Questa grotta è uno dei luoghi più antichi della Toscana: ecco tutto ciò che occorre sapere, da come arrivare a cosa vedere.
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Una veduta dell'Argentario
CC BY SA 3.0 / Wikimedia Commons

Nel cuore della Toscana esiste una grotta naturale sotterranea risalente al Neolitico che si può visitare ancora oggi: si tratta della Grotta di Punta degli Stretti, una cavità naturale antichissima con al suo interno dei piccoli canyon, stalattiti, stalagmiti e tre laghetti che rappresenta un punto di prestigio per l'intero contesto maremmano. Com'è possibile vederla e cosa si trova al suo interno?

Dove si trova la Grotta di Punta degli Stretti?

La Grotta di Punta degli Stretti o più semplicemente la grotta degli Stretti si trova nella bassa Toscana maremmana, nel comune di Monte Argentario in provincia di Grosseto. Per raggiungerla occorre percorrere la strada che da Orbetello conduce a Porto Santo Stefano, tra le mete turistiche più rinomate di questa zona che è caratterizzata da splendidi scorci sul mare e diverse attrazioni che ogni anno attirano turisti e curiosi provenienti da ogni parte del mondo.

Come arrivare alla grotta

L’ingresso alla cavità è artificiale e non è facilmente visibile per via della fitta vegetazione. A ogni modo, per andare alla Grotta di Punta degli Stretti bisogna arrivare a Orbetello, sulla SS1 Aurelia, e proseguire lungo la SS440. La grotta si trova ai piedi del Monte Argentario, a circa 4,5 km dal centro di Orbetello. 

Anche se si tratta di un percorso classificato come facile, si può scendere nel sottosuolo soltanto in compagnia delle guide: alcuni tratti vanno percorsi con attenzione e non è possibile muoversi da soli, per questo conviene contattare degli esperti tramite l’Ufficio del Turismo di Grosseto.

Le escursioni guidate hanno spesso come punto di ritrovo il parcheggio di Via Mura di Ponente a Orbetello; da lì ci si sposta in auto per raggiungere l’ingresso della grotta. Anche per questa ragione è sempre bene parlare direttamente con gli organizzatori per stabilire come conviene spostarsi.

La statale 440 verso Orbetello
GNU / Wikimedia Commons

La scoperta della grotta nel cuore dell'Argentario 

La Grotta di Punta degli Stretti fu scoperta nel 1841: alcuni dicono durante i lavori per la realizzazione della diga di Orbetello, altri durante gli scavi per la costruzione della linea ferroviaria destinata al trasporto dei minerali a Porto Santo Stefano. Un anno dopo, il Granduca Leopoldo II visitò la prima porzione della cavità, che venne chiamata “Sala del Granduca” in suo onore.

I resti rinvenuti al suo interno hanno spinto gli esperti ad attestare che la grotta fosse abitata già in epoca neolitica. All’interno della cavità, l’acqua ha plasmato la conformazione delle rocce per diversi secoli: l'intera struttura della grotta è caratterizzata da formazioni eterogenee che hanno assunto nel tempo forme molto particolari.

Com'è la Grotta di Punta degli Stretti

La grotta si sviluppa orizzontalmente nei calcari per circa 930 metri, a circa 5 metri sul livello del mare e con un dislivello minimo di 3 metri.

  • All’interno della grotta, la cui temperatura può variare dai 16 ai 20 °C, è possibile trovare tre laghetti, uno dei quali è il Lago Egiziano, che è percorribile in canotto.
  • Punta degli Stretti ospita piccoli canyon dal fondo allagato ed è ricca di stalattiti e stalagmiti: tra l'altro, una di queste dà il nome alla Galleria Garibaldi e richiama, con un po' di fantasia, la figura del generale.
  • L’interno della cavità rocciosa contiene resti risalenti al Paleolitico, ma oggi è abitato da una fauna ipogea molto variegata. Nella grotta di Punta degli Stretti dimorano diverse colonie di pipistrelli, ma anche numerose specie di molluschi e crostacei autoctoni. Con un po’ di fortuna, si può persino ammirare la rara anguilla cieca.

Il percorso per visitarla è relativamente semplice e non è necessario utilizzare attrezzature tecniche, a meno che non si voglia evitare l’acqua dei bacini interni. La visita dura circa due ore e mezza e si può completare con caschetto e luce, solitamente forniti dalle stesse guide; inoltre è meglio munirsi anche di guanti e vestirsi comodi, dato che le rocce sono spesso sporgenti e taglienti.

Una veduta dell'Argentario
Unsplash

Cosa vedere nei dintorni

Nella zona di Punta degli Stretti si trova il Parco Regionale della Maremma, un’area protetta che attira diversi escursionisti e permette di organizzare diverse passeggiate in mezzo alla natura. Ma l’intera zona della Maremma ospita numerose attrazioni che vale la pena visitare, tra queste:

  • la spiaggia della Feniglia, collegata al promontorio dell’Argentario;
  • l’antica città etrusca di Cosa, ad Ansedonia: un luogo fuori dal tempo con diversi resti archeologici ancora ben conservati;
  • il borgo medievale di Talamone, con il suo centro storico e le mura ancora intatte. Oltre al porto, è possibile visitare anche la Rocca Senese o scendere verso la spiaggia omonima, bagnata da acque cristalline;
  • Orbetello, con la sua città fortificata e il centro storico;
  • nella zona di Orbetello si trovano anche antichi centri fortificati di origine spagnola, come Porto Ercole;
  • i due borghi medievali di Magliano e Capalbio, un’ottima scelta per immergersi nella storia e nell’architettura locali;
  • Marina di Alberese è poi uno dei centri più turistici, perfetti per attrarre i viaggiatori verso il mare e la natura della Maremma.
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