere il Padiglione del Bahrein un modello di architettura circolare a basso impatto ambientale".
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