idealista/news nello studio dell'architetto Vannini a Roma, che ci mostra le chiavi del suo percorso progettuale
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Per raggiungere lo studio dell'architetto Carola Vannini, a Roma, bisogna addentrarsi nel cuore di Trastevere, dove vive l'anima più autentica della città eterna. 
Nasce in questo posto l'architettura di una professionista capace di creare atmosfere raffinate e magiche, oltre che dalla consapevolezza che "i muri parlano". 

Architetto, parliamo del suo studio. Quanto tempo passa qui durante la giornata? Come ha organizzato il suo spazio di lavoro?

È stato uno spazio molto voluto, che ho adattato a mia immagine e somiglianza: possiamo dire che è una seconda casa, in pratica. Stare qui è piacevole.

Le ho sentito dire su internet che il suo è un lavoro sartoriale. Che vuol dire?

Confermo. Questo è assolutamente un lavoro sartoriale: a me piace curare ogni piccolo dettaglio e “customizzare” tutti gli aspetti della progettazione. Mi occupo principalmente di residenze private e amo adattare ogni progetto alla personalità - non solo alle esigenze pratiche, che guidano sempre le prime idee - di chi poi le abiterà. Mi fa piacere che le case somiglino, in qualche modo, a chi vivrà tra quelle mura.

Carola Vannini
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Quali sono le chiavi del suo percorso progettuale? Quale concept creativo rivelano le case più belle che ha realizzato?
La parte progettuale nasce prima di tutto da una contestualizzazione: si può vedere che effettivamente molti dei miei progetti non non si assomigliano moltissimo perché tendo sempre a partire dal luogo e dalle sensazioni che può dare. Mi capita spesso di entrare in abitazioni che non sono state ristrutturate per venti, trenta o  quaranta anni: nonostante questo io penso sempre che i muri in qualche modo “parlino”, dicano qualcosa: e questo è il punto di partenza. Dopodiché, anche recependo le necessità e i gusti dei committenti, nasce il progetto. 

Ricorda un lavoro in particolare? Guardando il suo sito confesso che mi ha colpito “Mediterranean Villa”
Questo progetto, tra i più recenti, è stato un'enorme soddisfazione perché riguarda sia uno spazio interno, completamente ristrutturato e modificato, ma anche un ampio giardino con la piscina che prima non esisteva. E’ stata una bellissima collaborazione con i clienti e mi ha dato modo di trasformare un edificio che da moltissimi anni non veniva toccato: gli abbiamo dato un nuovo feeling, un nuovo aspetto, una nuova vivibilità. Ad esempio i muri perimetrali sono stati molto modificati perché sono state create delle ampissime vetrate, molto scenografiche, che hanno lasciato entrare molta più luce cambiando completamente la percezione degli spazi. Poi è stato fatto un lavoro importante anche sui materiali e sull'illuminazione, che è un un mio pallino, diciamo.

Carola Vannini
idealista/news


Sul suo sito parla anche di “prezioso background italiano”. Si può dire che il made in Italy valga anche per l’architettura?

Secondo me si può dire e anche a gran voce. Avendo lavorato anche all'estero,  negli Stati Uniti in particolare, ho notato che viene apprezzato moltissimo il nostro gusto e l'approccio che abbiamo sia sul progetto che sull'estetica delle cose. 

A mio avviso questo ci viene inevitabilmente da un background culturale che per noi magari è totalmente scontato: già semplicemente vivere a Roma nel mio caso, ma come anche in  tutte le città o italiane,  ci dà un patrimonio culturale ed artistico cui attingere che è ricchissimo, soprattutto se paragonato con quello a disposizione di chi invece vive in Paesi dove tutta questa bellezza non è così direttamente accessibile. Quindi direi di sì, il nostro timbro di italiani resta sicuramente unico.


Da dove trae ispirazione per il suo lavoro?
Come le dicevo prima parto sempre dall’edificio che ho a disposizione. Quello che mi preme è  cercare di mantenere -sia pur nella diversità dei diversi progetti- una coerenza stilistica e un'omogeneità che coinvolga tutti tutti gli ambienti di casa. Per me ci deve essere un trait d’union che crei una sensazione accogliente in tutti gli ambienti della casa.

Una domanda che ho posto anche ad altri suoi colleghi: come si combinano funzionalità e bellezza?
Questo è l'aspetto più richiesto dai proprietari di casa ma è anche l’obiettivo degli architetti: perché la casa deve essere bella, ma deve anche funzionare ed essere pratica. Le dico però che non è assolutamente impossibile: io per esempio chiedo sempre di fare una lista di desiderata in modo che man mano possa essere spuntata e mi permetta di rispondere a tutte le necessità.

Carola Vannini
idealista/news



Mi chiedo tuttavia come faccia a sfuggire alla dittatura dei trend del momento…
Guardi: io la ignoro, nel senso che mi faccio molto guidare dal mio gusto personale. Non sono legata a brand in particolare oppure a una direzione che mi viene suggerita dal contesto. Sono invece legata a una direzione che guida il mio gusto in quel momento, che poi può cambiare, però diciamo che viene da un approccio molto personale.

Carola Vannini
idealista/news

A proposito di approccio personale, so che lei è molto legata ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico: questo aspetto sta entrando in qualche misura anche nel ciclo di produzione degli oggetti di design?
 Dice bene. La sostenibilità è un argomento importante che sta diventando sempre più protagonista  dell'architettura, del design e degli interni. Le faccio un esempio: oggi sulla scelta di un parquet si cerca sempre più di avere fonti conosciute e note di provenienza di quel legno, in modo da avere comunque un'attenzione anche in particolare all'ambiente. 

Quando un cliente entra da quella porta (durante l’intervista siamo vicini all’ingresso, ndr) quale è la prima domanda che gli pone?
A me piace instaurare un rapporto umano, prima di tutto il resto: credo che sia la chiave per capire le esigenze di una persona. Dall’altro lato, chi si rivolge a me per il progetto della propria casa deve fidarsi e trovare anche una situazione di empatia. Altrimenti diventa un percorso difficile. Io ritengo che  al di là della domanda sia decisamente un approccio umano a guidarmi. 

 

 

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