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Ufficialmente il governo cinese limita, o cerca di limitare, la fuga di capitali all'estero mettendo un tetto di 50.000 dollari alla quantità di denaro che un cittadino può spostare fuori dai confini nazionali. Ma sono sempre di più i ricchi cinesi che aggirano i controlli comprando grandi proprietà immobiliari all'estero e non fanno rientrare i profitti ottenuti nel paese asiatico

In un momento di crisi mondiali, che sta avendo effetti anche sui ritmi di crescita del colosso asiatico, il governo cinese ha adottato delle misure - come porre delle restrizioni sui movimenti di capitale o dare un maggiore apprezzamento dello yuan rispetto alla valuta estera- per incoraggiare gli investitori a tenere i soldi nel paese. Ma secondo un'analisi del wall street journal i cittadini, capitali equivalenti al 3% del pil cinese hanno lasciato il paese nei 12 mesi precedenti settembre 2012

I cinesi spesso spendono i propri soldi comprando proprietà immobiliari, i cui profitti non vedono mai le banche cinesi. Una delle mete preferite è cipro. Il journal racconta l'esempio di un impresario del mondo delle telecomunicazioni, zheng nai, che ha speso recentemente 390.000 dollari per un palazzo vista mare a cipro, per passarci l'inverno con la familia, fuggendo così dall'inquinamento di pequino. Per aggirare il limite sugli spostamenti di capitali all'estero ha chiesto a degli amici di spostare una parte dei soldi a loro nome

Per aggirare i controlli, i cittadini i si servono di una rete di imprese private di money transfer che spesso utilizzano jet privati per far uscire i soldi dal paese. A volte i trasferimenti bancari fatti da aziende nascondono denaro di proprietà personale che viene fatto uscire. E sono le stesse imprese private che spesso aiutano i ricchi cinesi a trovare proficui investimenti all'estero

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