Lo sfratto da una cosa popolare avviene quando l'inquilino è moroso o ha perso i requisiti che hanno portato all'assegnazione
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sfratto aler
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Le procedure, che portano alla richiesta ad un inquilino di lasciar libera una casa popolare, variano a seconda delle motivazioni sulle quali si appoggia l'istanza: morosità o decadenza dei requisiti. Per procedere con lo sfratto l’Aler - acronimo di Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale - è quindi tenuta a seguire un iter molto preciso: a fronte di un conduttore in ritardo con i pagamenti deve inviare un’intimazione di pagamento. Se, invece, l'assegnatario dell'appartamento ha perso i requisiti, deve presentare un ricorso diretto presso il tribunale, a cui deve allegare una dichiarazione nella quale venga attestata la decadenza dei requisiti.

Quando ti possono togliere la casa popolare?

Sono sostanzialmente tre i motivi per i quali l'assegnazione della casa popolare può essere revocata: 

  • la morosità, ossia il mancato pagamento dei canoni di locazione;
  • la perdita dei requisiti per l’assegnazione: il reddito della famiglia è aumentato o l'assegnatario è entrato in possesso di un altro immobile;
  • alcune violazioni contrattuali, come il subaffitto non autorizzato, l’abbandono prolungato o l'esecuzione di alcune attività illecite all’interno dell’appartamento.

Mancato pagamento

Una delle cause per le quali si può perdere l'assegnazione della casa popolare è il mancato pagamento dell’affitto. L’ente invia un sollecito e una diffida a regolarizzare la propria posizione: nel caso in cui la situazione non dovesse essere sanata, viene avviata la procedura di sfratto.

Alcune case popolari
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Si perdono i requisiti

La famiglia assegnataria della casa popolare può perdere i requisiti per tre motivi:

  • viene superato il limite del reddito: questo avviene quando vengono oltrepassate le soglie stabilite dal bando di assegnazione;
  • è stata acquistata un’altra proprietà: diventare proprietari di un altro alloggio nella stessa provincia o nel raggio di 70 km;
  • varia il nucleo familiare: nel caso in cui dovessero esserci delle variazioni del nucleo familiare che non sono state comunicate e che sono andate a modificare il diritto all’assegnazione.

Le violazioni del contratto o del regolamento

Le violazioni del contratto e del regolamento generalmente sono le seguenti:

  • l’alloggio viene abbandonato per più di tre mesi senza la dovuta autorizzazione;
  • subaffitto o cessione: nel caso in cui si dovesse cedere l’uso dell’alloggio a terzi  - non importa se tutto o in parte - senza aver ottenuto l’autorizzazione;
  • svolgere delle attività illecite all’interno dell’immobile;
  • apportare delle modifiche non autorizzate ai locali;
  • provocare dei danni all’immobile, alle sue pertinenze o alle parti comuni dell’edificio.

In questa categoria rientrano anche delle motivazioni leggermente più burocratiche come:

  • la mancata sottoscrizione del contratto di locazione;
  • la violazione delle norme condominiali, che determinano la corretta convivenza.

Come funziona lo sfratto nelle case popolari?

Le procedure di sfratto da una casa popolare variano a seconda che il conduttore non abbia pagato il canone di locazione - qui è possibile consultare la banca dati degli inquilini morosi - o sia decaduto dai requisiti per l’assegnazione.

Per dare il via alla pratica l’Aler - o qualsiasi altro ente gestore - deve presentare un ricorso diretto al Presidente del Tribunale competente per territorio, il quale dovrà emettere un’ingiunzione di pagamento, a cui seguirà una procedura di sfratto nel caso in cui il debito non dovesse essere saldato. Se, invece, scatta la decadenza, l’ente ha la facoltà di chiedere il rilascio immediato della casa popolare.

Veduta aerea di alcuni edifici
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Sfratto per morosità

Quando sorgono i presupposti per avviare la procedura di sfratto per morosità, l’ente gestore - l’Aler solo per fare un esempio - deve inviare, come prima cosa, un sollecito e una diffida.

Nel caso in cui non dovesse essere effettuato il pagamento, l’ente deve rivolgersi al Tribunale per presentare un ricorso. I passi della procedura di sfratto da una casa popolare sono i seguenti:

  • ingiunzione: l’Aler o qualsiasi altro ente gestore invia un sollecito e una diffida, nel caso in cui il pagamento non dovesse essere effettuato, si rivolge direttamente al Tribunale, dove viene presentato un ricorso;
  • procedura legale: viene emesso dal Tribunale un decreto ingiuntivo, attraverso il quale viene imposto il pagamento degli arretrati e delle spese;
  • inadempienza: nel caso in cui l’inquilino non dovesse regolarizzare la propria posizione - generalmente vengono lasciati 40 giorni dalla notifica - si procede con lo sfratto vero e proprio, il quale avviene attraverso la notifica del precetto e, laddove questo fosse necessario, facendo intervenire l’ufficiale giudiziario.

Sfratto per decadenza dei requisiti

Le motivazioni che possono portare alla decadenza sono diverse. Come abbiamo visto in precedenza, quelle che ricorrono maggiormente sono una variazione del reddito, la violazione di una serie di norme che sono contenute all’interno del contratto o l'aver fornito delle informazioni mendaci quando è stata presentata la domanda.

In questo caso la risoluzione del contratto di locazione avviene di diritto: l’ente, proprio per questo, può chiedere il rilascio dell’immobile, avviando una semplice procedura amministrativa. Nel caso in cui non venga restituito, è possibile procedere con un’azione legale.

Alcuni aspetti importanti

Nelle varie fasi che portano allo sfratto da una casa popolare sono da tenere a mente alcuni fattori:

  • possono intervenire i servizi sociali: questo avviene quando nella procedura sono coinvolti dei minori. L’intervento si rende necessario per mediare con il proprietario e trovare delle soluzioni economiche o fare in modo che la famiglia possa accedere a dei fondi di sostegno;
  • termini e differimenti: in alcuni casi le procedure si possono allungare, quando, per esempio, sono presenti delle persone anziane, dei disabili o dei minori a carico.
Alcune case Aler
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Cosa succede se non si paga l'affitto Aler?

Come abbiamo visto in precedenza uno dei motivi per i quali si può decadere dall’assegnazione della casa popolare è il mancato pagamento dell’affitto all’Aler o a qualsiasi altro gestore.

A questo punto l’Aler provvederà a inviare un sollecito e una diffida: nel caso in cui la situazione non dovesse essere regolarizzata, il debito accumulato porta alla perdita dell’abitazione. In alcuni casi, per il conduttore potrebbe essere possibile riuscire a ottenere un termine di grazia per saldare: generalmente vengono concessi 90 giorni per sanare la propria posizione, ma non è garantito che si riesca a mantenere l’alloggio.

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