La corretta gestione degli scarichi delle acque piovane è di fondamentale importanza per garantire l’integrità strutturale del proprio immobile. L’accumulo di pioggia, così come la presenza di condutture bloccate, può infatti sia causare infiltrazioni pericolose che minacciare la tenuta di tetti e coperture esterne dell’edificio.
Eppure, spesso ci si trova ad affrontare danni non dovuti alla propria negligenza o al caso fortuito, bensì al comportamento altrui. Ad esempio, che fare in presenza di grondaie intasate dalle foglie del vicino, responsabile di non aver controllato la crescita di rami che sporgono oltre il confine?
Perché le grondaie si riempiono di foglie
L’accumulo di residui organici nelle condutture di deflusso dell’acqua piovana è un fenomeno decisamente frequente, che dipende sia da fattori ambientali che umani. È infatti più fisiologico che, a causa dei comuni fenomeni atmosferici, i tubi di scarico si riempiano di detriti e polvere.
Ma quali sono le cause principali che determinano un accumulo di foglie all’interno delle grondaie? In linea generale, si possono evidenziare sia fenomeni del tutto naturali che errori di gestione e manutenzione:
- i processi stagionali inevitabili, come quelli tipici dell’autunno, che portano a un accumulo di foglie nelle grondaie, senza che vi sia una precisa responsabilità umana;
- le foglie del vicino nelle grondaie, cioè provenienti da piante radicate che presentano rami che si estendono oltre i confini delle proprietà, invadendo lo spazio altrui e causando un deposito diretto di detriti;
- la mancata manutenzione di condutture, scarichi o alberi in giardino, che può danneggiare il sistema di scarico delle acque piovane, sia per le case indipendenti che all’interno dei contesti condominiali.
Cosa succede se le grondaie sono intasate
Non bisognerebbe mai sottovalutare l’accumulo di foglie e altri detriti all’interno delle grondaie e delle tubazioni per lo scarico delle acque piovane, perché può determinare conseguenze significative. In particolare, l’acqua che non defluisce correttamente può comportare:
- ristagni e la possibile infiltrazione delle strutture del tetto o delle pareti esterne dell’edificio;
- danni all’intonaco, alle fondamenta o agli ambienti interni delle abitazioni;
- muffe che deteriorano sia le pareti esterne che quelle interne dell’edificio;
- allagamenti localizzati, spesso nei piani interrati come garage e cantine.
Purtroppo, spesso ci si accorge dei danni causati dalle foglie nelle grondaie quando ormai troppo tardi. È però utile sapere che, a meno che non si possa identificare un preciso responsabile per l’intasamento, difficilmente si riuscirà a ottenere un risarcimento dei danni subiti.
Con la sentenza 3550/2014, il Tribunale di Padova ha infatti chiarito che il semplice blocco delle condutture non giustifica automaticamente richieste di compensazione economica, a meno che non si via una prova concreta di un pregiudizio effettivo, cioè di un nesso causale tra il mancato funzionamento delle grondaie e la condotta di terzi.
Cosa fare se le piante del vicino sporcano
Ma cosa fare, se l’accumulo di detriti è dovuto al comportamento negligente altrui, come nel caso di un vicino di casa che non bada alla crescita incontrollata dei suoi alberi? Innanzitutto, è utile sottolineare nuovamente che il mero blocco delle condutture non giustifica automaticamente un risarcimento, a meno che non si dimostri un’effettiva relazione tra il comportamento negligente altrui e il danno subito.
Tuttavia, se le piante del vicino sporcano - ad esempio, a causa di rami che sporgono oltre il confine - si può richiedere un intervento immediato affinché la situazione non si ripeta. Il vicino non solo è tenuto al rispetto di precise distanze per la piantumazione di alberi fra proprietà limitrofe, ma è anche chiamato a rimuovere i rami delle piante che invadono la proprietà altrui, in base all’articolo 896 del Codice Civile.
In prima istanza, si può perciò tentare la carta di un accordo informale: se si ha la possibilità di instaurare un dialogo costruttivo con la controparte, esplicitando il disagio subito, si potrà ottenere una rapida potatura dei rami. Se il tentativo d’accordo non dovesse portare agli esiti sperati, si potrà invece procedere:
- con una diffida, da inoltrare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, per intimare il vicino alla rimozione della vegetazione oltre il confine. La comunicazione dovrà riportare la descrizione dei fatti, eventuali prove documentali o fotografiche, il riferimento all’articolo 896 del Codice Civile e la data massima d’intervento;
- avviando un procedimento giudiziario, in caso il vicino persista nella negligenza. Valutati i fatti, il giudice potrebbe ordinare la potatura degli alberi sporgenti e, se esiste un danno concreto e dimostrabile, il risarcimento.
All’interno dei contesti condominiali, è invece opportuno segnalare il problema all’amministratore, il quale potrà convocare un’assemblea per deliberare azioni comuni. Di norma:
- se i danni sono dovuti a un albero di proprietà esclusiva, non sottoposto a manutenzione, si potrà richiedere la potatura dei rami o altri interventi di ripristino a spese del condomino responsabile;
- se gli alberi sono invece di proprietà comune, gli interventi di manutenzione e ripristino saranno a carico di tutti i condomini, in base ai millesimi di proprietà posseduti, così come previsto dall’articolo 1123 del Codice Civile.
Chi deve pulire le foglie del vicino
Per quanto la legge imponga al vicino di eliminare i rami che sporgono nella proprietà altrui, non è così semplice stabilire chi debba materialmente provvedere alla rimozione dei detriti vegetali che si sono accumulati nelle grondaie o negli scarichi dell’acqua piovana.
D’altronde, sulla caduta delle foglie il Codice Civile non contiene precise prescrizioni: ma a chi spetta la manutenzione delle grondaie intasate, di conseguenza? Di norma, gli oneri per il ripristino delle condutture ostruite sono a carico del proprietario della grondaia, in qualità di custode della proprietà, così come stabilito dall’articolo 2051 del Codice Civile.
In altre parole, ognuno è responsabile della salvaguardia dei propri beni, inclusa la rimozione periodica di accumuli, anche se causati da fattori esterni. Per questa ragione, si può di certo pretendere che il vicino provveda alla rimozione dei rami sporgenti, ma non si potrà invece esigere che partecipi direttamente alle operazioni di pulizia.
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