Commenti: 0
Agenti immobiliari
Pexels

Innovazione digitale, intelligenza artificiale, nuove competenze professionali e una visione più inclusiva e sostenibile. Sono queste le direttrici lungo le quali si muove il futuro dei servizi immobiliari in Italia, emerse con forza durante il tavolo di lavoro “I Servizi Immobiliari del Futuro: Innovazione, tecnologia e relazione per generare nuovo valore”, organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Svicom SpA Società Benefit, in occasione del 33° Forum Scenari.

Un comparto centrale per l’economia italiana

Con quasi 800 mila imprese e oltre 2 milioni di addetti, i servizi immobiliari rappresentano oggi una delle colonne portanti dell’economia nazionale. Nel 2025 il comparto ha generato una ricchezza stimata in 505 miliardi di euro, pari a poco meno del 23% del PIL (5,4% costruzioni, 2,4% sviluppo immobiliare, 14,3% servizi immobiliari). Le proiezioni indicano che, entro il 2050, il valore potrà raggiungere quota 795-800 miliardi di euro, consolidando il ruolo del settore come infrastruttura strategica della crescita italiana.

All’interno di questo scenario, i soli servizi immobiliari pesano già oggi 385 miliardi di euro, pari al 17% del PIL. Con l’innesto di tecnologie innovative, la crescita delle competenze e un’offerta più integrata e sostenibile, il settore potrebbe arrivare a rappresentare il 20% dell’economia nazionale nei prossimi 25 anni.

Innovazione e capitale umano: la chiave della trasformazione

La tavola rotonda, moderata da Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari, ha coinvolto alcuni tra i principali protagonisti del mercato: Letizia Cantini (CEO e General Manager di Svicom SpA Società Benefit), Roberto Fraticelli (CFO di Eurocommercial Properties Italia), Paolo Paganuzzi (Head of Property Management Italy di Generali Real Estate) e Paolo Rella (AD e DG di Blue Sgr).

Al centro del confronto la necessità di valorizzare i servizi immobiliari lungo l’intero ciclo di vita degli asset: dalla progettazione alla gestione operativa, fino alla valorizzazione e dismissione. L’obiettivo è generare nuovo valore attraverso processi decisionali più rapidi, investimenti mirati, una gestione più efficiente e un’integrazione sempre più forte tra intelligenza artificiale e capitale umano.

Secondo Letizia Cantini, la tecnologia deve essere vista come un “fattore abilitante” e non come un fine in sé: “La vera sfida è integrare piattaforme e AI in processi trasparenti e strutturati, liberando tempo ed energie per l’analisi, la consulenza e la relazione con i clienti. Il futuro richiede nuove competenze ibride – data scientist, ingegneri gestionali e informatici – capaci di connettere tecnologia e organizzazione. Ma soprattutto, occorre un settore più inclusivo, in grado di attrarre talenti e nuove generazioni”.

Tecnologia e sostenibilità come motori di crescita

La visione è condivisa anche da Francesca Zirnstein, che ha sottolineato come la trasformazione in atto non possa più considerare la tecnologia come un semplice strumento di supporto: “È il motore dell’innovazione, capace di generare valore aggiunto e nuove professionalità. Il settore deve evolvere verso una filiera più integrata, sostenibile e reattiva, in grado di accompagnare i cambiamenti della società e dell’economia”.

Un approccio che, secondo gli operatori presenti, permetterà di rafforzare il ruolo strategico dei servizi immobiliari non solo come componente economica, ma anche come attore sociale, capace di incidere sulla qualità della vita urbana, sulla sostenibilità ambientale e sull’attrattività dei territori.

Verso il 2050: un settore più competitivo e inclusivo

Il futuro dei servizi immobiliari passa quindi da tre direttrici principali:

  1. Digitalizzazione dei processi e uso predittivo dei dati per una gestione più efficiente e trasparente.
  2. Capitale umano rafforzato da competenze ibride e specializzazioni innovative.
  3. Sostenibilità come fattore competitivo e sociale, in grado di connettere mercato e comunità.

Se queste direttrici saranno rispettate, il settore potrà crescere fino a rappresentare un quinto dell’intera economia italiana entro i prossimi 25 anni, diventando un pilastro non solo finanziario, ma anche culturale e sociale dello sviluppo del Paese.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account