Resina e microcemento sono due soluzioni moderne per pavimentazioni e rivestimenti, apprezzate per estetica e versatilità in progetti di ristrutturazione e interior design. Entrambi i materiali si adattano a contesti residenziali e commerciali offrendo superfici personalizzabili, ma si distinguono per composizione, applicazione e caratteristiche tecniche. Ecco allora, la differenza tra resina e microcemento e i loro punti in comune.
Cos’è la resina?
La resina è un materiale sintetico a base polimerica, utilizzato per creare superfici lisce e continue: applicata in forma liquida, si solidifica formando uno strato uniforme e resistente. Disponibile in diverse finiture (lucida, satinata o opaca), la resina si distingue per la sua versatilità estetica, con varie possibilità di personalizzazione cromatica e decorativa come effetti marmorizzati o inclusioni tridimensionali.
La resina si applica su superfici come cemento, piastrelle o legno con uno spessore ridotto (1-3 mm), e ciò la rende ideale per effettuare rinnovamenti in casa senza demolire quanto già c'è. È impermeabile e resistente all’usura e agli agenti chimici, dunque risulta adatta per la cucina, per farsi un bagno in resina e per spazi ad alto calpestio.
Richiede però una preparazione accurata della superficie per garantire adesione e durata, con tempi di posa che variano da 3 a 7 giorni in base alla complessità del progetto.
Cosa si intende per microcemento
Il microcemento è un rivestimento a base di cemento, resine idrosolubili, pigmenti e additivi, applicato in strati sottili (2-3 mm) per creare superfici continue e uniformi. Si distingue per la resa naturale, simile al cemento levigato, e per la possibilità di personalizzazione cromatica, pur mantenendo un aspetto più consistente rispetto alla resina.
Applicabile su pavimenti, pareti, scale e anche mobili, aderisce a superfici come calcestruzzo, ceramica e cartongesso senza necessità di rimuovere il supporto esistente. È una soluzione comune per cambiare pavimento in cucina senza spendere troppo.
La sua composizione lo rende resistente all’umidità e all’usura, ma meno impermeabile della resina senza un sigillante protettivo. La posa, eseguita a mano con una spatola, conferisce un effetto artigianale unico, con tempi di applicazione di circa 4-6 giorni.
Il microcemento è molto apprezzato in ambienti moderni o in stile industrial, grazie alla sua estetica minimalista e alla capacità di creare continuità visiva senza fughe.
Tutte le differenze tra resina e microcemento
La resina e il microcemento si distinguono per alcuni aspetti tecnici, estetici e funzionali. Ma quali sono le principali differenze?
Composizione e aspetto estetico
La resina è un polimero sintetico che offre una finitura liscia e uniforme, con possibilità di effetti lucidi o riflettenti. La sua estetica è più moderna e pulita, ideale per ambienti contemporanei o design sofisticati. Il microcemento combina cemento e resine, offrendo una texture ruvida simile al cemento levigato, che dona un aspetto artigianale e caldo, perfetto per stili industrial o rustici.
Applicazione e preparazione
L’applicazione della resina richiede una superficie perfettamente liscia e pulita, spesso con del primer per garantirne l’adesione. La posa è più tecnica e sensibile agli errori, e richiede l’intervento di professionisti specializzati. Il microcemento, applicato manualmente in più strati, tollera leggere irregolarità del supporto ma necessita di un sigillante finale.
La resina si asciuga più rapidamente (24-48 ore per strato), mentre il microcemento richiede tempi di asciugatura più lunghi a causa della posa artigianale.
Resistenza e manutenzione
La resina è completamente impermeabile e resiste a macchie, urti e agenti chimici, ma può graffiarsi se non trattata con finiture protettive e a ingiallirsi se esposta ai raggi UV. La manutenzione è semplice, con pulizia a base di detergenti neutri.
Il microcemento, meno impermeabile in assenza di sigillante, è resistente all’usura ma tende a formare crepe se non adeguatamente protetto. La sua manutenzione richiede sigillature periodiche ogni 1-2 anni per preservarne l’integrità.
Adattabilità agli ambienti
La resina è ideale per ambienti umidi come bagni e cucine, grazie alla sua impermeabilità, ma può risultare scivolosa. Il microcemento, più poroso ma antiscivolo, è indicato per ambienti interni asciutti o esterni coperti, anche se richiede trattamenti aggiuntivi per resistere in zone umide. La sua estetica lo rende perfetto per i loft o gli open space.
Che punti hanno in comune?
Resina e microcemento condividono diverse caratteristiche che li rendono alternative valide per progetti di pavimentazione e rivestimento: entrambi offrono superfici continue senza fughe, garantendo un effetto visivo uniforme e moderno; si applicano su supporti esistenti riducendo i costi di demolizione, e hanno spessori minimi (1-3 mm) ideali per le ristrutturazioni.
La personalizzazione cromatica è un punto di forza comune, con possibilità di adattamento a diversi stili d’arredo. Entrambi i materiali sono resistenti all’usura, facili da pulire con detergenti neutri e quindi pratici per l’uso quotidiano; inoltre si integrano con i sistemi di riscaldamento a pavimento grazie alla loro conducibilità termica.
La durabilità supera i 10-15 anni per entrambi i materiali, se correttamente mantenuti, offrendo soluzioni a lungo termine per ambienti residenziali e commerciali.
Costa di più la resina o il microcemento?
I costi di resina e microcemento variano in base a fattori come la superficie da coprire, la complessità dell’applicazione e la qualità dei materiali. Generalmente la resina ha un costo compreso tra i 50 e i 100 euro al metro quadrato, influenzato dalla necessità di primer e finiture specifiche. Il costo del microcemento si colloca in una fascia simile, tra i 60 e i 120 euro al metro quadrato, con variazioni legate alla manodopera artigianale e ai sigillanti necessari.
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