
Per calcolare correttamente l’IMU è necessario conoscere alcuni dati fondamentali legati all’immobile, in modo da scongiurare il rischio di incorrere in sanzioni. Quali dati servono per l’IMU e come si ottengono? L’elemento chiave da cui partire per determinare l’importo dovuto è rappresentato dai dati catastali per il calcolo dell’IMU.
Questi dati forniscono le informazioni essenziali per determinare rendita, categoria e valore catastale dell’immobile. Spesso ci si chiede come si fa a sapere i dati catastali per l’IMU e quali sono le categorie catastali? Ecco la risposta a questa e altre domande.
Che dati servono per l’IMU?
Il pagamento dell’IMU è indubbiamente uno degli obblighi fiscali più importanti per i proprietari di immobili in Italia. Oltre ai dati personali, vale a dire codice fiscale e documento di identità, del dichiarante e di eventuali comproprietari, servono alcuni dati identificativi e tecnici dell’immobile. Ecco quali:
- rendita catastale: si tratta del dato principale da cui partire, visto che sulla base di questo si effettuano dei calcoli prendendo come riferimento un coefficiente fisso per ciascuna categoria catastale;
- visura catastale: è un documento essenziale per risalire alla rendita catastale dell’immobile, recuperabile in alternativa dall’atto di compravendita dello stesso. La rendita catastale può subire variazioni nel tempo e quindi si deve conoscere la loro decorrenza ai fini IMU;
- categoria catastale: permette di determinare la tipologia dell’immobile, a seconda della quale si applica il coefficiente da moltiplicare per la rendita:
- coefficiente: questo data varia in base alla categoria catastale cui appartiene l’immobile;
- quota di possesso: corrisponde alla percentuale di proprietà dell’immobile;
- periodo di possesso: numero di mesi in cui si è stati proprietari o possessori dell’immobile durante l’anno;
- aliquote del Comune: insieme alla rendita e alla categoria catastale, è uno dei tre dati chiave per il calcolo dell’IMU. L’aliquota è definita annualmente da ciascun Comune;
- eventuali agevolazioni o esenzioni: in alcuni casi sono previste riduzioni dell’IMU o esenzioni dall’imposta, per cui serve produrre le relative autocertificazioni o comunicazioni.

Come faccio a sapere i dati catastali di un immobile?
I dati catastali di un immobile sono essenziali per un calcolo corretto dell’IMU, motivo per cui è importante sapere come recuperare queste informazioni. Per raggiungere questo obiettivo è possibile seguire diverse strade, alcune più semplici e dirette, altre meno immediate.
Una prima opzione per reperire i dati catastali di un immobile è rappresentata dalla consultazione dell’atto di compravendita o del contratto di affitto. Se non si hanno a disposizione questi documenti, si può utilizzare un servizio dell’Agenzia delle Entrate per la rendita catastale IMU.
Si può scegliere di recarsi fisicamente presso qualsiasi Ufficio provinciale - Territorio, oppure inserendo online nella sezione “Consultazione rendite catastali” alcuni dati, quali Comune, indirizzo e numero civico dell’immobile, si potranno ottenere gratuitamente i dati sulla rendita e le informazioni su qualsiasi immobile presente sul territorio nazionale censito al Catasto dei fabbricati e i dati sui redditi dominicale e agrario e le informazioni su qualsiasi immobile censito al Catasto dei terreni.
In alternativa, si potrà accedere agli stessi dati tramite una visura catastale, da richiedere sul portale dell’Agenzia delle Entrate, rivolgendosi a un CAF o ad un agente immobiliare, oppure recandosi presso l’ufficio del catasto competente per territorio.
Dati catastali per il calcolo dell’IMU: come funziona
Il recupero dei dati catastali per il calcolo dell’IMU può avvenire gratuitamente attraverso il portale dell’Agenzia dell’Entrate. In altri casi è previsto il pagamento di una somma e ciò avviene quando si richiede una visura catastale, a fronte della quale si deve corrispondere un importo che può variare a seconda del tipo di richiesta.
Nel dettaglio, si paga 1,35 euro per ogni 10 unità immobiliari, o frazione di 10, in caso di visura per soggetto, ma anche nel caso di visura, attuale o storica, per immobile e di visura della mappa. Diverso il discorso per la consultazione catastale telematica che, invece, a partire dall’1 gennaio 2025 è gratuita, secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 139/2024.
Una volta in possesso di questi dati, è bene sapere come funziona il calcolo del valore IMU da rendita catastale. Si parte, infatti, proprio da quest’ultima, che deve essere rivalutata nell’ordine del 5%. Il risultato ottenuto, corrispondente alla base imponibile, deve essere moltiplicato per il coefficiente catastale IMU, che varia a seconda della categoria catastale cui appartiene l’immobile. Si effettua in seguito un’ulteriore moltiplicazione del valore catastale così ottenuto per l’aliquota IMU stabilita annualmente da ogni Comune entro un range stabilito dallo Stato.

Quali sono le categorie catastali per l’IMU?
Uno degli elementi essenziali per il calcolo dell’IMU sono le categorie catastali, che rivestono una certa importanza anche per stabilire le eventuali esenzioni o agevolazioni. Le categorie catastali sono suddivise in 5 gruppi principali, ciascuno dei quali identificato da una lettera dell’alfabeto.
In ogni categoria gli immobili sono raggruppati in base alla loro destinazione d’uso e ce ne sono 3 (A, B, C) riferite agli immobili a destinazione ordinaria, una (D) per quelli a destinazione speciale e un’altra (E) per quelli a destinazione particolare. A queste si aggiunge in realtà una sesta categoria catastale, identificata dalla lettera F, riferita alle entità urbane. Ecco nel dettaglio le categorie catastali per l’IMU:
- Gruppo A: immobili per uso di abitazioni o assimilabili;
- Gruppo B: immobili per alloggi collettivi (caserme, uffici pubblici, scuole, ospedali)
- Gruppo C: locali commerciali e varie;
- Gruppo D: immobili a uso speciale;
- Gruppo E: immobili a destinazione particolare;
- Gruppo F: strutture incomplete quali fabbricati non abitabili o non agibili, lastrici solari, unità in corso di definizione, unità in costo di costruzione, fabbricati in attesa di dichiarazione ecc.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account