In Antartide, nascosto sotto i ghiacci si trova un abitante inaspettato: si tratta della Belgica antarctica, un insetto microscopico dalle caratteristiche peculiari, ora però a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Minuscolo, nero e quasi invisibile, questo insetto è l’unico vero "residente" dell’Antartide. Ma cos'è e com'è capace di sopravvivere alle condizioni estreme che caratterizzano quella zona? Conoscere le sue abitudini e unicità è utile per comprendere le grandi trasformazioni del pianeta Terra.
Che cos'è la Belgica antarctica
La Belgica antarctica è un dittero brachicero privo di ali. Pur con dimensioni microscopiche - è lungo infatti dai 2 ai 6 millimetri - è la più grande forma di vita animale nativa del continente ghiacciato. Il suo ciclo vitale dura due anni, suddivisi in quattro stadi larvali.
Da dicembre a febbraio le larve si nutrono di alghe, muschi e detriti organici, accumulando riserve energetiche. Quando la temperatura scende sottozero riducono il metabolismo al minimo e si disidratano fino a perdere il 70% dell’acqua corporea, evitando la formazione di cristalli di ghiaccio letali.
Nei mesi caldi, si nutrono di alghe e muschi e fanno scorta in vista dell’arrivo del gelo. Questo insetto vanta anche un primato genetico, ovvero il genoma più piccolo tra gli insetti conosciuti al 2014, con soli 99 milioni di paia di basi e circa 13.500 geni. È l’unico insetto in grado di vivere tutto l’anno in Antartide.
Quando è stato scoperto l'unico insetto dell'Antartide?
Il moscerino antartico fu identificato per la prima volta tra il 1897 e il 1899, nel corso della spedizione a bordo della nave RV Belgica, a cui si deve il suo nome. Originariamente l’imbarcazione era una baleniera norvegese chiamata Patria, poi fu acquistata nel 1896 da Adrien de Gerlache e trasformata in nave da ricerca, partecipando alla Spedizione Antartica Belga.
La spedizione, considerata la prima missione scientifica a svernare in Antartide, rimase bloccata tra i ghiacci per oltre un anno. I ricercatori, tra cui anche un giovane Roald Amundsen (futuro esploratore del Polo Sud) e Frederick Cook (medico e naturalista), affrontarono condizioni estreme e raccolsero dati preziosi sulla fauna locale, a partire dall’insetto. Fu Cook a raccogliere i primi esemplari del moscerino.
Come la Belgica antarctica si adatta alle condizioni estreme
Una delle domande che hanno da sempre affascinato i ricercatori è quella sulla capacità dell’insetto di resistere a condizioni molto estreme. Paradossalmente, la Belgica antarctica non tollera temperature sotto i -15 °C, anche se l’aria esterna arriva a -40 °C.
Il segreto è il microclima ipolitico. In sostanza, l'insetto si "nasconde" a un cm di profondità sotto neve o ghiaccio, dove la temperatura resta stabile tra 0 e -2 °C per 10 mesi l’anno e scende raramente sotto i -7 °C. In questo modo si protegge. L’assenza di ali è poi un ulteriore adattamento evolutivo: questa caratteristica fisica impedisce al vento, che nel territorio dove si trova l'Antartide raggiunge anche i 300 km/h, di disperdere la Belgica antarctica in aree in cui non potrebbe sopravvivere.
Cos’ha di speciale il metabolismo della Belgica antarctica
La Belgica antarctica ha un metabolismo piuttosto ingegnoso. Per resistere al freddo, accumula trealosio, glucosio ed eritritolo (due zuccheri e un alcol zuccherino), che funzionano come antigelo naturale, riducendo la cristallizzazione dell’acqua interna e stabilizzando proteine e membrane. Le proteine da shock termico, infine, proteggono le cellule da stress termico estremo, sia caldo che freddo.
A 10 °C però le larve muoiono in una settimana; a 30 °C bastano poche ore. Lo sviluppo larvale avviene esclusivamente a 4 °C.
Perché la Belgica antarctica rischia l'estinzione?
I cambiamenti climatici sono il primo motivo a mettere a rischio la sopravvivenza della Belgica antarctica. Contrariamente a quello che si può pensare, non è il freddo a minacciare la sua esistenza, ma l’instabilità termica: inverni più miti e precipitazioni irregolari riducono lo strato di neve isolante e, senza un microclima stabile, le larve non riescono a reidratarsi dopo la disidratazione invernale.
Studi sulla Penisola Antartica mostrano proprio un calo del 30% nelle popolazioni in aree soggette a scioglimento precoce. Tutto questo è insostenibile per un organismo che è stato capace di adattarsi a condizioni estreme, ma stabili (e gestibili). Quindi, la Belgica antarctica ora deve fare i conti con un ambiente di svernamento radicalmente mutato.
L'importanza della Belgica antarctica
La Belgica antarctica è un essere prezioso: la sua presenza è essenziale per il fragile ecosistema antartico. Decompone la materia organica, contribuisce al riciclo dei nutrienti e rappresenta un indicatore biologico sensibile ai cambiamenti ambientali.
Inoltre, la Belgica antarctica è studiata come modello per comprendere la resistenza delle varie forme di vita di fronte al riscaldamento globale. Paradossalmente, il fatto che l’insetto più resistente del pianeta rischi di soccombere non al gelo ma al calore racconta, in scala ridotta, quello che sta avvenendo all’intero ecosistema antartico.
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