Per chi si appresta a richiedere un finanziamento per l’acquisto di un immobile, è sicuramente indispensabile valutare quale tipologia di ammortamento si avvicini maggiormente alle proprie necessità. Fra le più diffuse vi è certamente il mutuo alla francese, noto anche come ammortamento alla francese, che si caratterizza per rate costanti e un equilibrio tra quota capitale e quota di interessi che si evolve nel tempo. Ma come funziona questo mutuo e, soprattutto, quali sono le sue implicazioni sul calcolo degli interessi e sulla possibilità di estinzione anticipata?
Quali sono i tre tipi di ammortamento
Innanzitutto, allo scopo di richiedere il mutuo migliore per le proprie necessità, è utile comprendere le principali tipologie di ammortamento oggi disponibili. Esistono infatti diversi metodi per strutturare il rimborso di un finanziamento, ciascuno con specifiche caratteristiche. In linea generale, sono tre le più comuni tipologie:
- l’ammortamento alla francese, che prevede rate costanti composte da una quota d’interessi decrescente e una quota capitale crescente. Si tratta di una tipologia di mutuo facilmente prevedibile e, per questo, molto diffusa per chi desidera pagamenti stabili nel tempo;
- l’ammortamento all’italiana, dove la quota capitale rimane costante mentre quella degli interessi si riduce nel tempo, portando così a rate decrescenti. È la soluzione adatta per chi vuole ridurre rapidamente il capitale residuo o punta a un’estinzione anticipata;
- l’ammortamento alla tedesca, che prevede il pagamento anticipato degli interessi, con la prima rata composta esclusivamente da questi ultimi. In altre parole, nel corso del tempo la quota capitale cresce e quella degli interessi decresce.
Vale la pena di citare anche l’ammortamento all’americana che, per quanto sia poco diffuso in Italia, comporta un pagamento periodico dei soli interessi, con il capitale residuo restituito in un’unica soluzione alla fine del mutuo.
Come funziona il mutuo alla francese
Specificate le principali tipologie di ammortamento, è utile parlare più diffusamente del funzionamento del mutuo alla francese. Come già accennato, questa soluzione offre rate costanti per tutta la durata del mutuo, garantendo una facile pianificazione per il mutuatario.
Che cos’è l’ammortamento alla francese
Entrando maggiormente nel dettaglio del significato del mutuo alla francese, lo si può definire come un piano di ammortamento in cui ogni rata ha lo stesso importo, ma dalla composizione variabile.
Elaborato appunto in Francia nel corso del XIX secolo, e poi diffusosi in gran parte dei Paesi europei, l’ammortamento alla francese prevede che nel tempo la quota degli interessi decresca, contestualmente alla crescita di quella del capitale. Per questa ragione, si verifica una situazione in cui:
- nei primi tempi, la quota interessi è predominante, mentre quella capitale è minima;
- verso la chiusura, la quota interessi è decisamente ridotta o assente, mentre quella capitale elevata.
La strutturazione di questo ammortamento nasce per garantirne un’elevata prevedibilità: non a caso, è la soluzione più diffusa per i finanziamenti a tasso fisso, data la possibilità di impostare rate dello stesso importo per tutta la durata del mutuo. Tuttavia, è possibile applicare il mutuo alla francese anche al tasso variabile.
Come si calcolano gli interessi nel mutuo alla francese
In considerazione di quanto specificato nei precedenti paragrafi, appare evidente che il calcolo del mutuo alla francese debba prendere in considerazione sia l’andamento decrescente degli interessi che, per contro, quello crescente del capitale.
A questo scopo, è perciò utile analizzare la formula del calcolo degli interessi nel mutuo alla francese, per comprendere come possa determinare una rata costante. Infatti, la rata è stabilita da:
- R = [C*i*(1+i)^n]/[(1+i)^n-1]
Gli elementi di questa formula corrispondono a:
- R, la rata costante che si vuole calcolare;
- C, il capitale iniziale;
- i, il tasso d’interesse periodico;
- n, il numero totale delle rate.
Conseguentemente, si possono calcolare anche la quota d’interessi e la quota capitale:
- quota interessi = capitale residuo*i;
- quota capitale = R - quota interessi.
Per comprendere al meglio il calcolo, è utile ricorrere a un esempio pratico di simulazione del mutuo. Si ipotizzi di voler richiedere un mutuo da 100.000 euro con ammortamento alla francese della durata di 20 anni, a tasso fisso del 3%. Applicando la formula precedentemente riportata:
- la prima rata avrà una quota di interessi pari a 250 euro e una di capitale da 304,60 euro;
- a metà mutuo, la quota di interessi sarà di circa 140,72 euro e quella di capitale di 413,88 euro;
- l’ultima rata avrà una quota interessi di circa 1,39 euro e una di capitale di 553,21 euro.
Il tasso variabile nel mutuo alla francese
Come già spiegato, questa tipologia di finanziamento si adatta facilmente ai mutui a tasso fisso, dove la rata è sempre costante. Tuttavia, il mutuo alla francese viene frequentemente scelto anche per il tasso variabile: come funziona?
In questo caso, la rata non è ovviamente costante per tutta la durata del finanziamento, proprio poiché il tasso variabile è adeguato periodicamente agli indici di riferimento, come ad esempio l’Euribor. Di conseguenza:
- la rata rimane costante nel periodo di riferimento, ad esempio un mese, tre mesi o sei mesi;
- al termine del periodo, il tasso d’interesse viene nuovamente calcolato.
L’estinzione anticipata nel mutuo alla francese
Date le intrinseche caratteristiche di questo ammortamento, è utile anche soffermarsi sull’estinzione anticipata di un mutuo alla francese, perché presenta alcune peculiarità.
Infatti, poiché gli interessi diminuiscono al crescere della quota capitale, con il passare del tempo l’estinzione anticipata diviene sempre meno conveniente. Di conseguenza, se si sceglie un ammortamento alla francese, bisogna sempre ricordare che il capitale residuo si riduce lentamente soprattutto nelle prime fasi e, di conseguenza, potrebbe essere più vantaggioso raggiungere la durata naturale del finanziamento anziché chiuderlo in anticipo, soprattutto nel periodo iniziale, quando gli interessi sono ancora elevati.
Il dibattito sull’anatocismo nell’ammortamento alla francese
Infine, è utile concentrarsi sulle possibili limitazioni e sui dubbi relativi a questa tipologia di ammortamento. Ad esempio, l’anatocismo del mutuo alla francese è stato a lungo al centro di fitte discussioni fra gli esperti, giunte poi a un pronunciamento della Corte di Cassazione.
Semplificando, per anatocismo si intende il calcolo degli interessi sugli interessi. In altre parole, si verifica quando gli interessi già maturati su un debito vengono aggiunti al capitale e, di conseguenza, su questo nuovo importo vengono calcolati degli interessi ulteriori. Negli scorsi anni è quindi sorto il dubbio che, date le caratteristiche tipiche dell’ammortamento alla francese, la tipologia di capitalizzazione potesse generare interessi su interessi, non ammessi dall’articolo 1283 del Codice Civile.
Con la sentenza 15130/2024, la Corte di Cassazione ha però confermato che il mutuo alla francese è legale, perché non comporta alcun anatocismo. Gli interessi sono infatti calcolati esclusivamente sul capitale residuo e non sugli interessi precedentemente maturati.
La questione sulla possibilità che l’ammortamento alla francese sia illegittimo è quindi stata risolta dalla Cassazione: il metodo è completamente conforme alla normativa, purché il contratto presentato al mutuatario sia sempre chiaro e trasparente.
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